Unione Giornalisti Pensionati: o cambia o muore

Un organismo inutile e immobile. Quando agisce, va contro gli interessi dei pensionati. Il caso eclatante dell’ex fissa

Speciale per Senza Bavaglio
R. Barbara Pavarotti*
Roma, 11 dicembre 2022

Cerchi di spiegare ai colleghi cosa sia l’Ungp (l’Unione Nazionale Giornalisti Pensionati) e ti dicono: che roba è? Mai sentita. Che fanno?

Già, che fanno? Diciamo subito che l’Ungp è una “costola” della Fnsi, il “ramo anziani”,  il sindacato di base dei pensionati. Il problema è che è talmente ininfluente che non se la fila nessuno.

E magari fosse solo ininfluente. Quando agisce, va contro gli interessi dei pensionati. Il caso più eclatante è l’ex fissa, un diritto di natura contrattuale-previdenziale che spetta al momento a 2.400 creditori. E non saldato dal 2010. MAI DALL’UNGP UN IMPEGNO CONCRETO PER L’EX FISSA.

Aprite il sito dell’Ungp. Troverete proclami elettorali di ogni genere e non una parola sul principale diritto negato ai pensionati. I futuri aspiranti organi dirigenti (visto che si rivota, per fortuna) hanno intenzione di battersi per l’ex fissa oppure no? Non lo dicono. A cominciare da un candidato sindacalista di lungo corso, già segretario della Fnsi per circa nove anni. Per l’attuale Ungp (e probabilmente per la futura Ungp post elezioni) – schierata in toto con le posizioni di chi comanda la Fnsi – l’ex fissa è un tabù, un fanalino di coda rispetto a convegni e seminari.

Non solo. Nel 2016 l’Ungp ha dato il via libera all’azzeramento degli interessi da allora maturati dai pensionati creditori dell’ex fissa, come previsto da “accordi segreti “ tra Fnsi e Fieg, siglati a totale insaputa degli aventi diritto. Bravi, grazie.

E poi altri interventi nefasti a danno dei pensionati. Nel 2016 l’Ungp ha votato a favore del taglio di tre anni di tutte le pensioni Inpgi1  superiori ai 38.000 euro lordi annui,  nonostante la Cassazione per decine di volte abbia affermato il contrario.

Al punto che non si capisce proprio perché esista: se è il sindacato di base dei giornalisti pensionati, deve svolgere il ruolo per cui è nato. Se vuole occuparsi d’altro – pur nella massima solidarietà verso gli immensi problemi della categoria – deve cambiare nome.

L’UNGP CONVIVE CON STRANEZZE INSPIEGABILI.

  • Sono 2. 271 i pensionati che oggi devolvono alla Fnsi lo 0,30% della loro pensione. Circa mezzo milione di euro all’anno. Ma su 20 Associazioni regionali di stampa solo cinque contribuiscono all’Ungp, che quindi lamenta perenne scarsità di fondi. Perché?  L’autonomia consente a ogni sede territoriale di fare come gli pare?
  • Lo strano caso della Lombardia: da circa 15 anni l’obbligo della quota dello 0,30% vale per tutte le regioni, tranne che per la Lombardia, dove i pensionati possono, a loro scelta, pagare la metà. Perché questa discriminazione a svantaggio dei pensionati residenti nelle altre regioni?

SPESE INUTILI. Chi scrive ha personalmente assistito a catering sontuosi (pagati ovviamente con le quote degli iscritti) al termine di una qualche riunione dell’Ungp . Un pasto frugale, in tempi di crisi e di continua emorragia degli iscritti, andava bene lo stesso, anzi era meglio.

QUANTI SONO GLI ADERENTI ALL’UNGP? Mistero. Come per gli iscritti alla Fnsi. Un sindacato serio deve dire sul suo sito quanti sono i suoi iscritti, altrimenti significa che vuole nascondere la verità: la continua emorragia degli iscritti.

CHI VOTA PER L’UNGP? Nel Lazio nel 2018 i votanti furono 151!! Non vota nessuno perché nessuno la conosce o si sente rappresentato da questa Ungp. Questa è la verità. E ora si vota online (nel Lazio dal 14 al 18 dicembre). Ma stanno sulla luna costoro? Non sanno che i pensionati sono poco pratici di tecnologia? Altro “schiaffo” verso i più deboli della categoria, quelli che di informatica non capiscono nulla e che l’Ungp dovrebbe tutelare.

E, nonostante tutto, non si cambia rotta. L’Unpg organizza dibattiti, corsi di formazione, ma nei fatti che fa? Tante parole e poca sostanza.

Ah, poi ha organizzato un questionario in cui, un paio di anni fa, veniva chiesto ai pensionati se fossero interessati a gite, eventi conviviali, culturali. E a partecipare attivamente alla vita dell’Ungp. Bello, se non fosse che la maggior parte ha risposto che gli interessava l’ex fissa, non la ricreazione. Il tutto è finito in un volumetto “Giornalisti fra passato e futuro”, costato circa 4.000 euro. Pare che questo questionario sarà oggetto di approfondimenti. Con calma, tanto i pensionati hanno l’eternità davanti.

COSA DEVE FARE UNA UNGP SERIA?

