Senza Bavaglio
Milano, 15 marzo 2021
Sono tornate le nubi sul Sole24Ore. Il quotidiano di Confindustria sta vivendo l’ennesimo momento complesso e decisivo per il suo futuro. Perché se si sono sopite le voci su possibili nuovi azionisti di riferimento – circolava soprattutto l’ipotesi dell’ingresso nel capitale del Gruppo Gedi, controllato da Exor della famiglia Agnelli-Elkann, con le alternative Rcs-Cairo e Caltagirone -, se pare essere rientrata la ricerca di nuovo amministratore delegato – Giuseppe Cerbone poteva andarsene con l’approvazione del bilancio 2020 ed essere sostituito da altri professionisti del settore. E se, infine, anche il rischio di nuove operazioni straordinarie, leggi aumento di capitale, pare sia essere sventato con i conti del 2020 che sono stati rimessi in carreggiata, adesso spunta una seria problematica di natura strutturale e organizzativa.
Perché, mentre martedì 16 arriverà in edicola il nuovo Sole24Ore – il restyling prevede una riduzione del formato – in contemporanea si terrà un consiglio d’amministrazione definito da voci di mercato più che decisivo, prima del consiglio del 23 marzo chiamato ad approvare i conti dello scorso esercizio.
I rumor che circolano con sempre maggior insistenza fanno riferimento a un importante piano di tagli strutturali e quindi di personale. Il tutto in concomitanza con l’abbandono della sede di viale Monte Rosa, disegnata da Renzo Piano – se n’è andata dal building anche la società di consulenza PwC – e il trasloco in viale Sarca.
Quello che Senza Bavaglio ha capito è che l’organico del gruppo editoriale – 867 dipendenti al 30 settembre scorso rispetto ai 908 dello stesso periodo del 2019 – sarà ulteriormente ridotto. Si parla di interventi rilevanti sul personale impiegatizio e amministrativo. Argomento delicato e affrontato più d’una volta nelle riunioni degli ultimi consigli d’amministrazione, portato avanti da Veronica Di Quattro, top manager di Dazn e in cda per conto di Confindustria.
Ma questo intervento allo studio riguarderà anche l’organico giornalistico del Sole24Ore. Si parla, in queste ore, di 15-18 prepensionamenti da definire entro l’anno e di un altro intervento su una cinquantina di colleghi entro il 2023 con modalità da definire. L’alternativa è attivare procedure e stati di crisi con interventi di taglio stipendio nell’ordine del 25-30 per cento.
E che ci sia la volontà della casa editrice di rivedere la pianta organica del quotidiano economico-finanziario lo dimostrano alcune uscite recenti. La scorsa settimana è uscito l’ex direttore Guido Gentili, 67 anni, andato in pensione. Mentre sta per lasciare la testata Christian Martino, responsabile dell’inserto del sabato, Plus, pronto a traslocare alla redazione economica del Messaggero di Caltagirone. Curioso notare che proprio l’ultimo fine settimana lo stesso Martino ha firmato l’articolo di presentazione del restyling di Plus, testata che lascerà a breve. Infine, sta per dire addio al Sole24Ore anche la collega Francesca Milano, social media editor del giornale che avvierà una sua start-up editoriale.
Non va trascurato, infine, che attorno al quotidiano di Confindustria prosegue l’inchiesta della Procura di Milano che vede coinvolto l’ex direttore Roberto Napoletano (rinviato a giudizio) dopo che l’ex presidente Benito Benedini e l’ex ad Donatella Treu hanno patteggiato.
Senza Bavaglio
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