Senza Bavaglio
Milano, 28 ottobre 2021
È scritto che la parola sindacato deriva dal greco Sin (insieme) e Dikè (giustizia) e quindi significa “Insieme per la giustizia”, o almeno questa era l’intenzione.
Poi il tempo, si sa, trasforma, plasma ed evidentemente la FNSI ha voluto dare un taglio netto con il passato, con l’idea di essere insieme per la giustizia, insieme a combattere per tutelare gli interessi collettivi ed individuali dei lavoratori.
Ma veniamo a noi.
Nel nostro caso, una giornalista pensionata è stata condannata dalla Corte d’Appello di Roma al pagamento delle spese di lite a seguito dell’ennesima sentenza che ha visto negare il buon diritto ad ottenere la cosiddetta ex fissa.
Per chi segue da vicino questa incredibile vicenda, è fatto noto che i magistrati romani, a parte qualche eccezione, hanno deciso di non accogliere le richieste dei giornalisti pensionati.
In più recentemente al danno si è aggiunta anche la beffa, punendo i ricorrenti e condannandoli al pagamento delle spese di lite, liquidando a loro carico somme decisamente rilevanti.
Nel nostro caso, una giornalista pensionata è stata condannata al pagamento di una somma pari a circa Euro 8.000,00 più oneri in favore, ciascuno, del Sindacato, dell’Inpgi e della parte datoriale.
Ora, l’unico che ad oggi ha richiesto il pagamento delle spese di giudizio è proprio il sindacato, che non ha voluto sentire ragioni e non ha aderito ad alcuna richiesta di rateizzazione. Inflessibile, ha preteso tutto e subito, arrivando a notificare alla signora addirittura un atto di precetto, propedeutico, evidentemente, al pignoramento di un quinto della pensione.
Per una incomprensibile nonché alquanto ingloriosa eterogenesi dei fini, il sindacato più che uniti “per la giustizia” ha deciso di trasformarsi in “da solo a sostegno dell’ingiustizia”.
Senza Bavaglio
#sbavaglio
Leave a Comment