La redazione del Corriere della Sera esprime la propria contrarietà all’ipotesi di accordo fra Fieg e Fnsi sul rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro Giornalistico, accordo che appare assolutamente dannoso per l’intera categoria dei giornalisti italiani, senza distinzione. A questa valutazione negativa si aggiunge l’incredulità per il fatto che fino all’ultimo il testo definitivo sia stato secretato, né comunicato nè diffuso.
Per quanto riguarda la parte normativa, essa smantella tutele e diritti storici che i redattori del Corriere della Sera hanno ripetutamente chiesto alla Fnsi di salvaguardare, mentre inveceb sono state introdotte novità pesantissime in particolare e fra l’altro in materia di organizzazione del lavoro, flessibilità e mobilità.
Quanto alla parte economica, ne risulta addirittura un’erosione della busta paga soprattutto considerando le modifiche al regime degli scatti di anzianità, con conseguenze devastanti sul livello degli stipendi e anche sulle future pensioni.
La redazione e il Cdr del Corriere hanno sempre sostenuto che non esiste un valido motivo per firmare un contratto gravemente peggiorativo di quello esistente: tanto meno ha senso, come giustificazione, accettarlo in un momento di grave crisi economica e quindi di dichiarata estrema debolezza.
La redazione del Corriere della Sera ribadisce il suo no all’ipotesi di intesa e considera in ogni caso indipensabile che il referendum annunciato dal segretario abbia valore vincolante, come doveroso in una reale democrazia anche sindacale.
Il CdR del Corriere della Sera
Milano, 25 marzo 2009
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