CONTRATTO/La Toscana: “Noi siamo contro”

CONTRATTO/La Toscana: “Noi siamo contro”

Cari colleghi,

come vicepresidente dell’Ast e, soprattutto, come componente della Commissione nazionale contratto, d’intesa  con il presidente Ast Paolo Ciampi,  vi fornisco alcune informazioni  sul rinnovo del contratto firmato ieri mattina, 24 giugno, da Fnsi e Fieg: contratto che né l’Associazione Stampa Toscana né io, come componente della Commissione nazionale contratto, abbiamo firmato.

In primo luogo, ribadisco la ferma contrarietà che l’Ast, e io personalmente, abbiamo manifestato nei confronti di un impianto complessivo che, secondo noi, non risolve quasi nessun problema che grava sulla nostra categoria, soprattutto in questo periodo di crisi, e non apre nessuna prospettiva per il futuro. Nemmeno dal punto di vista della salvaguardia dell’Inpgi.

Non a caso l’Ast, che non ha firmato nessun documento su quest’ipotesi d’accordo, si sta organizzando per valutare possibili interventi migliorativi. A cominciare dalla richiesta di referendum per sottoporre a tutti gli iscritti al sindacato l’intero impianto del contratto.

Non siamo d’accordo sull’intesa per l’equo compenso, né sui percorsi dell’apprendistato, fortemente penalizzante per le nuove generazioni di giornalisti, per i quali risultano deboli anche i percorsi d’inclusione. Non basta.

Non ci troviamo d’accordo  sulla soluzione data all’ex fissa (che penalizza tutta la categoria e in particolare i colleghi più giovani che hanno già acquisito il diritto), né possiamo essere soddisfatti di un aumento contrattuale di 120 euro lordi in due tranche, inteso come Edr, cioè elemento distinto della retribuzione che non si riverbera su nessuna voce della busta paga.

Meno drastico, invece, è il giudizio su una parte del decreto del governo che interviene sui prepensionamenti. Riteniamo che alcuni risultati siano stati colti come, per esempio,  la previsione di un’assunzione obbligatoria a tempo indeterminato ogni tre prepensionamenti; è positivo il divieto di  qualsiasi tipo di aumento (comprese stock option o altro …) per i manager delle aziende che chiedono lo stato di crisi; così come viene valutato positivamente il divieto di attivare rapporti di collaborazione con i prepensionati sia verso la testata di appartenenza, sia verso le altre testate del gruppo di cui fa parte la testata dalla quale il giornalista prepensionato è uscito.

L’Ast s’impegna a trasmettere prima possibile i documenti relativi a tutti gli aspetti di questo per nulla condivisibile rinnovo contrattuale e, insieme al presidente Paolo Ciampi, resto a vostra disposizione per chiarimenti e approfondimenti.

Sandro Bennucci

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