Fondo Complementare e Ordine dei Giornalisti: Rho e Sorrentino, le candidature dei furbetti

Speciale per Senza Bavaglio
Massimo A. Alberizzi
Milano, 17 maggio 2022

“Comprereste un’auto usata da quest’uomo”, chiedeva agli elettori americani John Fitzgerald Kennedy alludendo al suo antagonista alle elezioni presidenziali del 1960, Richard Nixon. Kennedy si riferiva alle attitudini da maneggione del suo rivale.

Nell’immaginario collettivo il venditore di auto è vissuto come un personaggio che “mente” sulla storia e sulle qualità delle macchine che vuole vendere.

Spesso fare conoscere i comportamenti dei candidati è utile affinché gli elettori possano scegliere con cognizione di causa.

Noi di Senza Bavaglio siamo accusati dai nostri detrattori di essere “troppo” moralisti. Sì, è vero abbiamo l’abitudine – da qualcuno giudicata impropria – di indignarci davanti a comportamenti furbeschi e maliziosi.

La moglie di Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto, che tradotto vuol dire: chi occupa cariche pubbliche non deve neppur essere sfiorato da sospetti di inadeguatezza.

Invece le attitudini della maggioranza che governa (molto male a giudicare dai risultati) la nostra categoria sono quelle di cercare candidati che qualche piccolo scheletro nell’armadio ce l’hanno eccome.

E’ successo a Milano dove al posto di presidente dell’Ordine della Lombardia è stato sistemato Riccardo Sorrentino, che non è in regola con i crediti formativi obbligatori, compresi quelli deontologici, dei primi due trienni. Un dovere soprattutto per chi deve rappresentare i colleghi. A domanda precisa Sorrentino si rifugia dietro il paravento della privacy: una chiara dimostrazione che quei crediti lui non li ha. Altrimenti perché non dichiararli pubblicamente?

Sorrentino, dunque, è zerista deontologico e quindi a rigore di legge dovrebbe essere sanzionato.

A noi, ancora capaci di indignarci, dispiace non solo che lui abbia accettato in queste condizioni di fare il presidente (ah, l’ambizione umana certe volte non ha limiti!), ma anche che un gruppo dirigente l’abbia scelto e presentato (è stato un errore?), e soprattutto che lo difenda a oltranza (errare è umano, perseverare diabolico!).

Il comportamento di Sorrentino danneggia la credibilità dei giornalisti e del giornalismo, ma pare che a molti non importi granché, perché la maggioranza che governa la nostra categoria ha preso un’altra decisione sconcertante: ha candidato al Consiglio d’amministrazione del Fondo Pensione Complementare dei Giornalisti Edmondo Rho, un giornalista ex Mondadori che è stato per parecchi anni consigliere d’amministrazione dell’INPGI, uno dei responsabili quindi del disastro dell’Istituto.

Ma non solo: Rho è residente in Portogallo, come fa a occuparsi del Fondo Pensioni dal buen retiro del Portogallo? Sembra una contraddizione in termini: se stai in Portogallo per davvero, non hai modo di occuparti del Fondo. Diversamente, qualche dubbio sulla effettività della residenza estera viene

Non vogliamo pensare che la scelta di spostarsi in Portogallo sia invece dettata da altre considerazioni di tipo fiscale: chi decide di stabilirsi lì infatti non paga le tasse. Ma ovviamente non è questo il motivo, altrimenti si arriverebbe al paradosso che, se fosse eletto in CdA, avrebbe la gestione dei nostri risparmi che sarebbero così affidati anche a chi ha scelto – con un escamotage peraltro del tutto legale – di non pagare le tasse.

Si affaccerebbe quindi impetuosa la domanda iniziale: “Compreresti un’automobile usata da questo signore?”

Massimo A. Alberizzi
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