Il fallimento delle vendite immobiliari dell’INPGI: prezzi sconclusionati e un sistema opaco

Speciale per Senza Bavaglio
Corrado Giustiniani
Roma, 30 gennaio 2020

Il piano delle vendite immobiliari dell’Inpgi, che doveva assicurare liquidità preziosa alle sue casse stremate, è sostanzialmente fallito. Per di più l’Istituto, lungi dall’essere una casa di vetro, ha fatto ricorso al Consiglio di Stato contro una sentenza del Tar del Lazio che avrebbe consentito di fare chiarezza sull’operazione.
Palazzo Volpi
Palazzo Volpi

Il fallimento delle vendite

Secondo la versione originaria del progetto dismissioni, messa a punto dal vecchio Cda (di cui peraltro faceva parte l’attuale Presidente) si sarebbero dovuti incassare 700 milioni di euro, tutti entro il 2020. Previsione aggiornata a 650 milioni da Investire, la società del Fondo che possiede gli immobili Inpgi, e accolta dal nuovo Cda, oggi in scadenza, con atti approvati a giugno e a luglio del 2016. A oggi sono state raccolte proposte per meno della metà, 295 mila euro, secondo l’ultimo dato al momento disponibile, la relazione di Comparto unico del 30 giugno 2019. E attenzione: proposte raccolte non vuol dire atti notarili stipulati e quindi soldi concretamente incassati. A quanto questi ammontino, resta un mistero. Intanto, gli alloggi messi in vendita sono stati ben 1.564, ovvero i tre quarti del patrimonio, nel corso di cinque tranche (ne erano state varate quattro, ma se n’è aggiunta un’altra a settembre del 2018).

Il fallimento è in buona misura imputabile ai valori siderali di partenza. Il sindacato (il Siai, il Sunia con le altre organizzazioni) aveva proposto di muovere dai reali prezzi di mercato, come fotografati dall’osservatorio Omi Agenzia delle Entrate, che è la base per tutti gli operatori del settore, ma Inpgi-Investire ha preferito, rompendo le trattative, di adottare un sistema opaco, che portava a valori spesso superiori a quelli di mercato anche dopo lo sconto del 25 per cento accordato agli inquilini. Inoltre non sono state rispettate le decisioni dell’attuale Cda del 14 giugno 2016, e cioè di non vendere i gioielli del patrimonio, di attenersi a valori unitari per ogni alloggio comunque non superiori ai 500 mila euro e di non cedere immobili su cui l’Inpgi avesse investito forti risorse per ristrutturazioni ed “efficientamento energetico”.

Citiamo qui soltanto due casi, a dimostrazione di quanto scritto. Per via Sanzeno a Roma, una traversa bassa di via Cortina d’Ampezzo, si è partiti dal prezzo folle di 4.900 euro a metro quadro. E la vendita è proseguita nonostante ci fosse una sola proposta d’acquisto su 30 alloggi. Questi valori hanno determinato il fallimento di tutte le cessioni nelle aree limitrofe (via Misurina, via Courmayeur, ecc.) con una perdita di molti milioni di euro e con il persistente paradosso di non poter dare in affitto gli alloggi vuoti, perché appartenenti al patrimonio in dismissione. Chi paga per questi errori? Il secondo caso riguarda un gioiello, via Novelli a Parioli-Piazzale delle Muse. Non ne era prevista la vendita, perché l’immobile era stato appena valorizzato con un cappotto termico e altri interventi per un costo per l’Istituto superiore – almeno così pare – al milione di euro. Perché è stato poi inserito nella quarta tranche di vendite?

Il palazzo dove ha sede l’INPGI

Ci sono anche immobili in cui le vendite sono andate bene: da Milano a Bari, a Roma via Chini. Esattamente quelli in cui i valori di partenza coincidevano con quelli proposti dal sindacato che, persa la partita dei prezzi, si è concentrato sui contratti di tutela per chi non voleva o poteva comprare. Va infine detto che, per rimpolpare il magro bottino ricavato dalle abitazioni, Investire si è concentrato sulla vendita di alcuni gioielli non residenziali, come gli immobili di via del Quirinale e via Quattro Fontane, ceduti a 60 milioni di euro, Lungotevere dei Cenci (29 milioni) o via Orazio (20 milioni).

