Questa è la squadra dei nostri candidati, sostenuti in Lombardia da Senza Bavaglio, Unità Sindacale-Mil e Movimento liberi giornalisti e, a livello nazionale, da Informazione@futuro, Comitato “Diritto ex fissa” e un’alleanza formata da tutti coloro che pensano si possa e si debba voltare pagina per tutelare i giornalisti italiani e le loro pensioni attuali e future.
SCHEDA ANGOLO VERDE
Per il Comitato Amministratore della Gestione Separata Inpgi
Max 3 preferenze – Lista Nazionale
VOTA IN BLOCCO TUTTI I NOSTRI CANDIDATI
SCHEDA ANGOLO GIALLO
Per il Collegio Sindacale della Gestione Separata Inpgi
Max 2 preferenze – lista Nazionale
1) Difendiamo il PATRIMONIO
Ci impegniamo a evitare che confluisca nelle casse dell’INPGI 1 per sanare il suo bilancio in profondo rosso. La Gestione Separata è ricca: il suo patrimonio supera i 700 milioni di euro e gli utili crescono ogni anno di circa 50 milioni. Questo patrimonio deve diventare una risorsa per migliorare la situazione degli iscritti.
2) Miglioriamo le nostre PENSIONI
Oggi le pensioni erogate dall’INPGI 2 sono indegne, ampiamente al di sotto di quella sociale. È necessario creare uno “zoccolo duro” di pensione minima a carico dell’INPGI 2, cioè una base di partenza equa uguale per tutti, utilizzando quella parte del patrimonio consentita dalla legge. I contributi versati dagli iscritti nell’arco della vita lavorativa serviranno a elevare l’ammontare della pensione minima individuale.
Gli amministratori uscenti hanno eliminato l’indennità “una tantum”, cioè la possibilità di chiedere il rimborso di tutti i contributi versati all’INPGI 2. Noi ci impegniamo a ripristinare questa opportunità: piuttosto che percepire una pensione ridicola, meglio (se si hanno i requisiti) prendere tutto e subito.
Per garantire una ulteriore opportunità al momento della pensione, ci attiveremo per consentire a tutti gli iscritti all’INPGI 2, su base volontaria, l’accesso al Fondo Pensione Complementare dei Giornalisti Italiani, attualmente previsto solo per i Co.Co.Co.
3) DIS-COLL – Indennità anche per chi perde le collaborazioni
Con cinque anni di ritardo rispetto all’Inps, gli amministratori uscenti dell’INPGI 2 si sono finalmente svegliati e hanno varato la disoccupazione per i Co.Co.Co nei casi di “perdita involontaria dell’occupazione”. Gli amministratori uscenti si sono limitati a copiare la normativa Inps, senza considerare le peculiarità della professione giornalistica. Non si tiene conto, per esempio, che i contratti Co.Co.Co sono reiterati nel tempo e spesso capita che, al momento del rinnovo, il compenso venga ridotto: in questo caso, se non si accetta di firmare un contratto indegno, non è possibile accedere all’indennità di disoccupazione.
Noi ci impegniamo a rimediare a questa ingiustizia e a studiare una forma di aiuto anche per i liberi professionisti: un’indennità per chi perde la collaborazione esterna fissa a causa della chiusura della testata con cui collaborava, fatti salvi i circa 3.000 casi in monocommittenza con esclusiva che, con l’intervento mirato degli ispettori INPGI, aiuteremo a essere stabilizzati.
Faremo emergere anche attraverso un questionario, che garantisca riservatezza, le false partite Iva.
4) Creiamo il nostro WELFARE
Noi ci impegniamo a creare agevolazioni, benefit e servizi per tutti gli iscritti, per favorire il benessere del lavoratore e, ove possibile, della sua famiglia. Tra le misure da realizzare prevediamo coperture assicurative facilitate a protezione dei mezzi di lavoro e in caso di infortuni (con la nuova riforma l’assicurazione infortuni è prevista solo per i Co.Co.Co). Attraverso il taglio dei costi di gestione dell’Ente – primo fra tutti l’eliminazione dei compensi per gli amministratori – prevediamo di recuperare risorse per istituire un Fondo di solidarietà che aiuti i più deboli.
5) QUERELE: cerchiamo accordi con le assicurazioni
Oggi più che mai i liberi professionisti e i Co.Co.Co sono abbandonati a se stessi e faticano a trovare un’assicurazione che li tuteli contro le querele. Noi ci impegniamo affinché tutti possano accedere a una formula assicurativa adeguata e conveniente.
