ASSANGE LIBERO
Il caso Assange è il segno della deriva del giornalismo e dei diritti umani. La sua vicenda indigna tutti i cittadini liberi e amanti della verità e la sua battaglia deve diventare l’emblema della liberazione dai bavagli imposti dal potere.
Il fondatore di WikiLeaks ha svelato informazioni importanti sui comportamenti efferati commessi dagli americani soprattutto in Iraq e in Afghanistan. Punirlo per aver divulgato documenti che informano il pubblico (missione essenziale del giornalismo) è un fatto esorbitante e contraddittorio.
Joseph Pulitzer
Giornalismo è anche libertà di diffondere notizie non gradite al potere. Diceva Joseph Pulitzer: “Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via”.
Il comportamento degli americani e degli europei, in questo specifico caso, non è dissimile da quello dell’Occidente quando condanna violentemente la Russia o altri paesi per lo stesso tipo di atteggiamenti repressivi. Se cambia la latitudine, invece, diventa lecito privare un giornalista della libertà personale o condannarlo di fatto a morte.
Ci rattrista Milano
Ci ha molto rattristato la notizia che il Consiglio comunale di Milano ha negato la cittadinanza onoraria a Julian Assange. Un consigliere che ha votato contro ha addotto una motivazione piuttosto inquietante: “Uno Stato ha diritto a secretare documenti compromettenti”. Certo, e un giornalista ha il dovere di renderli pubblici senza subire ritorsioni.
Noi, giornalisti di Senza Bavaglio e non solo, assieme a comuni cittadini non tolleriamo il trattamento riservato a Julian Assange e pertanto
CHIEDIAMO
a tutti i sindaci italiani di conferire la cittadinanza onoraria al fondatore di WikiLeaks e di protestare contro la sua estradizione dal Regno Unito agli USA, dove rischierebbe l’ergastolo e persino la pena di morte. Siano rispettati i diritti delle persone e la libertà di stampa.
2 giugno 2022
Chi vuole sottoscrivere l’appello, mandi una mail con il proprio nome, regione di residenza e professione a Francesca Canino: francescacanino7@gmail.com
Questi i primi firmatari:
Massimo Alberizzi
Francesca Canino
Pino Nicotri
Tamara Ferrari
Celeste Acquafredda
Ferdinando Baron
Alessandro Quami
Donatella Speranza
Adele Marini
Massimiliano Spiriticchio
Adriana Tisselli
Candida De Novellis
Paolo Pacitti
Rosella Migliavacca
Alberto Tundo
Gabriele Mastellarini
Federico Malerba
Daniela Senepa
Ciro Venerato
Francesco Cioce
Berardo Aurini
Monia Baldascino
Giorgio Schiavoni
Pierpaolo Velonà
Ugo Degl’Innocenti
Alessandra Dal Ri
Vittorio Giannella
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