Inpgi contro la trasparenza

Questo è davvero un paradosso, per un istituto che rappresenta una categoria votata a dare le notizie e non a trattenerle. I fatti: l’11 ottobre 2019 il Tar del Lazio pubblica una sentenza che dà ragione al collega Pierangelo Maurizio e ad altri, ammettendo l’accesso degli associati Inpgi agli atti della dismissione immobiliare, soprattutto in una fase di forte criticità finanziaria come quella che l’Istituto sta vivendo. Il 22 ottobre il presidente del sindacato inquilini dell’Inpgi, Corrado Giustiniani, presenta la prima richiesta di accesso agli atti, che l’Istituto però respinge, annunciando il ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar, che infatti poi presenta. Giustiniani allora la ripropone, il 19 dicembre. Si vogliono conoscere, come nella prima, i valori dei successivi apporti degli immobili al Fondo, tutte le perizie semestrali di aggiornamento, i costi di ristrutturazione di via Novelli, il numero degli alloggi inoccupati nelle case rimaste in affitto e negli immobili in vendita, il valore degli atti notarili siglati sino al 19 dicembre 2019, il compenso riconosciuto al nuovo “service” Yard, che ha commesso ripetuti errori, e se esistano o no penali a carico di Investire per non aver centrato i risultati.

Perché mai il vertice dell’Istituto non dovrebbe fornire i documenti relativi a queste richieste? Cosa c’è da nascondere? Il patrimonio è stato forse sopravvalutato prima, per ragioni di bilancio, e ora bisogna occultare la verità?  Vero è che “Inpgi Notizie”, organo di informazione dell’Istituto, nasconde agli iscritti la stessa notizia della sentenza del Tar, così come le due richieste di accesso agli atti, mentre da molti mesi non fornisce dati sull’andamento delle vendite. Altra bella prova di trasparenza. Ma ancora: il vertice Inpgi ha cercato di non far entrare a una conferenza stampa tenuta in luglio Corrado Giustiniani, come ha denunciato il Sindacato cronisti romani. E all’opacità si aggiunge la totale inconsistenza di due Commissioni interne all’Inpgi che dovrebbero intervenire su questi temi, la commissione Affitti e quella sulle Dismissioni (mai riunita in tutto il 2019) nonché quell’ibrido, di totale stampella a Investire, la Società di gestione del Fondo,  denominato Comitato di comparto, presieduto dalla stessa Presidente dell’Inpgi, Marina Macelloni.

Corrado Giustiniani

ECCO I CANDIDATI DELLA LISTA

SOS INPGI – GARANZIA PUBBLICA PER LE PENSIONI

VOTA IN BLOCCO TUTTI I NOSTRI CANDIDATI

Questa è la squadra dei nostri candidati, sostenuti in Lombardia da Senza Bavaglio, Unità Sindacale-Mil e Movimento liberi giornalisti e, a livello nazionale, da Informazione@futuro, Comitato “Diritto ex fissa” e un’alleanza formata da tutti coloro che pensano si possa e si debba voltare pagina per tutelare i giornalisti italiani e le loro pensioni attuali e future.

SCHEDA ANGOLO VERDE

Per il Comitato Amministratore della Gestione Separata Inpgi:

8 – FERRARI Tamara (Lombardia)

12 – NOVELLI Daniela (Lazio)

15 – TANCREDI Valeria (Emilia Romagna)

SCHEDA ANGOLO GIALLO

Per il Collegio Sindacale della Gestione Separata Inpgi:

5 – GALLIZZI Stefano  (Lombardia)

9 – PASTERIS Vittorio (Toscana)

SCHEDA CON ANGOLO MARRONE
INPGI 1 Giornalisti in attività di servizio – Lombardia
Max 8 preferenze

