I redattori del quotidiano online “Lettera 43”, diretto da Paolo Madron, si sono riuniti per due giorni in assemblea, durante la quale hanno votato nella quasi totalità, precisamente 14 redattori su 15, per lo stato di agitazione, scaturito dopo l’ennesima richiesta dell’editore di aumentare il carico di lavoro. Ore in più senza che sia stato definito un piano editoriale serio, tenuto conto che permangono alcune irregolarità non ancora sanate, nonostante vi sia stato un accordo sindacale. La decisione della redazione non nasce dalla volontà di giungere a uno scontro con l’azienda, ma da una condizione di incertezza che si protrae da diversi mesi.
La redazione di Lettera43.it e LetteraDonna.it, dunque, proclamano uno stato di agitazione e consegnano al cdr un pacchetto di tre giorni di sciopero da utilizzare nel caso in cui non venisse presentato, entro la data di mercoledì 27 marzo 2019, un piano editoriale compatibile coi nuovi obiettivi di aumento del traffico e della produzione di articoli che viene richiesto al corpo giornalistico.
La redazione si rammarica per il reiterato rifiuto da parte dei vertici aziendali di produrre un documento adatto al nuovo approccio al lavoro. E ribadisce che un piano editoriale chiaro è imprescindibile per l’efficiente svolgimento dell’attività giornalistica all’interno di qualsiasi testata.
I giornalisti da tempo chiedono indicazioni – già carenti nel vecchio piano – sui contenuti da sviluppare, sulle modalità, sul numero di persone necessarie (con ruoli e responsabilità) e sugli obiettivi di traffico e di produzione che si vuole tentare di raggiungere. Si chiede inoltre un bilancio del lavoro svolto col vecchio piano editoriale.
La redazione si riserva di valutare il nuovo piano con annessa riorganizzazione nella speranza che il documento sia finalmente adeguato e non diventi necessario ricorrere al prolungamento dello stato di agitazione ed eventualmente ad altre iniziative.
L’assemblea dei redattori di Lettera 43
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