Legge bavaglio: il colpo di grazia all’informazione italiana

Con una larga e trasversale maggioranza, la Camera dei Deputati ha approvato l’emendamento che vieta la pubblicazione di atti giudiziari fino alla chiusura delle indagini preliminari. Un attacco senza precedenti alla nostra professione e alla libertà di stampa. È ora di mobilitarsi.Senza Bavaglio presenterà un’istanza alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo di Strasburgo che più volte si è già sancito il diritto di rendere noto ciò che è di interesse pubblico

Associazione Lombarda dei Giornalisti
Milano, 21 dicembre 2023

Una legge bavaglio indegna di una democrazia, un colpo fatale all’informazione italiana: la Camera, con una larga e trasversale maggioranza, ha approvato l’emendamento alla legge di delegazione europea che vieta la pubblicazione degli atti giudiziari fino alla chiusura delle indagini preliminari.

Come giornalisti, come sindacato dei giornalisti – oltre che come cittadini – siamo indignati e allarmati: d’ora in avanti non potremo più scrivere di inchieste, indagini, ipotesi di reato fino al passaggio formale in Tribunale. Altro che proibizione di pubblicare le intercettazioni previsto dal decreto Nordio. Qui si è andati ben oltre: il divieto non si limita più a una parte del contenuto delle cronache giudiziarie, ma riguarda direttamente la pubblicazione dell’intera notizia.

Tutto questo è inaccettabile in un Paese che si considera civile e democratico e merita la mobilitazione immediata della categoria che deve scendere in piazza subito, anche con uno sciopero, a difesa della professione e della libertà di informazione. Non possiamo restare immobili senza reagire contro l’attacco alla nostra professione e alla libertà di stampa.
I giornalisti devono mobilitarsi e cercare di coinvolgere tutta la società civile, contestando la deriva della politica italiana che sceglie la censura invece di difendere il diritto costituzionale dei cittadini alla libertà delle notizie e alla trasparenza del racconto dei fatti.

Le Associazioni dei giornalisti di Lombardia, Lazio, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Calabria e Molise, riunite nel gruppo Alleanza per il giornalismo, chiedono alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana di proclamare uno sciopero nazionale e l’avvio di una campagna di lotta contro il provvedimento che uccide la cronaca.

Oggi 21 dicembre era in programma a Roma la conferenza stampa di fine anno della presidente del Consiglio. E’ stata rimandata all’ultimo minuto. Ma, suppungo, si terrà nei prossimi giorni. Quale occasione migliore per annunciare, anche nei fatti, la protesta dei giornalisti italiani? Ricompattiamo la categoria sul principio e sul valore della libertà di stampa. È importante coinvolgere anche tutte le altre categorie, a partire dagli editori, su questo delicato tema e agire insieme a tutela nostra e della tenuta democratica del nostro Paese.

Senza Bavaglio: rivolgiamoci alla Corte di Strasburgo

Per parte nostra noi di Senza Bavaglio daremo incarico ai nostri legali, Sabina Mantovani e Ugo Minneci, di inoltrare un’istanza alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo di Strasburgo che più volte si è già espressa sul diritto di rendere noto ciò che è di interesse pubblico. Addirittura persino segreti di Stato. Chiediamo a FNSI, Ordine dei Giornalisti e a tutti i colleghi e ai direttori che hanno a cuore la libertà di stampa di partecipare a questa iniziativa.

  

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