BERTANI Davide – Lombardia Notizie

BONI Valerio – Freelance, ex Mondadori

BORZI Nicola Alessio – Freelance giornalista investigativo

11 FUMAGALLI Maria Ancilla – Ufficio stampa Comune di Brugherio

13 LIBELLI Marco – Il Sole 24 Ore

15 MONTANARI Andrea – Mf – Milano Finanza

16 PATARGA Alan Patrizio – TgCom24, NewsMediaset

20 STIGLIANO Daniela Aurelia detta Daniela  – Oggi, Rcs Mediagroup

INPGI 1 Giornalisti in attività di servizio – Lazio
Max 7 preferenze

1 – ALTIERI Francesca – Tg3

11 – FANTAUZZI Cistiano – AdnKronos

14 – MANTOVANI Alessandro – Il Fatto Quotidiano

15 – MAURIZIO Pier Angelo – Videonews Mediaset

19 – POLIDORI Elena G. – Quotidiano Nazionale

21 – RONDINELLI Giancarla – RaiUno

25 – TROMBIN Paolo – Tg5

INPGI 1 Giornalisti in attività di servizio – Campania
Dai una sola preferenza

4 – PIROZZI Alfonso – ANSA

INPGI 1 Giornalisti in attività di servizio – Sicilia
Max 2 preferenze

ALEPPO Orazio Maria – RAI
CICERO Alberto – La Sicilia

INPGI 1 Giornalisti in attività di servizio – Toscana
Max 2 preferenze

3 – MANZOTTI Michele – La Nazione
6 – ZAMBELLI Lucia – Regione Toscana

INPGI 1 Giornalisti in attività di servizio – Veneto
Dai una sola preferenza

2 -DE ROSSI Roberta – La Nuova Venezia

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SCHEDA CON ANGOLO ROSSO
Max 7 preferenze

INPGI 1 Pensionati – lista nazionale

ALBERIZZI Massimo  (Lombardia)

3 BARTOLONI  Romano (Lazio)

16 GALLIZZI Giuseppe (Lombardia)

20 MAURO Silvia (Lazio)

25 SBARDELLA Marina (Lazio)

26 SINIGAGLIA Donato (Veneto)

28 VILLOTTA Pietro (Friuli Venezia Giulia)

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SCHEDA CON ANGOLO BLU
Max 4 preferenze

INPGI 1 Collegio dei Sindaci – lista nazionale

ABRUZZO Francesco detto Franco (Lombardia)

 FRANZ Pierluigi (Lazio)

11 RONSISVALLE Luigi (Sicilia)

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 QUANDO, COME E DOVE SI VOTA

 Le elezioni per il rinnovo degli Organi Collegiali dell’Inpgi – Gestione principale e Gestione separata – si terranno nel mese di febbraio 2020. Si vota da casa via computer dalle ore 8.00 di lunedì 10 febbraio alle ore 22.00 di mercoledì 12 febbraio.Oppure si può votare presso il proprio seggio di appartenenza dalle 10:00 alle 20:00 di sabato 15 e domenica 16 febbraio 2020.

Questo il calendario:

  • Voto telematico– gli iscritti potranno votare per via telematica senza interruzione dalle ore 8:00 di lunedì 10 febbraio 2020 alle ore 22:00 di mercoledì 12 febbraio 2020 (ora italiana). I colleghi potranno votare utilizzando il proprio codice iscritto, la password personale e un codice PIN, generato in tempo reale al momento dell’accesso e recapitato via SMS sulla propria utenza telefonica mobile, tramite il sito web dell’Istituto (www.inpgi.it). Ogni iscritto potrà votare on line in pochi minuti, utilizzando un PC, uno smartphone, un tablet o ogni altro device collegato a internet, seguendo un semplice e veloce percorso guidato.
  • Voto al seggio– chi preferirà esprimere il proprio voto presso il seggio elettorale della Circoscrizione di appartenenza potrà recarsi personalmente presso i seggi elettorali istituiti presso gli Uffici di corrispondenza regionali, che resteranno aperti dalle 10:00 alle 20:00 delle giornate di sabato 15 e domenica 16 febbraio 2020.

Si salva l’INPGI solo se si comincia a discutere del ruolo dei giornalisti

https://www.senzabavaglio.info/2020/01/20/sos-inpgi-garanzia-pubblica-per-le-pensioni-il-nostro-programma/

https://www.senzabavaglio.info/2020/01/26/perche-vogliamo-che-linpgi-torni-pubblico-che-non-vuol-dire-allinps/

https://www.senzabavaglio.info/2020/01/25/bloccato-il-comizio-della-macelloni-alla-mondadori-e-ora-controcorrente-e-nel-panico/

https://www.senzabavaglio.info/2020/01/24/conoscere-per-votare-come-linpgi-sta-fregando-i-giornalisti/

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