Fioccano le critiche alla FNSI: la maggioranza va in frantumi

Dopo il fiasco di ControCorrente a Roma e la travolgente vittoria della compomente di Lazzaro Pappagallo, colleghi lombardi e piemontesi della maggioranza prendono le distanze dai dirigenti del sindacato  

Senza Bavaglio
Milano/Roma, 23 dicembre 2022

Anche in maggioranza ci sono colleghi che la pensano come noi e criticano i dirigenti sindacali. Sono anche loro convinti che il sindacato per uscire dalla profonda crisi in cui si dibatte abbia bisogno di un dibattito profondo e di scelte condivise.

ControCorrente invece continua, con una certa arroganza, a fare scelte personalistiche senza dibattito e confronto con chi la pensa in un modo diverso e crede che il sindacato per sopravvivere ed essere incisivo debba cambiare rotta, trasformandosi e modificando metodi e gestione.

Infatti, il gruppo che guida il sindacato ha annunciato in un modo assolutamente anomalo e irrituale che la loro candidata alla segreteria generale della Federazione Nazionale della Stampa è la genovese Alessandra Costante. Non vogliamo giudicare la collega per il lavoro che ha fatto come vicesegretaria della FNSI e stendiamo un pietoso velo sull’ambizione che la contraddistingue, ma, aldilà della sua persona, siamo convinti che ogni candidatura deve scaturire da un dibattito profondo e articolato.

Senza Bavaglio prima dell’estate ha inviato al presidente della Federazione, Beppe Giulietti, una lunga lettera in cui, oltre ad elencare i fallimenti del sindacato, si chiedeva di organizzare prima delle elezioni congressuali un incontro tra tutte le componenti sindacali per cercare di arrivare a scelte condivise e allargate il più possibile.

La lettera lunga e articolata, per costruire assieme e non per distruggere (che ci riserviamo di pubblicare) non ha mai ricevuto una risposta, nonostante sia stata  sollecitata più volte. Peccato; un’altra occasione persa con presunzione e disappunto.

Abbiamo accolto con soddisfazione la vittoria della componente Informazione@futuro e del suo leader Lazzaro Pappagallo che insieme ai loro alleati di Pluralismo e Libertà hanno letteralmente stracciato ControCorrente nel Lazio. I@F è ormai da tempo convinta che se non si cambiano metodi e gestione il sindacato è destinato al fallimento.

Ora con piacere ospitiamo il documento con cui alcuni dirigenti della maggioranza prendono le distanze dalla linea imposta da chi arrogantemente persegue una politica sindacale basata sul principio autoritario del “Non disturbate il manovratore”-

Il documento è firmato dai colleghi lombardi: Paolo Perucchini e Anna del Freo per Stampa Democratica, Guido Besana e Beppe Ceccato per Nuova Informazione, Monica Forni e Pino Nardi per Impegno Sindacale. A loro si sono aggiunti i colleghi piemontesi di Insieme per la Subalpina.

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Ecco il loro documento:

“Il sindacato dei giornalisti, che a febbraio si appresta a svolgere il proprio Congresso a Riccione e, in quella sede, a scegliere il suo nuovo gruppo dirigente, ha di fronte a sé sfide e impegni molto gravosi. È questo un momento straordinariamente pesante per la categoria, che richiede, se si vuole affrontarlo con la necessaria lungimiranza, disponibilità al confronto, ricerca di convergenze nelle opinioni e nella progettualità, rispetto dei principi e dei valori condivisi.

Questa visione è emersa chiaramente, la scorsa settimana, nel dibattito in seno alla Giunta Esecutiva e al Consiglio Nazionale che si sono tenuti a Roma. Ma ancor di più nella riunione dell’attuale maggioranza, che si è svolta nel tardo pomeriggio di martedì 13 dicembre, durante la quale alcuni di noi hanno voluto sottolineare l’enormità dei problemi che saremo chiamati ad affrontare. Eccone alcuni: come faranno le associazioni regionali e la federazione a far quadrare i conti dovendo rinunciare ai contributi dell’Inpgi, e in prospettiva a quelli di Casagit? Come farà il sindacato a non farsi scippare gli iscritti dai confederali, che dispongono della struttura dei patronati cui rivolgersi nei rapporti non facili con l’Inps? Come fronteggeremo la politica su temi drammatici come il crollo dell’occupazione e il tracollo del sistema industriale dell’informazione nel Paese? Come modificheremo i nostri Statuti? Cosa faremo insieme all’Odg per la definizione della professione e la riforma della legge 69? Quale potrà essere il grimaldello per avviare una efficace contrattazione nella pubblica amministrazione? Quali risorse possiamo investire nella formazione sindacale di cui tutti, dai dirigenti di giunta ai praticanti passando per i cdr, hanno un gran bisogno?

Abbiamo ribadito che su questi temi ci si dovrà confrontare, insieme, per poi individuare un gruppo dirigente capace e ben costruito al cui interno individuare Segretario e Presidente da eleggere al Congresso.

Era parso che tutte le anime di questa maggioranza convergessero su questa modalità. Anche la componente Controcorrente, che per bocca della sua portavoce, la collega Alessandra Costante, tra le altre cose ha affermato: ” … certo, di quei temi dovremo parlare in maggioranza a gennaio, chiusa la tornata elettorale, e quello è il percorso verso il Congresso…”.

La laconica comunicazione che mercoledì 14 dicembre – a nemmeno 24 ore da questi fatti – è stata diramata dal gruppo Controcorrente, con la quale si informa la categoria che quella corrente sindacale ha scelto la stessa Alessandra Costante come candidata alla Segreteria generale (sostituendola nel frattempo con Matteo Naccari al ruolo di portavoce di componente) attesta l’esatto contrario.

L’evidente forzatura della formalizzazione di una scelta di parte – avvenuta tra l’altro a urne aperte, con realtà territoriali che non avevano ancora terminato di scegliere i propri rappresentanti al Congresso –  mostra molto bene quale sia l’atteggiamento di chi si definisce “la forza di maggioranza relativa”. E contraddice lo spirito che, in origine, doveva essere alla base del progetto politico di Controcorrente, cioè “superare” le componenti. Un progetto che a quanto pare fa molta fatica a decollare: su un tema delicato come il futuro del sindacato e le sue sfide, poche  domande,  pochissimo dibattito sui contenuti, ma la scelta , unilaterale, di un nome.

Non ci pare il passo giusto con cui cominciare il cammino verso il Congresso di Riccione.

Noi vogliamo che il sindacato dei giornalisti invece sia in grado, in un percorso di confronto democratico, di valutare insieme non solo i temi e le progettualità sul tavolo, ma anche tutte le disponibilità per la prossima guida del sindacato stesso, e ci impegnamo perché questo sia il percorso condiviso.

Guido Besana, Beppe Ceccato, Anna Del Freo, Monica Forni, Pino Nardi, Paolo Perucchini, i colleghi di Insieme per la Subalpina”.
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