Senza Bavaglio
Milano, 28 giugno 2019
Nel maggio scorso, Vanity Fair ha mandato a casa con incentivi all’esodo sette giornalisti. E ieri la casa editrice del settimanale americano ne ha licenziati altri tre: due a Vanity (la testata più colpita)
e uno a Glamour. Tra gli incentivati dell’ultima ora, due dei quali facevano parte del CdR,
ci sono tre colleghi dell’ufficio centrale di Vanity, che è stato svuotato,
mentre il Cdr è stato depotenziato (ora c’è una sola persona).
Nel corso dell’assemblea post-licenziamento, i giornalisti Condé Nast
hanno deciso di non scioperare, ormai sono sfiduciati, anche per colpa di un sindacato assente.
Di seguito pubblichiamo il comunicato del CdR.
s.b.
“I giornalisti Condé Nast dichiarano lo stato di agitazione e contestano duramente la decisione dell’azienda di licenziare tre colleghi per motivazione economica a pochi giorni dalla chiusura di una breve campagna di incentivi all’esodo (36 mesi netti), inaugurata dopo aver dichiarato 20 nuovi esuberi. Dal 2013 a giugno 2019 i giornalisti impiegati nelle testate Condé Nast sono passati da 175 a 95 e scenderebbero a 86 in seguito ai licenziamenti e se vi fossero tutte le uscite richieste. In meno di sei anni, Vanity Fair, Vogue, Glamour, Wired, GQ, AD, Traveller hanno visto le loro redazioni dimezzarsi. E il trend non accenna a cambiare.
L’azienda, famosa in tutto il mondo per la bellezza e la qualità dei suoi giornali, punta sempre di più ad ampliare i propri orizzonti ad attività social, eventi e intrattenimento audio-video, tutte emanazioni 2.0 e 3D delle sue testate carta e web, che nel frattempo va svuotando dei giornalisti, sostituiti da altri profili e da collaboratori esterni che spesso forniscono contemporaneamente tanto i contenuti giornalistici quanto quelli commerciali. Dopo la nuova ed ennesima dichiarazione di esuberi e 8 uscite su incentivo, Condé Nast Italia, che in passato ha gestito le situazioni di crisi siglando accordi di solidarietà e più di recente ha affrontato una chiusura di testata chiedendo unilateralmente una cassa integrazione a 0 ore per 4 colleghe, ora ricorre ai licenziamenti plurimi, fatto che non ha precedenti, senza discutere di ammortizzatori sociali con le rappresentanze sindacali.
La situazione è grave e preoccupante in senso lato. Sono in pericolo i posti di lavoro, il contratto giornalistico, la figura stessa del giornalista professionista e, nel ribadire l’intenzione di ridurre le redazioni al minimo, è in pericolo la qualità dell’informazione, nonché la sua imparzialità di fronte a possibili commistioni con il marketing e la pubblicità. I giornalisti Condé Nast insieme con l’Associazione Lombarda dei Giornalisti e la Federazione Nazionale della Stampa chiedono quindi l’immediato ritiro delle lettere di licenziamento e l’apertura di un tavolo sindacale che arrivi a gestire la crisi con l’uso di ammortizzatori sociali”.
Il CdR della Condé Nast
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