Categoria: EDITORIA
La Exor, holding della famiglia Agnelli – Elkann: ha chiuso il 2023 con un utile di 4,2 miliardi e distribuirà un dividendo di circa 100 milioni
Non solo bandi pubblici: il gruppo Gedi sigla un’intesa con le istituzioni dell’Europa (che la stampa dovrebbe controllare…)
I dati ADS di gennaio, rapportati al gennaio scorso e al mese precedente, certificano il tracollo del settore, con 100.000 lettori in meno. Il giornale più letto del Paese, il Corsera, scende a 120 copie (-11% rispetto asl 2023)
Il quotidiano, sconfitto in Tribunale per demansionamento di una collega al rientro dalla maternità, perde anche l’opposizione, ma continua a fare parte delle aziende con certificazione della parità di genere. E a godere dei vantaggi, anche economici, che questo status comporta.
Speciale Per Senza Bavaglio Laura Verlicchi Milano, 18 gennaio 2024 Cairo manda in pensione cinque.
Il limite indefinito tra pubblicità e informazione senza argine quello che da anni inquina e contribuisce ad abbattere la reputazione della stampa nazionale, ormai ai minimi storici per autorevolezza e credibilità
Oltre che possedere la squadra capitolina, era l’editore del Corriere Adriatico
Approvata dalla Camera una norma che vieta di pubblicare, in tutto o in parte, le ordinanze finché non siano concluse le indagini preliminari o l’udienza preliminare. Ecco perchè si è deciso di intervenire su una questione cruciale per la libertà di stampa e perchè questo intervento avrebbe un sicuro effetto negativo
Con una larga e trasversale maggioranza, la Camera dei Deputati ha approvato l’emendamento che vieta la pubblicazione di atti giudiziari fino alla chiusura delle indagini preliminari. Un attacco senza precedenti alla nostra professione e alla libertà di stampa. È ora di mobilitarsi.Senza Bavaglio presenterà un’istanza alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo di Strasburgo che più volte si è già sancito il diritto di rendere noto ciò che è di interesse pubblico
Roma con Francia &C. sulla clausola di sicurezza nazionale, ma è la sola a minacciare il no. Venerdì l’ultimo negoziato