Cairo e gli amministratori RCS negano influenze della pubblicità sul CorSera

Le domande imbarazzanti dell’ex Corrispondente da Bruxelles, Ivo Caizzi, non hanno trovato soddisfacenti risposte

Senza Bavaglio
Milano, 2 maggio 2022
L’editore Urbano Cairo e il consiglio di amministrazione di RCS MediaGroup negano influenze anomale della pubblicità e del marketing in articoli d’informazione sul Corriere della Sera e sulle altre testate del gruppo, nonostante le critiche in questo senso circolate negli ambienti editoriali e l’esposto specifico presentato dagli ex corrieristi di lungo corso Massimo Alberizzi ed Enzo Marzo all’ordine dei giornalisti e ad altri organi di controllo per violazione delle regole deontologiche sulla pubblicità da parte del direttore del quotidiano di Via Solferino, Luciano Fontana.
Cairo e il cda escludono che sul Corriere e sui suoi supplementi siano stati pubblicati articoli apparentemente d’informazione, ma in realtà con contenuti pubblicitari/promozionali offerti a pagamento agli inserzionisti e a sponsor vari.
Nell’annuale confronto nell’assemblea degli azionisti di RCS, che anche quest’anno è stato limitato per le precauzioni anti-Covid (con invio delle domande e con le risposte solo in forma scritta, senza possibilità di “follow up” in presenza), i vertici hanno smentito restrizioni della libertà di espressione per i giornalisti nel Corriere della Sera.
La smentita apre la strada a una retromarcia aziendale e del direttore Fontana dopo la sorprendente e contestatissima sospensione di tre giorni inflitta alla redattrice Monica Ricci Sargentini, che aveva liberamente condiviso le critiche di movimenti femministi a un articolo dello scrittore Roberto Saviano a favore della regolarizzazione della prostituzione, pubblicato sul supplemento Sette del quotidiano di Via Solferino.
Cairo e il Consiglio di amministrazione non hanno voluto fornire informazioni specifiche in merito alle voci di una offerta di riacquisto della sede storica del Corriere della Sera a Milano dal gruppo Blackstone a un prezzo molto alto: per cercare in questo modo di convincere Blackstone a ritirare l’azione risarcitoria contro RCS e il suo numero uno, avviata presso la Corte Suprema dello Stato di New York.
Azione risarcitoria che, se accolta integralmente dalla Corte Usa, potrebbe avere un costo pesantissimo per il gruppo editoriale di Milano. Silenzio o risposte vaghe sono arrivate anche su altre domande su temi delicati, presentate da Ivo Caizzi, ex inviato e corrispondente da Bruxelles del Corriere della Sera, che da venti anni partecipa alle assemblee degli azionisti come proprietario di un piccolo pacchetto di azioni RCS, principalmente per difendere quello che resta della storica indipendenza del quotidiano di via Solferino (valore economico fondamentale per un giornale d’informazione).
Ma anche quest’anno le precauzioni anti-Covid hanno consentito a Cairo di evitare il confronto diretto con i soci, che nell’assemblea in presenza altrimenti avrebbero potuto chiedergli maggiori spiegazioni e riproporgli domande – come quelle sul contenzioso con Blackstone o sull’influenza della pubblicità sul Corriere durante la direzione Fontana – rimaste senza adeguate e dettagliate risposte nella  forma scritta pubblicata sul sito di RCS.
Senza Bavaglio
twitter @sbavaglio
ASSEMBLEA ORDINARIA RCS MEDIAGROUP S.P.A.
3 MAGGIO 2022

DOMANDE PERVENUTE DAL SOCIO IVO CAIZZI PRIMA DELL’ASSEMBLEA

(IN DATA 22 APRILE 2022) E RELATIVE RISPOSTE DELLA SOCIETA’ AI SENSI DELL’ART. 127
TER DEL D. LGS. N. 58/1998

(la numerazione delle domande fa riferimento all’elenco trasmesso dal socio)

1)Nel bilancio sono indicate due richieste risarcitorie di “almeno USD 300 milioni” presso la Corte Suprema della Stato di New York relative al contenzioso sulla sede storica del Corriere della Sera in Via Solferino. Potete chiarire meglio se il rischio per RCS, in caso di accoglimento integrale delle richieste della controparte gruppo Blackstone, sia stimabile in “almeno” 600 milioni di dollari e quindi forse in una somma ancora più alta? E potete quantificare i costi legali già affrontati e quelli stimati per l’intero contenzioso in Italia e negli Usa?
Risposta: Si fa rinvio al paragrafo “Complesso immobiliare di via Solferino” del progetto di bilancio per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2021 incluso nella Relazione Finanziaria Annuale pubblicata sul sito della Società (pag. 51) 

