Democrazia alla Lombarda: scorrettezze e censure sul sito della ALG

Speciale Per Senza Bavaglio
Paolo Crespi
Milano, 23 settembre 2021
Lunedì 20 settembre, alle ore 08:14, ho postato il seguente commento al comunicato pubblicato sul sito ALG sotto il titolo:”Modifica dello Statuto ALG: il Tribunale di Milano annulla il voto elettronico del 2017 – Pronti a fare ricorso”.
Come si può vedere dalla schermata qui sotto, il mio commento (visibile solo a me) risulta classificato come “in attesa di moderazione”. Il fatto è che sono passati 3 giorni. O lo sbandierato “svecchiamento” dell’Associazione Lombarda Giornalisti langue su qualche scrivania, oppure trattasi di censura. E francamente non so cosa sia peggio…
Questo il post di Paolo Crespi in attesa sul sito ALG

Trovo curioso che su un sito istituzionale, che rappresenta tutti soci della Lombarda e non una sua “parte politica”, per quanto in maggioranza nell’attuale consiliatura, ci si rivolga ai colleghi giornalisti omettendo la sostanza della notizia: il perché la sentenza n. 7301/2021 pubblicata il 15 settembre ha annullato la delibera assunta dall’ALG nel 2017 nella parte relativa alla revisione dello statuto della nostra associazione.

La sentenza del Tribunale, che è a disposizione di tutti qui , e che mi sarei aspettato di vedere pubblicata anche e soprattutto su questo sito, arriva a tale conclusione in quanto il giudizio ha stabilito che nella pasticciata vicenda dello statuto è stata perpetrata una violazione delle regole democratiche. 

C’è in particolare un passaggio della sentenza (che invito comunque a leggere integralmente: è molto istruttiva) che lo spiega chiaramente:

“… la scelta di deliberare la approvazione della proposta della modifica dello statuto mediante referendum non solo contrasta con la procedura formale prevista a tal fine dall’art. 32 dello statuto vigente all’atto della deliberazione, ma anche dal punto di vista sostanziale non appare in concreto rispettosa del principio, desumibile dalla citata norma statutaria, della necessaria discussione in assemblea delle modifiche deliberate”.

Chi mi conosce (a proposito, faccio il giornalista dagli anni ’80 e la mia firma è da sempre Paolo Crespi: il secondo nome Acilio figura solo sui documenti e ora in questa sentenza a noi favorevole) non sono solito a esternazioni e cerco di mantenere ovunque un basso profilo. Così è stato pure in questi anni in cui il mio nome è stato associato, proprio in virtù di questa causa, intrapresa anche con un piccolo rischio personale in nome di una battaglia di civiltà, a quello molto più noto di Massimo Alberizzi. 

Oggi, però, mi sembra doveroso fare questa puntualizzazione. Dal sito della mia associazione territoriale, cui ho appena versato la quota annuale, mi sarei aspettato un altro contegno e un maggior rispetto per tutti noi. Anche nella nell’affermazione conclusiva, a mio avviso un po’ avventata, che “… la sentenza di primo grado non ha alcun impatto sull’attività dell’Associazione”.  Mi auguro invece abbia ampia diffusione e apra una nuova stagione caratterizzata da più discussione, condivisione delle decisioni, trasparenza e lealtà. 

Paolo (Acilio) Crespi
paolo.crespi@fastwebnet.it
twitter #sbavaglio

PS Prendo atto che dopo la pubblicazione sul sito di Senza Bavaglio anche il sito di ALG ieri sera, 23 settembre, ha “approvato” il mio commento alla sua nota del 15 settembre. Restano valide le considerazioni che esprimevo in quel commento e che mi hanno spinto a rendere noto il mio disappunto per la gestione unilaterale della comunicazione nell’ambito dell’Associazione Lombarda Giornalisti di cui faccio parte da parecchi anni.

P. C.

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