  • Imporsi per la soluzione del dramma ex fissa. Senza reverenze e timidezze.
  • Aprire immediatamente uno sportello informativo, via telefono o mail, dedicato esclusivamente all’assistenza dei problemi dei pensionati soprattutto in questo difficile momento di transizione Inpgi-Inps. Al momento, sul suo sito, non c’è nemmeno un numero di telefono a cui chiamare. Solo quello, generico, della Fnsi, che, peraltro, non sa mai nulla. Provate a scrivere alla mail indicata sul sito Ungp, se vi rispondono è un miracolo. Chi scrive ci ha provato tante volte senza uno straccio di risposta.
  • Non per fare i pignoli, ma siamo passati all’Inps da quasi sei mesi e ancora nel sito Ungp si legge che “è l’organizzazione dei pensionati iscritti alla gestione principale e alla gestione separata dell’Inpgi”. Sveglia!
  • Occuparsi sul serio del problema dei pensionati nelle redazioni o collaboratori. Non va bene che pensionati, con fior di pensioni, guadagnino per un pezzo mille volte più di un precario perché, magari, sono nomi. Occorrono cifre calmierate per i pensionati che vogliono continuare a lavorare, altrimenti, davvero, per i “giovani” non ci saranno mai spazio né soldi. Chi scrive sa di inimicarsi, con questo, un sacco di gente, ma vogliamo davvero applicare il famoso patto intergenerazionale oppure no? O questo patto va bene purché non tocchi il proprio portafoglio?
  • Vogliamo che i giornalisti pensionati siano i “tutor” dei giovani, come sbandierato da più parti? Ok. Allora cosa aspetta l’Ungp a organizzare mensilmente incontri con un nome illustre del giornalismo (non pagato) e gli aspiranti giornalisti? La competenza  e l’esperienza di tanti anni di lavoro contano (seppur in un mondo giornalistico profondamente mutato dalla tecnologia) , ma la vogliamo divulgare seriamente oppure no?

Colleghi, qui non funziona nulla. Abbiamo un Sindacato in agonia per i troppi errori commessi e una Ungp allo sbando, perché è solo la replica dei diktat di chi governa la Fnsi. Senza uno scatto di autonomia, un briciolo di sussulto personale.  

Che facciamo? Occorre assolutamente un cambio di passo, che in Ungp entrino energie fresche e non condizionate dalle correnti a cui troppi, anche in Ungp, fanno riferimento. Una volta eletti, a parere di chi scrive, le correnti vanno dimenticate. Si deve lavorare solo per il bene della categoria, Non è così, purtroppo.

L’Ungp o cambia o sparisce. E forse, se sparisce, nessuno ne sentirà la mancanza. Tranne i vari dirigenti per i quali , forse, stare in Ungp è mantenere il cordone ombelicale col mondo professionale. Stare in una sorta di “dopolavoro”, insomma, in cui ci si illude ancora di contare qualcosa.

NON VA BENE. NON È QUESTA L’UNGP CHE VOGLIONO I PENSIONATI (che infatti non la conoscono e non votano). E, TANTO PER COMINCIARE, SERVE UNA UNGP CHE SI BATTA SERIAMENTE PER I 2.400 CREDITORI PENSIONATI DELL’EX FISSA.

R. Barbara Pavarotti*
barbara.pavarotti@yahoo.it
twitter @sbavaglio

*già Mediaset, Comitato “Diritto ex fissa”, presidente del Collegio revisori conti dell’Odg Lazio. Candidata di “Senza bavaglio” alle elezioni del “Gruppo romano giornalisti pensionati” e dell’Unpg.

“SENZA BAVAGLIO”, NEL LAZIO SI  PRESENTA CON  LA LISTA DI
INFORMAZIONE@FUTURO (PROFESSIONALI),
E VI INVITA A VOTARE PER COLLEGHI CHE DA ANNI CONDIVIDONO LE NOSTRE LOTTE CONTRO DISCRIMINAZIONI E INGIUSTIZIE IN UNA CATEGORIA 

TROPPO SPESSO AFFLITTA DA INTERESSI DI CORRENTE, PERSONALISMI, OMISSIONI E SILENZI
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Senza Bavaglio nel Lazio è presente con cinque suoi candidati (indicati con un *) nelle liste Professionali di Informazione@Futuro. Noi ti invitiamo a esprimere e tra gli altri da scegliere nelle liste di informazione@futuro:

Un candidato per l’elezione dei delegati al congresso nazionale della FNSI
Ugo DEGL’INNOCENTI*
Stefano FERRANTE
Lazzaro PAPPAGALLO
Maria Rosaria SPADACCINO

Due candidati per l’elezione dei delegati al congresso regionale dell’Associazione Stampa Romana (ASR)
Solen DE LUCA*
Lavinia DI GIANVITO*
Stefano FERRANTE

Simone MASSETTI*
Lazzaro PAPPAGALLO

Una candidata al Consiglio direttivo GRGP (Gruppo romano giornalisti pensionati) e al Congresso dell’UNGP (Unione nazionale giornalisti pensionati)
Rosaria Barbara PAVAROTTI*

Per i collaboratori Senza Bavaglio indica:
Per il Nazionale
Daniela NOVELLI

per il Regionale
Elisabetta PALMISANO
Daniela NOVELLI


 

Questi i candidati nella lista di Info@futuro e sostenuti da Senza Bavaglio
per entrambe le votazioni dei giornalisti pensionati:

  1. AMBROGI Roberto
  2. BARTOLONI Romano
  3. BENEDETTI Massimo
  4. COLACE Loredana
  5. DEL BIANCO Alberta
  6. D’EMILIA Pio
  7. D’ISA Viviana
  8. GALASSI Luciano
  9. GIACOMINI Stefania
  10. MAURO Silvia
  11. PAVAROTTI Rosaria Barbara *
  12. SBARDELLA Marina

Chi vuole può parlare con Senza Bavaglio. Basta contattarci senza problema al numero +39 345 211 73 43. Naturalmente lascia il tuo nome e la tua regione di residenza e vi richiameremo. Specifica se vuoi essere iscritto alla Mailing List di Senza Bavaglio e/o di Africa Express per ricevere gratuitamente via whatsapp le news dei nostri quotidiani online.

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