2)Sono trapelate voci su una possibile proposta di riacquisto della sede di Via Solferino, da parte di RCS, offrendo un alto prezzo per convincere il gruppo Blackstone a chiudere il contenzioso in corso. Se fosse così, qual è questo prezzo e come RCS lo finanzierebbe?3) Nel trentennale dall’inizio delle inchieste dette Mani Pulite o Tangentopoli, alcuni media hanno ricordato il coinvolgimento all’epoca di Urbano Cairo, ora presidente, ad e azionista di controllo di RCS. Ritengo quindi pertinenti le domande sul tema, lasciate senza specifica risposta nell’assemblea 2021. Potete quindi chiarire se quel problema di Cairo negli anni ’90 può generare un pregiudizio negativo in base al diritto Usa nel procedimento in corso a New York? Ritenete consigliabile che Cairo lasci le cariche in RCS durante questo contenzioso?

Risposta: Le domande 2 e 3 non sono pertinenti rispetto ai punti all’ordine del giorno. 

4) In seguito al procedimento su erogazioni pubbliche per ammortizzatori sociali usate dal gruppo Gedi, proprietario del quotidiano Repubblica, sono circolate indiscrezioni su una indagine simile che sarebbe stata avviata nel gruppo RCS. Potete confermarle o smentirle?
Risposta: RCS non ha notizia dell’esistenza di indagini e in ogni caso ha gestito i propri piani di pensionamento e riorganizzazione nel rispetto delle normative e delle procedure vigenti. 

5) Rispondendo a una mia domanda nell’assemblea 2020, il presidente e il Consiglio di amministrazione di RCS sembrano aver manifestato una importante assunzione di responsabilità sul corretto uso delle erogazioni pubbliche per ammortizzatori sociali. Potete quindi garantire con certezza che RCS non corre alcun rischio di contestazioni in caso di indagini/verifiche, in corso o future, sull’uso di aiuti di Stato?
Risposta: Si rinvia alla risposta formulata dalla Società in occasione dell’assemblea 2020 alla domanda 15) del socio Ivo Caizzi, pubblicata sul sito internet della Società alla sezione Governance/Assemblee/2020. 

6) Nell’assemblea 2016 mi fu risposto che erano stati elargiti fino a 500 mila euro a singoli giornalisti pensionabili. Avete verificato se tali elargizioni avvennero nel pieno rispetto della normativa sulle erogazioni pubbliche? E avete verificato la correttezza di tutti i prepensionamenti dei dipendenti che hanno continuato a lavorare per il gruppo RCS dopo essere andati in quiescenza?7) In relazione alle mie domande sul corretto ricorso alle erogazioni pubbliche per ammortizzatori sociali nelle assemblee RCS del 2014, 2013, 2012 e 2011 potete confermare che le risposte degli amministratori dell’epoca sono condivise dall’editore e dal Cda?

Risposta: Le domande 6 e 7 non sono pertinenti rispetto ai punti all’ordine del giorno. 

8) Vi ripropongo i dubbi sull’opportunità di chiedere aiuti di Stato quando RCS concede ingenti dividendi, retribuzioni e bonus al presidente, ad e azionista di controllo, Cairo, e ai principali dirigenti. Avete considerato che lo Stato fa fatica a fronteggiare la povertà dilagante, l’emergenza sanitaria e la crisi energetica provocata dalla guerra in Ucraina? Il ricorso alle erogazioni pubbliche non potrebbe risultare inopportuno soprattutto per l’immagine, la credibilità e l’indipendenza del Corriere della Sera?
Risposta: Si tratta di procedure previste dalla Legge, di cui anche RCS ha richiesto specifica
autorizzazione.
 

9) Quanti milioni di euro ha ottenuto da RCS fino al 2022 incluso come dividendi e remunerazioni il presidente, ad e azionista di controllo Cairo, attivo contemporaneamente anche in Cairo Communication e Torino calcio?
Risposta: I dividendi rappresentano la remunerazione del capitale e sono deliberati dall’assemblea degli azionisti in conformità alle previsioni di legge. Riguardo i compensi percepiti da amministratori e dirigenti con responsabilità strategiche, si rinvia alle Relazioni sulla Remunerazione pubblicate sul sito internet della società nella sezione Governance/assemblea, ove è descritta la conformità dei compensi percepiti con la politica di remunerazione approvata dall’Assemblea. 

