RCS/Imbrogli e papocchi per legittimare un CDR illegittimo
 


RCS/Imbrogli e papocchi per legittimare un CDR illegittimo

di Senza Bavaglio

Che i signori delle tessere siano abbarbicati alle proprie poltrone e utilizzino questo potere per la propria carriera è ormai risaputo.

Certo, approfittano anche dell’ingenuità dei colleghi che, in buona fede, si affidano ai sindacalisti di professione credendo che difendano gli interessi di tutta la categoria. Alcuni di questi sindacalisti – è bene ricordarlo – hanno invece addirittura avuto promozioni durante il loro mandato. Una pratica immorale. I loro nomi sono a disposizione di chi li richiederà.

Ribadiamo con forza che il Comitato di Redazione della RCS è decaduto nel novembre scorso, lo testimoniano una serie di mail inviate dagli stessi ex membri e dalla commissione elettorale preposta a organizzare il voto in azienda. Ovviamente le mail sono a disposizione di chi vorrà richiederle.

Dopo la nota di Senza Bavaglio a proposito del CdR della RCS decaduto ma che nonostante ciò aveva votato a favore del contratto alla conferenza nazionale dei CdR a Roma,  gli ex membri del CdR hanno chiesto una legittimazione all’Associazione Lombarda dei Giornalisti. Ma la Alg ha solo il potere di riconoscere i CdR, il che significa che deve attestare che la loro elezione non è in contrasto con le regole del sindacato regionale e nazionale. Non può stabilire le regole interne del sindacato RCS secondo cui, a certe condizioni, il CdR decade.

Giovanni Negri, il presidente della Lombarda, senza sentire il direttivo, si è affrettato a concedere la legittimazione richiesta. Si è arrogato quindi il potere di legittimare il CdR, violando lo statuto della Lombarda e il regolamento dei CdR della RCS. Al massimo avrebbe potuto esprimere un parere.

Anzi, neppure un parere, perché Giovanni Negri è un presidente il cui mandato è scaduto nel novembre scorso, dopo tre anni, come prevede lo statuto della Lombarda.

Il suo incarico è stato prolungato, secondo noi illegittimamente, da un’assemblea convocata ad hoc, cui hanno partecipato un centinaio di colleghi. Ma può un’assemblea decidere una violazione dello statuto?

Noi crediamo di no. Anche se tutti i partecipanti a quell’assemblea fossero stati a favore (cosa che per altro non è accaduta) di quella violazione.

In più, ridicola la nota della FNSI che “legittima la legittimazione” della Lombarda. Il padre padrone della Federazione, Franco Siddi, al congresso di Bergamo si è fatto eleggere con una votazione con la quale si è scelto contemporaneamente lui come segretario e il prolungamento del suo mandato, da tre a quattro anni.

In democrazia ci sono alcune regole lapalissiane che non sono scritte neppure negli statuti. Una di queste recita: “Prima si fissano le regole, poi si decidono gli uomini”. Quindi le votazioni dovevano essere due e separate. Rudimenti di democrazia elementare, estranei a chi vuole esercitare il potere con arroganza.

Cari colleghi, ma che credibilità può avere un sindacato simile? Un sindacato che, durante i negoziati per rinnovare il contratto, si è schierato apertamente con gli editori? Secondo noi nessuna.

Senza Bavaglio

www.senzabavaglio.info
twitter @sbavaglio

Nella foto Giovanni Negri

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