Grandi novità per gli iscritti al Fondo Giornalisti, ma il neodirettore è in bilico

Dalla Componente dei Giornalisti
al Fondo Pensione Complementare
Roma, 28 settembre 2020

I comparti del nostro Fondo Pensione hanno completato il recupero e dopo le pesanti oscillazioni che hanno caratterizzato i mercati finanziari a marzo e aprile e, a fine luglio, sono tornati in territorio positivo. Il Garantito era su dello 0,88%, il Prudente 0,84 e il Mix 0,57%.

La fase negativa che ha caratterizzato le Borse, in particolare a marzo e aprile, è stata pienamente riassorbita, un dato che conferma la qualità delle scelte fatte in passato e la tenuta del sistema previdenziale in genere. E’ la riprova che le oscillazioni di breve periodo, anche importanti, non devono indurre a scelte emozionali e reattive, visto che un fondo pensione come il nostro ha un orizzonte temporale di lungo periodo, in grado di compensare le fasi negative nel tempo.
La Commissione Finanza e Patrimonio, che la componente dei giornalisti sta guidando, sta verificando con attenzione il lavoro dei gestori per valutare la loro efficienza, anche in vista della scadenza dei mandati oltre che della rimodulazione delle linee di investimento. Da luglio è stata introdotta la linea “breve termine”, destinata a raccogliere contributi e posizioni di chi è prossimo al pensionamento e di chi opta per un profilo di rischio/rendimento basso.

Ricordiamo che l’ex prudente si chiama ora “medio termine”, il mix “lungo termine” mentre il comparto garantito resta inalterato, anche se chiuso a nuovi ingressi.

Stiamo completando un processo di revisione che ci porterà nei prossimi mesi a investire sui mercati finanziari considerando anche criteri di sostenibilità, il che avrà un impatto importante dal punto di vista ambientale e di rispetto delle governance. Inoltre, come appare evidente da recenti statistiche, consente di ridurre la volatilità e di migliorare la gestione.

E’ al via sul sito il nuovo e dinamico “Pensionometro”. Uno strumento utile per calcolare in prospettiva la propria pensione complementare e la crescita del proprio montante.

Per il resto, calma piatta: com’è noto a fine giugno gli editori hanno imposto Marco Micocci come direttore generale del Fondo Pensione Complementare dei Giornalisti italiani, contro il parere dei rappresentanti dei giornalisti, nel corso di una seduta in cui Micocci – come consigliere di amministrazione – ha votato e ha votato per sé stesso. Comportamenti che hanno spinto alcuni consiglieri a procedere contro la nomina chiedendo una sospensiva urgente, allertando dell’operato l’Autorità di vigilanza; sulla vicenda c’è anche un’interrogazione parlamentare.

Le cose da fare non mancano.

C’è il tema dell’allargamento della platea degli iscritti a tutti i colleghi comunque iscritti al nostro Ordine professionale, per esempio ai colleghi professionisti che operano negli uffici stampa, nella pubblica amministrazione o alle partite IVA,  i soggetti più deboli della categoria.

Costoro non possono iscriversi al Fondo pensione di categoria e sono obbligati a reperire sul mercato strumenti previdenziali ben più costosi: riteniamo che sia urgente che su questo tema FNSI e FIEG, cioè le parti istitutive del Fondo,  trovino un accordo per superare questo stato di cose inaccettabile. L’allargamento della platea degli iscritti rappresenta anche per il Fondo Complementare, (come per Casagit e Inpgi) un requisito importante per la sua sopravvivenza.

Di ciò vogliamo discutere al prossimo Cda.

I Consiglieri di Amministrazione della Componente Giornalistica

Fondo Pensione Complementare Giornalisti Italiani

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