10) L’integrazione nella pubblicità RCSCairo Communication e amministratori attivi in entrambe le società quotate, evidenziati nel bilancio, credo rendessero pertinente già nell’assemblea 2021 la mia domanda sul rischio di trasferire in RCS le strategie della Cairo Communication, che ha visto scendere i suoi titoli dai circa 7 euro del 2014 a intorno ai due euro del 2022. Vi invito quindi a chiarire se con la particolare gestione di Cairo, nel medio termine, gli azionisti RCS rischiano una perdita di valore simile a quella della Cairo Communication?
Risposta: RCS ha conseguito negli esercizi precedenti al 2016 risultati negativi ed ha intrapreso un processo di ristrutturazione operativa mirante a ripristinare la redditività. Nel 2016 ha conseguito un risultato netto di Euro 3,5 milioni, che ha segnato il ritorno per il Gruppo RCS a un risultato netto positivo (il primo dal 2010) e nel 2017, 2018, 2019, 2020 e 2021 un risultato netto di rispettivamente Euro 71,1 milioni, Euro 85,2 milioni, Euro 68,5 milioni, Euro 31,7 milioni ed Euro 72,4. Tali risultati dimostrano la capacità della Società e del Gruppo di perseguire l’obiettivo di continua creazione di valore per i propri azionisti. 

11) Perché non scorporate il Corriere della Sera in una società autonoma per attuare una gestione migliorativa rispetto al resto di RCS?
Risposta: Non è una ipotesi allo studio. 

12) Nell’assemblea 2021 la mia domanda sull’influenza della pubblicità e del marketing nelle pagine del Corriere della Sera, con esempi relativi alle sezioni Economia o Tempi liberi, ha ricevuto una risposta per me poco chiara. In seguito il sito Professione reporter ha reso noto che due giornalisti con passato trentennale al Corriere, Massimo Alberizzi ed Enzo Marzo, hanno inviato un esposto per presunta violazione delle regole deontologiche sulla pubblicità da parte del direttore del quotidiano di Via Solferino Luciano Fontana (e di alcuni giornalisti) a Ordine dei giornalisti, Agcom, Autorità garante della concorrenza, Giurì di autodisciplina pubblicitaria, ecc. indicando riferimenti specifici. Non credete che influenze anomale esterne e della pubblicità nell’informazione anche se solo percepite o sospettate vadano eliminate pubblicando solo articoli con evidente e netta indipendenza dai potenti vari e dagli interessi di aziende, inserzionisti pubblicitari, sponsor, enti, ecc.?
Risposta: La redazione del Corriere opera in un contesto di totale indipendenza, e i giornalisti non ricevono influenze dalla pubblicità che viene raccolta dalla concessionaria. 

13) RCS offre a pagamento ad aziende, inserzionisti pubblicitari, sponsor, enti, ecc. direttamente o indirettamente anche la pubblicazione di articoli con contenuti promozionali in sezioni interne o in supplementi del Corriere della Sera e di altre testate del gruppo?
Risposta: RCS offre a pagamento esclusivamente gli spazi pubblicitari distinti e distinguibili dagli spazi editoriali. Nel caso dei publiredazionali o dei cosiddetti branded content la dicitura “avviso a pagamento” o “contenuto sponsorizzato” è sempre posta in evidenza affinché non vi possano essere dubbi al riguardo. 

14) L’editore e il Cda ritengono che l’informazione dei giornali RCS debba essere in sintonia con gli interessi di “pubblicità & marketing”?
Risposta: La redazione del giornale non è influenzata dalla pubblicità, la cui vendita è gestita dalla concessionaria. Il marketing del quotidiano ha l’obiettivo di massimizzare il numero delle copie vendute. 

15) Ancora una volta devo ricordare la continua crescita dei quotidiani con informazione di qualità in Francia (Le Monde, per esempio, nel 2021 è salito del 13,5% a 445.894 copie secondo i dati ACPM). Perché quindi continua l’arretramento del Corriere della Sera, che durante la direzione e la precedente condirezione di Fontana è quantificabile in oltre 300 mila copie perse (facendo riferimento alle 585 mila copie indicate da RCS nei risultati al 31 marzo 2009 e alle 257 mila copie indicate nel bilancio come dato Ads carta più digitale nel 2021)? L’introduzione della “customer base”, che sembra includere acquisti digitali del Corriere a basso costo, e il perdurare della direzione di Fontana indicano la rinuncia al recupero delle copie vendute a prezzo pieno e la scelta di modelli di informazione digitale con qualità e costi ridotti?
Risposta: Nel 2021 il Corriere della Sera è stato rilevato da Ads come primo in Italia sulla diffusione totale, primo nelle vendite individuali cartacee, primo nelle copie digitali, da Audipress primo nel numero di lettori, da Audiweb primo come numero di utenti unici giorno, primo come numero di utenti unici settimanali, primo come utenti unici mensili. Ma soprattutto non ha confronto con nessun concorrente con i suoi 384.000 abbonamenti digitali alla fine del 2021 che lo pongono ai vertici della classifica mondiale degli abbonamenti digitali ai brand news non in lingua inglese. 