6) Rimoduliamo l’accordo con CASAGIT
L’attuale accordo, i cui termini di adesione scadono il 31 gennaio, prevede l’accesso a un limitato numero di giornalisti freelance in possesso dei requisiti richiesti a un profilo con prestazioni base irrisorie e rimborsi minimi. Noi ci impegniamo a riformulare l’accordo in modo da estendere la garanzia assicurativa a più iscritti e permettere a chi lo desidera di utilizzare la quota a carico dell’INPGI 2, che oggi paga il profilo W-IN, come base da integrare a proprio carico per accedere alle prestazioni del Profilo 1 e 2.
7) Riequilibriamo le SPESE DI GESTIONE
Oggi le spese di gestione dell’INPGI 2 sono a carico esclusivo dei liberi professionisti. Infatti, il loro 2 per cento di contributo integrativo obbligatorio da sempre viene utilizzato esclusivamente per pagare le spese dell’Ente. È vero che c’è il diritto alla rivalsa nei confronti dei committenti, ma di fatto lo pagano i giornalisti che, con la nuova riforma entrata in vigore il primo gennaio grazie agli amministratori uscenti, dovranno accollarsi un bel 4 per cento (il 2 per cento continua a pagare le spese di gestione di INPGI 2, l’1 per cento entrerà nel montante e il rimanente 1 per cento per un ipotetico welfare). Noi ci impegniamo a sanare questa ingiustizia e a ripartire più equamente i costi di gestione.
8) Riformiamo la RAPPRESENTANZA
All’INPGI 2 oggi 40 mila iscritti, cioè circa due terzi della categoria (ma il numero è in aumento esponenziale), sono rappresentati solo da 5 consiglieri eletti su base nazionale. Grazie al fatto che i compensi verranno tagliati, vogliamo aumentare a 9 il numero dei consiglieri, di cui 2 in rappresentanza degli iscritti pensionati.
9) TRASPARENZA prima di tutto
Noi ci impegniamo a garantire trasparenza degli atti della nostra gestione dell’INPGI 2 e a vigilare sugli investimenti per incrementare il patrimonio.
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SCHEDA CON ANGOLO MARRONE
Max 8 preferenze
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Dai una sola preferenza
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SCHEDA CON ANGOLO ROSSO
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SCHEDA CON ANGOLO BLU
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Le elezioni per il rinnovo degli organismi del nostro Istituto di previdenza si terranno dal 10 al 16 febbraio. Noi vogliamo difendere le pensioni attuali e future. E cambiare l’INPGI per farlo vivere. La nostra lista si chiama “SOS INPGI – Garanzia pubblica per le pensioni” ed è nata da un’alleanza, a livello nazionale, formata da tutti coloro che pensano si possa e si debba voltare pagina per tutelare i giornalisti italiani e le loro pensioni. In Lombardia è sostenuta da Senza Bavaglio, Unità Sindacale-Mil e Movimento liberi giornalisti.
Lo squilibrio tra entrate e uscite previdenziali è negativo da nove anni e il bilancio del nostro Istituto, dopo gli anni degli utili di carta, è in profondo rosso dal 2017 per centinaia di milioni ed è arrivato a 150 milioni nel 2019. Mentre la liquidità in cassa garantisce il pagamento delle pensioni sì e no per due anni.
Un disastro annunciato che la maggioranza al governo dell’INPGI e della FNSI ha prima a lungo negato, poi affrontato in ritardo con una inutile riforma lacrime e sangue e infine pensato di rimediare con la soluzione-tampone, dichiaratamente di breve respiro, di un allargamento forzoso degli iscritti con l’ingresso di altre categorie professionali. Senza neppure prendere in considerazione un piano alternativo e senza puntare a recuperare i contributi di chi fa il giornalista ma non ha un corretto contratto di lavoro, come i falsi cococo e lavoratori autonomi, gli artisti e i commentatori televisivi.
La politica colpevole e scellerata dei vertici dell’INPGI e del Sindacato è stata condotta per anni consapevolmente sulla pelle dei colleghi, con arroganza e opacità di atti e comportamenti, e rischia ora di affondare definitivamente uno dei cardini del welfare della nostra categoria. Una politica resa possibile anche dall’assenza e dalla mancata azione dei ministeri vigilanti del Lavoro e dell’Economia, che hanno assistito immobili e altrettanto colpevoli alla crisi progressiva e irreversibile dell’Inpgi e delle nostre pensioni.
Si vota da casa via computer dalle ore 8.00 di lunedì 10 febbraio alle ore 22.00 di mercoledì 12 febbraio (ora italiana).
Oppure si può votare presso il proprio seggio di appartenenza dalle 10:00 alle 20:00 di sabato 15 e domenica 16 febbraio 2020.
Questo il calendario: