Il fango, come un boomerang, ricadrà su chi non è più degno di governare l’INPGI

SOS INPGI
Senza Bavaglio
Milano, 6 febbraio 2020

I toni di questa campagna elettorale per il rinnovo delle cariche INPGI hanno raggiunto livelli da follia pura. The shit hits the fan, dicono in America con un’espressione un po’ volgare che tradotta letteralmente significa “La merda colpisce il ventilatore”. Beh, una grande palata è stata lanciata  qualche giorno fa a Torino, una delle tappe conclusive del lungo tour elettorale su e giù per l’Italia dei potenti al comando di INPGI e FNSI, (la componente di ControCorrente/Nuova Informazione e Stampa Democratica a Milano). Chi ha sostenuto i costi di queste trasferte?

Un tour il cui refrain dominante è stato, sempre e comunque, una valanga di falsità (quelle che oggi si chiamano fake news) tali da far apparire Giuda un gran bravo ragazzo.

A Torino, per il gran finale: per sostenere la presidente (uscente) Marina Macelloni si è scomodato nientepopodimeno che il Segretario Generale FNSI, Raffaele Lorusso.

Per l’ennesima volta nel famoso ventilatore è stata scaricata un’ondata di fango contro chi ha osato sfidare la Santa Alleanza e il “Pensiero Unico” e presentare alle elezioni colleghe e colleghi seri e pronti, con il vostro voto, a governare per salvare le nostre pensioni presenti e future: i candidati di SOS INPGI.

Ma questa volta si è raggiunta la follia pura. Il segretario generale di quel nostro sindacato unico, colui che, una volta eletto, dovrebbe avere la forza e, soprattutto, l’intelligenza di essere super partes senza mai schierarsi per gli uni o per gli altri, ha invece palesemente cercato di schernire gli avversari della Macelloni e degli amministratori che hanno condotto il nostro bell’Istituto di Previdenza in profondo rosso.

Un tale Giorgio Levi, con grande enfasi ed entusiasmo, riporta “fedelmente” le parole di Raffaele Lorusso: “Mentre noi lavoravamo per salvare l’Inpgi c’erano colleghi chiusi in una stanza con Crimi che tramavano per farne cadere i vertici”. Ma dove? Come? Quando? Grazie Giorgio ci hai fatto conoscere, se il tuo rapporto riporta il vero, il grado delle menzogne.

Se queste sono davvero le parole di Raffaele Lorusso chieda scusa immediatamente. Se non è vero smentisca. Se invece ciò che scrive Levi è vero, noi ci vergogniamo di essere iscritti a un sindacato di cui lui è il capo in testa.

Care colleghe, cari colleghi, c’è un tempo per ogni cosa questo è il tempo di uscire dal torpore, di non dire “chissenefrega” di non credere più alle falsità degli imbonitori di ControCorrente e dei suoi alleati.

Basta leggere il loro programma 2016 (che si può reperire ancora in rete) per constatare come non abbiano fatto nulla di quanto promesso. Chi poi afferma: “Abbiamo portato a termine una rilevante riforma della Gestione separata, la prima da un quarto di secolo”, rasenta il ridicolo.

Fuori tempo massimo, infatti, gli amministratori della Gestione Separata uscenti e già in scadenza, dopo quattro anni evidentemente dormienti, hanno approvato una sorta di welfare, ma pagano gli iscritti stessi: una pesudo Dis-Coll (Disoccupazione per i CoCoCo), copiata dall’inps ma con cinque anni di ritardo; hanno aumentato i contributi a carico dei liberi professionisti, ma senza nemmeno pensare a una qualsiasi specie di Welfare per loro e, inoltre, accresciuto la quota che dovrebbe essere a carico degli editori dal 2 al 4 per cento.

Evidentemente ignorano che la stragrande maggioranza dei freelance deve sobbarcarsi pure la quota che per legge è a carico dei committenti. Hanno poi “caricato” sugli editori (per i CoCoCo) quell’assicurazione infortuni siglata tra Fnsi e Fieg nel lontano 2014. Evviva, bravi, solo 5 anni per far rispettare un accordo sindacale!! Anche in questo caso, confermare gli amministratori uscenti vorrebbe solo dire farsi harakiri.

E’ ora il tempo di cambiare squadra e votare in blocco tutti i candidati delle liste SOS INPGI, in Lombardia, Lazio, Veneto, Toscana, Campania, Sicilia e le liste nazionali dei Pensionati e dell’Ingi 2.

SOS INPGI non ha mai e poi mai detto di voler portare tutti all’INPS, come malignamente, mentendo, affermano gli adepti della Macelloni. Si parla solo di “Garanzia pubblica per le pensioni” che significa riportare l’Inpgi a come era prima del 1994, con la sua indipendenza ma la garanzia pubblica, appunto, per le pensioni.

Se volete vedere programma e candidati collegatevi al link

https://www.senzabavaglio.info/sos-inpgi/

Ultima nota di colore: lo sapete che prima ancora di aprire le urne ci sono già nove consiglieri generali Inpgi eletti? Sì, eletti, avete capito bene, in quelle regioni dove nessuno ha avuto il coraggio di candidarsi “contro” il regime. E d’altronde chi può biasimare i colleghi che preferiscono restare nell’ombra piuttosto che subire poi le angherie dei dirigenti sindacali?

Complimenti agli eletti nelle regioni dove non c’è nemmeno bisogno di votare e neppure di sprecare energie per fare campagna elettorale: Girod Benoit  – Valle d’Aosta; Marzano Giuseppe e Piccoli Gianfranco – Trentino Alto Adige; Di Francescantonio Luca – Liguria; Casagrande Sergio – Umbria; Amore Antimo – Abruzzo; Pillonca Pier Sandro – Sardegna; Parisi Carlo Maria e Salamina Raffaella – Calabria.

Evviva la democrazia! Che nelle nostre istituzioni è sempre la grande assente.

Senza Bavaglio
www.senzabavaglio.info

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