Belpietro story e i pasticci societari per dribblare regole e norme

Senza Bavaglio
Milano, 15 gennaio 2023
(2 – fine)

Le attività relative alle cinque testate hanno registrato nel 2018 ricavi per 22,4 milioni di euro. Purtroppo Belpietro non ha una sede dove mettere tutti quei giornalisti (un po’ come chi compra una Ferrari e scopre di non avere un garage), quindi li lascia temporaneamente a Segrate e si mette cercare uffici.

Li troverà, infine, tra lo sgomento generale in una sede di coworking in zona Stazione Centrale, ma per fortuna, si fa per dire, arriva il Covid e tutti se ne rimangono a casa in smartworking.

Il 1º gennaio 2022 entrano nella società anche le riviste Donna Moderna e Casa Facile, sempre rilevate dalla Mondadori. Insomma, il gruppo di Belpietro è in grande ascesa, anzi no, è in crisi, perché l’8 marzo 2022, a soli due mesi dall’acquisto delle due testate, Maurizio Belpietro ristruttura pesantemente il suo gruppo di periodici colpendo le testate che aveva in portafoglio dalla fine del 2019: 19 licenziamenti annunciati tra giornalisti, grafici editoriali e grafici. Quest’ultimo è il settore più colpito in seguito alla decisione di esternalizzare il lavoro grafico.

Lettere di licenziamento

Nessun taglio a Panorama, Donna Moderna e Casa Facile (che fanno capo a società diverse), mentre le lettere di licenziamento arrivano a 6 tra grafici e giornalisti dei due mensili di cucina, Cucina Moderna e Sale & Pepe, ad altri 6 di Starbene e di Tu Style, alla grafica di Confidenze.

Nessuna comunicazione era stata data in precedenza al sindacato, che reagisce con un duro comunicato: “Stile Italia Edizioni di Maurizio Belpietro ha annunciato il licenziamento di 16 giornalisti su 34, oltre a 3 colleghi grafici editoriali. Una decisione inaccettabile, che le redazioni e il Cdr respingono fermamente”.

Le cinque testate coinvolte (Confidenze, Sale&Pepe, Cucina Moderna, TuStyle e Starbene ), spiega il Cdr “hanno già subito tagli pesantissimi attraverso uscite incentivate e gravosi ammortizzatori sociali in deroga, tanto che l’organico si è già ridotto di 11 unità dagli originali 45 giornalisti. Malgrado questo, e dopo un biennio ininterrotto di cassa integrazione Covid 19, arriva ora l’apertura di una procedura di licenziamento collettivo, ancora più assurdo considerando che l’azienda avrebbe ancora a disposizione l’intero pacchetto degli ammortizzatori sociali di settore.

Lavoro esternalizzato

A rendere ancora più inaccettabile la scelta aziendale c’è la volontà esplicita di esternalizzare il lavoro grafico, licenziando, oltre ad altri 9 colleghi, tutti quelli che attualmente si occupano della grafica, come se non fossero parte integrante della redazione e come se fosse ammissibile esternalizzare il lavoro licenziando persone, cosa espressamente esclusa dal Contratto di lavoro giornalistico”. Di fatto, l’operazione di ristrutturazione messa in campo da SIE si traduce in una decimazione dell’intero corpo giornalistico.

A rendere per certi aspetti surreale la vicenda, contribuisce lo stesso Belpietro annunciando  la nascita del nuovo quotidiano finanziario La Verità e Affari, con una redazione di almeno 10 giornalisti. Non cui sarà, però, alcuna ricollocazione degli eventuali esuberi. Anche altri comparti, amministrativi e di marketing, vengono ampliati sia di personale che di spazi logistici.

Formula magica

Anche stavolta l’Antipatico se ne infischia. Il 5 aprile 2022 fa il suo esordio il quotidiano finanziario Verità e Affari, diretto da Franco Bechis, ma stavolta la formula magica dell’ex vice Feltri non funziona e dal dicembre dello stesso anno il giornale viene diffuso solo nella versione online.

Alla fine, il 30 giugno 2022, undici giornalisti delle testate Cucina Moderna, Sale&Pepe, Starbene, Tustyle e Confidenze, vengono licenziati.

Licenziamenti impugnati

Stavolta, però, i giornalisti non ci stanno e impugnano il licenziamento, ma l’ineffabile editore/direttore/polemista/conduttore, ne sa sempre una più del diavolo e commette l’ennesimo atto di protervia verso i lavoratori licenziati a seguito della procedura di licenziamento collettivo aperta dalla casa editrice e non avallata da alcuna firma del sindacato dei giornalisti. Il 2 agosto 2022 in una nota congiunta, Associazione Lombarda dei Giornalisti e Federazione nazionale della Stampa italiana denunciano che. «Stile Italia, dopo aver mandato a casa i colleghi evita di pagare le loro spettanze di fine rapporto in modo subdolo, in spregio alle norme previste». L’articolo 28 del Cnlg, infatti, prevede che l’indennità sostitutiva del preavviso, così come il Tfr, debbano essere versati entro otto giorni dalla cessazione del rapporto, ed è già passato oltre un mese da quella data.

Mancato pagamento

«L’argomentazione addotta per il mancato pagamento è l’avvenuta impugnazione del licenziamento da parte dei colleghi. Un atteggiamento sprezzante che suona minaccioso: ti diamo quanto ti spetta per legge e per contratto solo se non impugni il licenziamento». Non tenendo conto del fatto che le mensilità (da 7 a 13, più una se l’anzianità di servizio supera i 20 anni) devono essere versate entro i termini previsti, in caso contrario dovranno essere riconosciuti interessi del 12 per cento annui, anche con un decreto ingiuntivo.

Colpo di teatro

A fare un po’ di giustizia, però, ci pensa il Giudice, che comincia a reintegrare i licenziati. Belpietro deve ideare un’altra genialata, che non è come inventarsi un agguato sotto casa, diffondere una bufala su Libero come l’attentato a Gianfranco Fini, o dare del boia aguzzino al medico che ha praticato l’eutanasia a Piergiorgio Welby. No, stavolta ci vuole il colpo di teatro, l’inedito. Maurizio non fallisce la sfida e il 9 gennaio 2023 annuncia al suo Cdr la messa in liquidazione della Stile Italia Edizioni, procedura che porterà alla chiusura di almeno due testate e la prosecuzione “provvisoria” delle altre. Per molti dei 28 giornalisti superstiti, cassa integrazione a zero. Per gli altri cassa con percentuali da lacrime e sangue.

Certi editori sono proprio brutta gente, pensava un tempo Belpietro. Ecco, perché è sceso in campo lui.

Senza Bavaglio
reportersenzabavaglio@gmail.com
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(2 – fine)

La prima puntata dell’inchiesta Belpietro story si trova qui:

“La Verità ti fa male”: Belpietro story contro l’arroganza licenziando i giornalisti

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