Ordine: sconfitto chi vuole addomesticarlo Alle urne entro il 30 settembre

dal sito dell’Ordine dei Giornalisti
Roma, 2 aprile 2021

“Il differimento delle elezioni dell’Ordine dei giornalisti di 180 giorni che il decreto legge appena varato dal Governo consente – scrive in una nota il presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Verna -, oltre a ratificare il corretto operato del Cnog, scioglie definitivamente il nodo venutosi a creare a causa del contrasto fra i tempi a disposizione per votare e quelli necessari, sulla base del codice degli appalti, per il corretto affidamento della piattaforma utile a consentire al giornalista elettore di esprimersi pure in via telematica. Ora possiamo dire che sarà possibile farlo”.

“Il regolamento approvato nei mesi scorsi – puntualizza Verna – prevede anche il voto in presenza, al quale si può rinunciare in caso di eventi eccezionali che lo impediscano. Per cui l’auspicio che si possa votare in modalità mista, che è pure un augurio al Paese provato dalla pandemia perché in tal caso significherà aver superato l’emergenza sanitaria, si abbina alla certezza che il voto, appena assegnato l’appalto, non potrà subire ulteriori differimenti”.

Il presidente dell’Ordine dei Carlo Verna

L’Esecutivo del Cnog, riunitosi stamattina, ha già disposto l’immediata ripresa del tavolo con Invitalia per firmare la convenzione preliminare. Un’ulteriore riunione allargata è prevista subito dopo Pasqua, così come è stata programmata la ripresa delle attività di consiliatura a cominciare dalla convocazione delle commissioni statutarie, fino all’assemblea plenaria.

“Alla soddisfazione per questa importante ripartenza – conclude il presidente del Cnog –  va abbinato un doveroso e sentito ringraziamento alla Ministra della Giustizia Marta Cartabia e agli alti dirigenti del dicastero di via Arenula. La loro sensibilità, cura e attenzione danno fiducia anche per la questione che riguarda gli esami professionali che il decreto lascia sospesi ancora, secondo una prima lettura, fino al 30 aprile”.

Ordine dei Giornalisti

La valutazione di Senza Bavaglio

Ci auguriamo che i 180 giorni bastino per arrivare alla scelta della piattaforma del voto elettronico e relativo appalto a un’azienda in grado di gestirlo, grazie all’apporto di Casagit Servizi e Invitalia. Finalmente si potrà votare per gli organi dirigenti e per il prossimo consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti con voto online e dove possibile anche con quello cartaceo.

Senza Bavaglio ha sempre puntato su un voto nel segno della democrazia, della trasparenza e delle regole. Non siamo mai stati contrari al voto online piuttosto chiediamo che siano applicate norme e controlli, perchè sia trasparente, libero e inviolabile.

Contiamo che il Regolamento votato dal Consiglio possa garantire tutto questo.

Il decreto legge del Ministro della Giustizia blocca il tentativo di quei gruppi che con un cinismo sfrontato, incuranti dei pericoli del Covid-19, voleva portarci a votare immediatamente a tutti i costi, compreso quelli di mettere a repentaglio la vita di tanti colleghi. Secondo loro, per esempio, in Lombardia sarebbero dovuti andare a votare in presenza 24 mila colleghi, che tanti sono gli iscritti in Lombardia. La pandemia da questi campioni del cinismo viene considerata un “pretesto ridicolo”.

Perchè tanta fretta? Semplice. Il mondo del giornalismo sta crollando come un castello di sabbia: l’INPGI è al collasso, la Casagit ha ridotto le prestazioni per mancanza di denaro, i posti di lavoro sono ai minimi termini e dimnuiscono ogni giorno. Il sindacato rischia di chiudere i battenti per mancanza di iscritti in emorragia continua. L’unica cosa che regge è l’Ordine con  un bilancio eccellente. Una buona occasione per mettere le mani sul suo tesoretto sono le prossime elezioni. Per questo la corrente conservarice, che pomposamente si chiama ControCorrente e che riunisce tutti i responsabili del disastro, ha deciso di investire il tutto per tutto in queste elezioni. Anche mettendo a rischio l’incolumità dei colleghi.

Grazie alla Ministra Marta Cartabia che ha provveduto a bloccare la sciagurata richiesta, avanzata dai maestri del disastro, di spostare le elezioni a non più di 150 giorni, cosa che ci avrebbe portato – pensate che cinismo! – a votare ad agosto.

Noi invece chiediamo alla Ministra Cartabia di prendere in considerazione le nostre richiest (respinte, guarda caso da ControCorrente) di prevedere la presenza doun tecnico informatico indipendente che monitori la piattaforma prima, durante e dopo il voto e di notai (scelti dal ministero) che sovraintendano alle elezioni nelle varie regioni. Giusto per essere certi che a qualcuno non venga un mente di giocare brutti scherzi.

Senza Bavaglio
www.senzabavagli.info

Qui sotto pubblichiamo il comunicato di ControCorrente. Come sempre lo facciamo perchè i colleghi si rendano conto di come sia incredibilmene cinico il loro pensiero.

Odg: voto entro settembre. ControCorrente si batterà contro ogni ulteriore rinvio

Le elezioni per il rinnovo dell’Ordine dei giornalisti dovranno tenersi entro il 30 settembre. Lo dispone il decreto legge “Aprile”, approvato il 31 marzo, con il quale è stato assegnato all’Ordine un termine massimo di sei mesi dall’entrata in vigore della norma, ma soltanto per adeguare i sistemi e consentire lo svolgimento delle procedure elettorali anche con modalità telematica. La norma mette fine (almeno si spera) al balletto cominciato un anno fa, quando prendendo a pretesto la pandemia da Covid-19, il presidente del Cnog fece gioco di sponda con i presidenti di Campania e Lombardia per rinviare le elezioni. Si disse che i giornalisti non potevano votare causa Covid.

Peccato, però, che in quello stesso periodo tutti gli italiani furono chiamati alle urne per il referendum costituzionale e alcuni milioni votarono anche per le regionali e le amministrative. Adesso il governo fissa un punto fermo. Nonostante le manovre del partito di chi pensava di abolire le elezioni o di poter ottenere un rinvio di altri dodici mesi, il processo elettorale dovrà concludersi entro il 30 settembre. La perentorietà della norma, che lascia intravvedere l’uso dei poteri sostitutivi da parte del governo in caso di inadempienza, dovrà però scontrarsi con i tentativi di inventarsi qualcos’altro per far slittare ulteriormente il voto. #ControCorrente continuerà a battersi per permettere ai giornalisti italiani di esercitare il diritto di voto, contrastando in ogni sede chi, ricorrendo a pretesti ridicoli, vuole loro impedirlo. Questo il testo della norma inserita nel decreto Aprile:

Art. 7

Misure urgenti in materia di elezioni degli organi  dell’ordine professionale di cui alla legge 3 febbraio 1963, n. 69

 1. Il consiglio nazionale dell’ordine  professionale  di  cui  alla legge 3 febbraio  1963,  n.  69,  può disporre,  al  solo  fine  di consentire il compiuto adeguamento dei sistemi per lo svolgimento con modalità telematica delle procedure, in relazione a quanto  previsto all’articolo 31, comma 3, del decreto-legge 28 ottobre 2020, n.  137, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 dicembre 2020, n.  176, un ulteriore differimento della data delle  elezioni,  da  svolgersi comunque entro un termine non superiore a  centottanta  giorni  dalla data di entrata in vigore del presente decreto.

 

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