Cairo chiude 5 testate e promette:”Esuberi ricollocati”. Ma sarà vero?

Speciale Per Senza Bavaglio
Laura Verlicchi
Milano, 18 gennaio 2024

Cairo manda in pensione cinque testate storiche e auspica lo stesso destino per chi ci lavora. Infatti l’editore, comunicando al comitato di redazione  del gruppo la decisione di sospendere la pubblicazione dei mensili “Airone”, “For Men Magazine”, “In Viaggio”, “Bell’Europa” e “Antiquariato”, a partire dal numero di marzo, ha annunciato la contestuale apertura dello stato di crisi con la richiesta di cassa integrazione finalizzata a piani di prepensionamento.

È la prima volta che il potente editore – anche del “Corriere della Sera”- ricorre a tagli così drastici, come sottolinea anche il comitato di redazione , sconcertato e preoccupato per il futuro. Vero è che l’azienda ha assicurato che non ci saranno licenziamenti, e che tutti gli esuberi saranno ricollocati: decisione accolta con favore dal cdr, pronto ad iniziare le trattative, affiancato dalla Fnsi.

Ma il vulnus resta: i giornalisti non comprendono infatti come mai non sia stato possibile trovare soluzioni che prevedessero un rilancio di queste testate, magari facendo ricorso all’online.

Certo, come risponde l’editore, “la situazione di mercato dei periodici ed in particolare dei mensili è nota. Il calo delle vendite, la forte contrazione del mercato pubblicitario del settore e l’incremento dei costi hanno inciso sul risultato delle cinque testate che hanno perduto oltre 15 milioni negli ultimi dieci anni e non hanno avuto complessivamente margini positivi dal 2009. Gli interventi fatti per svilupparle e per ridurre i costi non sono stati sufficienti”, tanto che “ a malincuore siamo stati costretti a sospendere le pubblicazioni dei cinque mensili, per focalizzare l’attività sulle altre testate aziendali”.

Ma è proprio questo il nodo della questione: a fronte  di un calo cronicizzato in 15 anni si sarebbe potuto intervenire ben prima, secondo i giornalisti, mentre non è stato fatto alcun tentativo di rilanciare le storiche testate, ad esempio con un restyling, che invece non è stato preso in considerazione.

Tanto più, ricorda il cdr, che si tratta di giornali che in questi anni hanno contribuito al successo dell’editore Urbano Cairo, molti dei quali hanno superato il ragguardevole traguardo dei 500 numeri.

Proprio per questo  il cdr  si augura che vengano salvaguardate e valorizzate al meglio le competenze delle singole professionalità e che, anche su questo punto, venga aperto un ampio confronto, auspicando che l’azienda metta in campo tutte le risorse possibili per assicurare alle testate rimanenti – 16 in tutto – un solido avvenire.

Laura VerlicchI
verlicchilaura7@gmail.com
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