Elezioni 2022: il programma di Senza Bavaglio per i collaboratori

IL PROGRAMMA DI SENZA BAVAGLIO PER I COLLABORATORI

  1. Autonomo non è sinonimo di precario. L’universo dei freelance, sempre snobbato dalla Fnsi, deve trovare nel sindacato una sponda amica. Sindacato e Ordine devono fissare un tariffario senza necessariamente discuterlo e concordarlo con la controparte. Gli avvocati non hanno mica concordato con i clienti il loro tariffario. Il sindacato deve garantire assistenza legale, fiscale, di welfare, polizze assicurative per i rischi professionali, oltre a spazi di coworking.

  2. No allo sfruttamento degli “abusivi”, che vanno regolarizzati, al riciclaggio dei pensionati in redazione, alle prevaricazioni sui collaboratori. Pretendiamo l’applicazione degli articoli 2 e 12 del Contratto, facendo riconoscere a quei precari, di fatto redattori, le qualifiche di collaboratori fissi e corrispondenti.

  3. Previdenza: azioni di lobbing per ottenere l’equiparazione all’importo della pensione sociale. Pensione dignitosa per tutti.

  4. Sanzioni automatiche agli editori che rifiutano di pagare il contributo previdenziale obbligatorio del 4% su qualunque fattura o notula.

  5. Puntualità nei pagamenti. I pagamenti devono essere pagati entro 30 giorni dalla consegna del “pezzo”, come impone la legge, prevedendo interessi di mora per ogni giorno di ritardo.

  6. Gli articoli richiesti vanno pagati anche se non pubblicati.

  7. Ridare dignità ai fotogiornalisti. I fotogiornalisti devono avere compensi dignitosi. Le foto devono essere firmate.

  8. Occorre una tutela assicurativa per danni a persone e attrezzatura.

  9. Responsabilità e tutela civile e penale del committente. Va previsto un obbligo a carico del committente per eventuali danni da responsabilità civile e penale per tutti i rapporti di collaborazione.

  10. Stop alle “cartelle esattoriali” dell’INPGI. In caso di difficoltà comprovate, è ingiusto punire i morosi con maggiorazioni degli importi dovuti.

  11. Lavoro gratuito? No grazie. Esigiamo un’attenta vigilanza e la costante denuncia agli organi competenti e agli Enti di categoria di ogni forma di lavoro gratuito o irregolare, sia pure camuffato da stage formativo.

  12. Formazione reale. Bisogna garantire ai non contrattualizzati corsi qualificati di formazione e di aggiornamento, come previsto dall’ art. 4 CNLG.

  13. Rappresentanza nei Cdr. Ci deve essere un rappresentante dei non contrattualizzati nei Cdr per tutelarne gli interessi.

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