Fondo Complementare: approda in Senato il caso Micocci, eletto con procedura viziata

Il nuovo direttore per assumere l’incarico, in un palese conflitto di interessi, si è autovotato e il suo voto è stato determinante. Nell’interpellanza viene citato Senza Bavaglio

La vicenda del signor Marco Micocci candidato degli editori alla direzione
del Fondo Complementare dei Giornalisti ha raggiunto il Senato dove un gruppo di parlamentari
ha rivolto un’interrogazione al Ministro del lavoro e delle politiche sociali,
chiedendo lumi su questa designazione irregolare e viziata da diverse anomalie.

L’interrogazione, peraltro, cita un articolo di Senza Bavaglio
nel quale si riportavano le dure critiche della Componente Giornalisti nel CdA del Fondo Complementare
alla procedura dell’elezione di Micocci.

s.b.

dal sito del Senato della Repubblica
www.senato.it

Interrogazione al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. –

Premesso che:

la previdenza complementare è una forma di previdenza che si aggiunge a quella obbligatoria, ma non la sostituisce. È fondata su un sistema di finanziamento a capitalizzazione. Per ogni iscritto viene creato un conto individuale nel quale affluiscono i versamenti che vengono poi investiti nel mercato finanziario da gestori specializzati (in azioni, titoli di Stato, titoli obbligazionari, quote di fondi comuni di investimento) e che producono, nel tempo, rendimenti variabili in funzione dell’andamento dei mercati e delle scelte di gestione. La Commissione di vigilanza sui fondi pensione (COVIP) ha il compito di vigilare e garantire trasparenza e correttezza dei comportamenti delle forme pensionistiche complementari;

il Fondo pensione complementare a capitalizzazione per i giornalisti italiani (Fondo giornalisti) pubblicava in data 15 novembre 2019 l’avviso di selezione per l’incarico di direttore generale del Fondo. Dal suddetto bando si apprende che “Il Fondo non ha scopo di lucro. Aderendo a Fondo giornalisti, gli iscritti hanno l’opportunità di partecipare direttamente alla vita del Fondo: in particolare, gli stessi sono chiamati a eleggere i componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio dei Sindaci, organi caratterizzati da una composizione “paritetica”, ovverossia da uno stesso numero di rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro”;

Marco Micocci

considerato che a quanto risulta agli interroganti:

il 23 giugno 2020 il consiglio d’amministrazione del Fondo giornalisti ha affidato l’incarico di direttore generale al professor Marco Micocci, con 7 voti a favore contro 6. Al riguardo, dalle notizie di stampa si apprende di come la parte datoriale abbia imposto un proprio componente del cda, l’attuario Marco Micocci, contro il parere compatto della componente della categoria. Nello specifico: “Per la designazione di Micocci è stato decisivo il suo stesso voto e poi, nel momento che due candidati si sono fronteggiati con sei voti a testa, il fatto che il presidente Alessandro Serrau – ora espressione degli editori per la turnazione imposta dallo statuto – facesse valere la norma che consente in caso di parità di valutare doppio il proprio voto. È una pagina nera per il Fondo Complementare che statutariamente impone un equilibrio tra le parti, equilibrio che di fatto ora viene snaturato. Il Fondo rappresenta il “tesoretto” della pensione complementare dei giornalisti, che hanno fatto di tutto per cercare una mediazione alla fine di un processo di selezione, portato avanti con i meccanismi di trasparenza di un bando di gara pubblico, che aveva fatto emergere ottime professionalità già operative in alcune direzioni di altri enti previdenziali. Si tratta di una scelta che di fatto mette a repentaglio il dialogo tra le parti in un presidio così importante per il welfare dei giornalisti italiani per questo i consiglieri eletti dai giornalisti non abbasseranno la guardia mantenendo il proprio impegno a tutela del futuro dei colleghi” (“senzabavaglio.info”, 24 giugno 2020);

Vergogna al Fondo Complementare: direttore Marco Micocci, eletto con il suo voto

considerato inoltre che:

il punto 3, lettera e) del citato avviso di selezione per l’incarico di direttore generale del Fondo giornalisti, tra le condizioni necessarie per partecipare alla selezione, prevede: “assenza di situazioni di conflitto di interesse, anche potenziale, derivanti da rapporti di controllo, di partecipazione o relazione d’affari, advisory o altra situazione soggettiva, anche part time, con i soggetti coinvolti nel network operativo del Fondo (ad. es. gestori delle risorse, depositario, soggetti preposti alla fornitura di beni e/o servizi, fonti istitutive)”;

tale previsione mira a garantire l’indipendenza e la terzietà del soggetto destinato a ricoprire la carica di direttore generale del Fondo; basti pensare al fatto che, come ragione di incompatibilità, possa esservi anche l’esistenza di una situazione soltanto potenziale di un conflitto di interesse;

Stampa Romana: “Gravissima forzatura la scelta di Micocci direttore del Fondo Complementare”

considerato infine che:

dalle informazioni reperite dagli interroganti, unitamente a quanto riferito al medesimo dalla componente giornalisti del consiglio di amministrazione del Fondo, il dottor Marco Micocci ricopriva la carica di consigliere all’epoca della votazione per la nomina del direttore generale del Fondo stesso;

è noto che la Federazione italiana editori giornali costituisce una delle figure istitutive del Fondo giornalisti. Risulta, conseguentemente, difficile non scorgere una certa conflittualità, quanto meno potenziale, con i requisiti di indipendenza richiesti come necessari per partecipare alla selezione in questione,

Fondo Giornalisti: colpo di mano degli editori che impongono il loro direttore

si chiede di sapere:

quali siano le considerazioni del Ministro in indirizzo sulla questione descritta;

se e quali iniziative intenda intraprendere in merito ai fatti esposti, soprattutto circa le criticità evidenziate in tema democraticità delle istituzioni rappresentative;

se intenda interessare la COVIP per la verifica circa il rispetto delle condizioni che garantiscono la trasparenza ed il buon funzionamento del Fondo giornalisti.

Atto n. 4-03857

Pubblicato il 16 luglio 2020, nella seduta n. 241

Interrogazione firmata dai senatori

PUGLIA , VACCARO , DONNO , ANGRISANI , TRENTACOSTE , MORONESE , FERRARA , PISANI Giuseppe , GIANNUZZI – Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.

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