Contratto enti locali: gli altri sindacati decidono al posto suo e Lorusso esulta

Speciale per Senza Bavaglio
Ugo Degl’Innocenti

Roma, 22 febbraio 2018

Così recita il nuovo contratto degli enti locali all’articolo 1, comma 2: “Il presente contratto si applica, altresì, al personale in servizio addetto alle attività di informazione e di comunicazione istituzionale degli enti”. Così recita trionfalisticamente la Fnsi: «Risultato importante, ora il confronto con l’Aran su diritti e garanzie».

Il ministro per la Semplificazione e la pubblica amministrazione, Marianna Madia.

Che cosa ci sia per esultare non si capisce. E neppure si capisce perché un addetto stampa della pubblica amministrazione non dovrebbe spezzare la tessera double face Fnsi/associazione regionale di stampa e iscriversi a uno dei sindacati che hanno sottoscritto il contratto degli enti locali. Infatti, sono gli altri sindacati (Cisl, Cigil, Uil in primis) ad aver raggiunto il “risultato”,  vale a dire il profilo di riferimento del “Giornalista pubblico”, al posto della Fnsi che non è ammessa al tavolo delle trattative.

Ma per Raffaele Lorusso e Alessandra Costante, segretario generale e vicesegretario della Fnsi con delega agli uffici stampa pubblici, “si tratta di un risultato importante perché, dopo 18 anni dalla legge 150/2000, viene riconosciuto pieno diritto di cittadinanza a tanti colleghi che già si occupano di uffici stampa in numerosi enti locali …”.

Raffaele Loruusso
Il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso.

I due fanno quasi tenerezza, mentre plaudono a un risultato raggiunto da altri, in un campo che invece compete proprio a loro: la contrattazione per i giornalisti. La patetica circonlocuzione nasconde un’amara verità: la Fnsi non conta nulla, visto che la trattativa con l’Aran per il profilo professionale dell’addetto stampa, prevista dalla legge 150/2000, attende da diciotto anni.

Spiace invece constatare che Lorusso rinuncia a rivendicare con vigore l’applicazione del contratto giornalistico Fieg-Fnsi, applicato nella maggior parte delle regioni italiane. Mentre i sindacati trattavano anche per conto degli addetti stampa nel contatto degli enti locali, il segretario del sindacato dei giornalisti intratteneva la ministra Marianna Madia con le consuete ovvietà sulla obsolescenza della legge professionale, con le citazioni tratte dal film The Post a proposito dei solidi principi americani sul diritto ad essere informati e con altre chiose varie ( https://www.youtube.com/watch?v=DnjIDLHeO2g&feature=youtu.be ).

Alessandra Costante, segretario della Ligure
La Alessandra Costante, vicesegretario Fnsi con delega agli uffici stampa pubblici.

Per fortuna, c’è chi è più realista del re. Grazie al pressing dei colleghi friulani, la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia ha inserito in una recentissima legge regionale una norma che ricalca quella della Regione Lazio approvata la scorsa estate e impugnata dal governo Gentiloni, ampliandone l’ambito d’applicazione: “3. Nelle more dell’attuazione di quanto previsto dall’articolo 9, comma 5, della legge 7 giugno 2000, n. 150 (Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni), al personale iscritto all’albo dei giornalisti che presta servizio presso gli uffici stampa istituzionali delle amministrazioni del comparto unico del Friuli Venezia Giulia e degli enti del Servizio sanitario regionale si applica il contratto nazionale di lavoro giornalistico.” (articolo 1, comma 3, della legge regionale 9 febbraio 2018 n. 5, “Norme per il sostegno e la valorizzazione del sistema informativo regionale”, pubblicata sul supplemento ordinario del Bur Friuli Venezia Giulia n. 7 del 14 febbraio 2018).

Così l’articolo 17, comma 97, della legge della Regione Lazio n. 9 del 2017: “Nelle more dell’attuazione di quanto previsto dall’articolo 9, comma 5, della legge 7 giugno 2000, n. 150 (Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni) al personale iscritto all’albo nazionale dei giornalisti che, a seguito di specifico concorso, presta servizio presso gli uffici stampa istituzionali della Giunta e del Consiglio regionale, si applica il contratto nazionale di lavoro giornalistico.”

Ugo Degl’Innocenti
Senza Bavaglio

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