Le scempiaggini dei media sulla fusione nucleare e il suo futuro

La narrazione fatta dai giornali è stata sconclusionata e scadente. Una divulgazione scientifica da barzelletta che mostra l’inadeguatezza culturale dell’informazione nel nostro Paese: induce il lettore a conclusioni frettolose e sbagliate

Speciale per Senza Bavaglio
Sergio Pizzini*
Milano, 27 dicembre 2022

I recenti risultati dell’esperimento di Livermoore sulla fusione nucleare, usando il bombardamento del combustibile con fasci laser di alta intensità, hanno dimostrato un leggerissimo eccesso di energia prodotta rispetto all’energia usata per ottenere la fusione.

Questo risultato, ottenuto dopo più di 50 anni di ricerche condotte soprattutto in Europa, senza risultati significativi dal punto di vista applicativo, ha consentito l’insorgere negli esperti ragionevoli speranze di poter sviluppare un prototipo di reattore a fusione prima della fine del secolo, considerando che i tempi di realizzazione di un prototipo di ricerca sono dell’ordine di decine di anni.

Questo risultato ha invece scatenato nei media una ridda di ipotesi a dir poco sconclusionate, coinvolgendo testate importanti come il Corriere e la Stampa.

In un articolo pubblicato dal quotidiano milanese il 12 dicembre, un noto commentatore  ed autore di fortunati saggi geopolitici ha scomodato l’AD di ENI, Descalzi, con i suoi commenti dopo un viaggio in USA nel giugno scorso per una visita a un prototipo di reattore a fusione in costruzione presso il MIT di Boston, e che sarà operativo nel 2025.

L’ articolista in questione fa dire a Descalzi che un primo reattore a fusione sarà in produzione nel 2030, che funzionerà con acqua pesante (NB. sì, perché dall’acqua pesante si può ottenere il deuterio che è una parte del combustibile nucleare, ma non è l’acqua pesante, ovviamente, il combustibile) e che da allora sarà possibile costruire centinaia di minireattori, che consentiranno al mondo intero di avere energia pulita ad libitum, quasi gratis.

Vedo diversi problemi in questa divulgazione scientifica da barzelletta.

Il primo problema è che l’ articolista in questione non fa differenza fra reattori di ricerca e reattori di produzione, ed ignora i tempi necessari per costruire un reattore di produzione, quando i tempi di costruzione di una centrale nucleare  convenzionale sono dell’ ordine di una ventina d’anni.

Il secondo problema è relativo alla direzione del Corriere e del suo responsabile scientifico, che apparentemente ignorano tutto, ma non mi meraviglio, della fisica e della tecnologia della  fusione nucleare.

Forse dovrebbero per lo meno farsi dire che nel nucleo delle stelle la fusione nucleare dell’idrogeno avviene sotto collasso gravitazionale a temperature altissime (un miliardo di gradi), e che negli esperimenti terrestri si usano due isotopi dell’ idrogeno, il deuterio ed il trizio per favorire la fusione.  E che l’acqua pesante(?) non è il combustibile.

Il terzo problema sta nella ignoranza dei lettori, che potrebbero essere portati a credere a queste mistificazioni, e ritenere che le preoccupazioni ecologiche per l’uso dei combustibili fossili siano per lo meno inutili, tanto il futuro è la fusione.

L’ultimo, ma non per questo meno importante è il problema costituito dall’ insipienza dei politici, che potrebbero essere indotti a ridurre l’impegno sulle energie rinnovabili, che rappresentano ora e almeno per i prossimi 50 anni l’unica sorgente di energia pulita. E che impegneranno notevoli sforzi di investimento e di innovazione.

Non voglio dimenticare, ad esempio, che il riciclaggio dei pannelli fotovoltaici esausti per rotture o degrado atmosferico è una sfida industriale importante, e che la trazione elettrica non è una soluzione della mobilità urbana ed extraurbana con le attuali batterie al litio. Qui la sfida è sulle batterie al sodio. Ma sui media di questo non c’è traccia.

Sergio Pizzini*
*Già professore ordinario di Chimica Fisica presso l’Università di Milano-Bicocca. Ha conseguito la laurea in Chimica e il dottorato di ricerca in Elettrochimica. Qui il suo curriculum completo http://www.sergiopizzini.eu/curriculum.html
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