Usigrai, spariti 100 mila euro: sospeso un collaboratore

dal Fatto Quotidiano
Alessandro Mantovani
Roma, 19 Maggio 2023
Il sindacato dei giornalisti Rai ha un problema, mancano dei soldi. Pare 100 mila euro di spese non giustificate. Vorrebbe dire quasi un terzo delle entrate annuali che sono per lo più le quote – 20/30 euro mensili – degli oltre mille iscritti, ma la cifra sarebbe ripartita su circa tre anni.
Dice molto meno il comunicato diffuso ieri dall’esecutivo: “All’esito di una verifica contabile condotta sulla giacenza del conto corrente del sindacato Usigrai, è risultato un ammanco. Il presunto responsabile dell’illecito è stato individuato, sulla base di una serie di riscontri oggettivi, in un collaboratore dell’Usigrai che è stato sospeso. È stata immediatamente presentata una dettagliata denuncia querela alla Procura della Repubblica di Roma”, scrive l’Usigrai.
“Al Collegio dei garanti dell’Usigrai – prosegue la nota – è stato affidato il compito di effettuare nella massima trasparenza ogni verifica interna. L’Usigrai si riserva di esercitare ogni diritto a tutela degli iscritti e del sindacato quale parte offesa”.
La vicenda coinvolge l’Usigrai, tradizionalmente controllata da un’area prossima al centrosinistra, proprio mentre cerca di resistere come può alla presa del potere della destra meloniana nella tv pubblica. Il segretario Daniele Macheda, comprensibilmente, si riporta al comunicato, come del resto il suo predecessore, Vittorio Di Trapani, da tre mesi presidente della Federazione nazionale della stampa che è il sindacato unitario dei giornalisti italiani.
L’ammanco, per quanto risulta al Fatto, risalirebbe almeno in parte alla gestione Di Trapani, chiusa nel novembre 2021. Per come la raccontano in ambienti Rai il buco sarebbe emerso nei giorni scorsi dopo aver incrociato i rendiconti con l’estratto conto bancario e il collaboratore ora sospeso si sarebbe assunto ogni responsabilità.
Il presunto reo confesso, secondo diverse fonti interne, sarebbe un impiegato Rai ora in pensione che tuttora collabora con l’azienda e ha sempre svolto un lavoro di supporto all’Usigrai: ieri, contattato dal Fatto, ha detto di non saperne nulla. Chi lo conosce stenta a credere che possa aver fatto sparire dei soldi.
Peraltro, a quanto ci dicono, non aveva accesso diretto al conto corrente. La denuncia, sempre secondo fonti interne, sarebbe stata inoltrata mercoledì sera. Fino a ieri sera l’esecutivo era in assemblea con i giornalisti dei comitati di redazione e delle commissioni interne.
All’interno dell’Usigrai la questione dei conti e della loro trasparenza è stata ed è spesso oggetto di vivace discussione. Le componenti di minoranza vorrebbero bilanci e rendiconti più dettagliati di quelli approvati annualmente, messi a disposizione di tutti gli iscritti, anche se ovviamente non ci sono obblighi analoghi a quelli delle società commerciali.
La Procura, in presenza di una querela, potrebbe ipotizzare un’appropriazione indebita e altri reati. I possibili aspetti civilistici sono più articolati. Quelli politico-sindacali imbarazzanti e sgradevoli
Alessandro Mantovani

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Le iconografie degli articoli di Senza Bavaglio sono di Valerio Boni.

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