16) Potete spiegare meglio perché Ads esclude dai suoi dati gli abbonamenti “low cost” inclusi da RCS nella “customer base” del Corriere? Non rendete noto il loro prezzo medio perché troppo basso? Si può produrre informazione indipendente di alta qualità con vendite “low cost”?
Risposta: La customer base del Corriere della Sera è indicata nella Relazione degli Amministratori sulla gestione del Gruppo RCS a pag. 10. Gli abbonamenti al sito non sono conteggiati in Ads perché quest’ultima certifica le copie cartacee, a cui aggiungono solo gli abbonamenti digitali alle cosiddette copie replica (ovvero i due abbonamenti alla digital edition e quello a tutta l’offerta digitale del Corriere). Non sono fornite indicazioni puntuali su dati commercialmente sensibili. 

17) Perché il Corriere della Sera diretto da Fontana non ha informato ampiamente e dettagliatamente sugli ingenti costi a carico dei cittadini per il salvataggio da parte del governo Draghi delle “pensioni d’oro” e dei privilegi della cassa privata dei giornalisti dipendenti Inpgi 1, che per decenni ha anche aiutato gli editori a tagliare i costi delle redazioni con prepensionamenti?
Risposta: L’argomento non è pertinente con i punti all’ordine del giorno. 

18) L’informazione benevola del Corriere della Sera diretto da Fontana sul premier Draghi e il suo “governo dei migliori” è stata influenzata dalle richieste di aiuti pubblici per gli editori (350 milioni di euro poi concessi) e di salvare Inpgi 1 (poi accollata all’ente pubblico Inps)?
Risposta: L’argomento non è pertinente con i punti all’ordine del giorno. 

19) Il 31 dicembre 2018 fu fischiato l’allarme all’interno del Corriere della Sera sui rischi per la credibilità del principale quotidiano nazionale in seguito al clamoroso annuncio in prima pagina con il titolo di maggior risalto su una procedura d’infrazione Ue per il deficit dell’Italia, che non ci fu allora, né successivamente. Tale allarme, più che giustificato in base ai fatti certi accaduti, non sembra essere stato tenuto in adeguata considerazione dalla direzione Fontana, poi ancora criticata per informazioni dubbie ed errori: culminati nell’imbarazzante confusione, alla morte dell’attrice Monica Vitti, con l’attrice Mariangela Melato (deceduta tempo prima). La perdita di copie a prezzo pieno del Corriere non andrebbe arginata innanzitutto garantendo ai lettori più efficaci controlli sull’attendibilità delle notizie pubblicate?
Risposta: L’argomento non è pertinente con i punti all’ordine del giorno. 

20) Il sito Professione reporter ha reso noto che nessun giornalista delle redazioni di Milano e Roma del Corriere si è candidato nell’elezione della rappresentanza sindacale, che è stata quindi rinviata. L’editore Cairo e il direttore Fontana hanno imposto nel giornale un clima interno che scoraggia espressioni di corretto dissenso e, addirittura, anche la normale dialettica sindacale?
Risposta: Il clima interno al Corriere non ci risulta in nessun modo coerente con quanto descritto. La società garantisce la piena libertà di tutti i dipendenti e di tutti i giornalisti. 

21) Il direttore del CorriereFontana, in sintonia con il suo primario collaboratore ed ex politico Veltroni, sta trasferendo nelquotidiano divia Solferino, storicamente indipendente, logiche dell’organo di partito Unità, dove Veltroni fu direttore “politico” con Fontana suo fido sottoposto?
Risposta: L’argomento non è pertinente con i punti all’ordine del giorno.

 

Qui sotto il link che rinvia al sito RCS MediaGroup (voce governance poi assemblea dei soci 2022 poi domande degli azionisti). La 21 domande di Ivo Caizzis ono le seconde dopo le numerose domande dell’azionista Bava.
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