Da RCS a Gedi: aziende in utile chiedono lo stato di crisi con INPGI che assiste inerme

Riprendiamo dal Fatto Quotidiano questo articolo di Fabio Pavesi che illumina il perverso gioco
con il quale gli editori di arricchiscono a spese dell’INPGI e dello Stato.
Il sindacato dei giornalisti finora ha sempre taciuto, nonostante le sollecitazioni di Senza Bavaglio
che chiedeva di fare chiarezza su una norma varata dieci anni fa con l’accordo di FIEG e FNSI
(il decreto Sacconi), secondo cui bastava una previsione di bilancio in rosso per accedere agli stati di crisi.
I prepensionamenti scardineranno l’INPGI. La responsabilità di chi ha gestito l’Istituto finora
sono chiare e lampanti: è bene ricordarsele alla prossima imminente tornata elettorale.

da Il Fatto Quotidiano
Fabio Pavesi
Milano, 2 febbraio 2020

Non ha perso tempo, Urbano Cairo il patron di Rcs. Appena approvata lo scorso dicembre, con la legge di bilancio del 2020 la nuova tornata di prepensionamenti dei giornalisti e dei poligrafici, finanziati dallo Stato, Cairo si è mosso con grande celerità. E ha chiesto il primo stato di crisi della sua gestione prenotando di fatto i prepensionamenti per i giornalisti del gruppo. Prevenire è meglio di curare potrebbe essere lo slogan con cui si muove il primo editore puro italiano. Ma qui pare che si precorrano di gran lunga i tempi. Già perché nei fatti Rcs è tutt’altro che in crisi.

Dopo gli anni scriteriati della gestione del “salotto buono” che ha visto produrre ben 1,3 miliardi di perdite dal 2011 al 2015, la cura Cairo ha di fatto riassettato Rcs. La sua formidabile fama di tagliatore di costi ha fatto il miracolo: il primo utile già nel 2016 (Cairo conquistò Rcs nell’estate di quell’anno) poi un crescendo rossiniano: 71 milioni di profitti netti nel 2017 primo anno intero del nuovo corso; e 85 milioni l’anno successivo. Un caso di turnaround di successo nel mondo editoriale.

L’imprenditore alessandrino ha disboscato inefficienze gestionali, ha rincontrattato i rapporti con i fornitori e voilà i margini industriali lordi che stazionavano tra il 2 e il 5% negli anni della crisi sono balzati al 16% a fine 2018. Un piccolo capolavoro, ma anche Cairo se si rivela geniale nella gestione dei costi, ritorna umano quanto si tratta di ricavi.

Come per gran parte dell’editoria italiana anche Cairo comincia a soffrire il calo dei ricavi. Fattosi più pronunciato proprio nel 2019. Gli ultimi dati della trimestrale di settembre dicono che il gruppo Rcs ha perduto in 12 mesi 40 milioni di ricavi pari al 5,5%: giù sia i ricavi diffusionali del 6,3% sia quelli pubblicitari del 4,7%.

Ovviamente l’ex assistente di Silvio Berlusconi in Publitalia ha agito dove sa fare meglio, recuperando quasi 40 milioni sui costi operativi. Tanto che i margini industriali lordi sono rimasti di fatto invariati intorno a 100 milioni. E con un utile di periodo però a 40 milioni rispetto ai 52 milioni di 12 mesi prima. Ancora grasso che cola e che ne fa tuttora il gruppo editoriale con la migliore redditività. Ma Cairo sa e lo sa il mercato che il trend di lenta erosione dei ricavi non potrà che proseguire. E allora perché non approfittare dei nuovi contributi pubblici per liberarsi a quanto si dice di una cinquantina di giornalisti pari al 15% del corpo redazionale?

Un modo come un altro per guadagnare tempo agendo su una leva dei costi quella del lavoro giornalistico su cui ha finora operato poco, preferendogli tagli sugli acquisti e sui servizi generali.

Certo proclamare uno stato di crisi o meglio una ristrutturazione aziendale con alle spalle utili per 85 milioni di euro nel 2018 e a quelli attesi per il 2019 intorno ai 50-60 milioni suona quasi come una bestemmia. In più è tornato il dividendo pari a 31 milioni. E qui il caso paradossale di una Rcs risanata e redditizia che approfitta del sussidio pubblico per contenere costi che è in grado di reggere svela il cortocircuito dei prepensionamenti dei giornalisti pagati dallo Stato.

Dal 2009 gli editori approfittano della mano pubblica per mandare a casa anzitempo i giornalisti. Ragionevole per le aziende in perdita, surreale per le aziende in utile. Vale la pena ricordare che dei mille prepensionamenti effettuati nel decennio buona parte se li sono aggiudicati gruppi come l’ex Espresso dei De Benedetti per molti anni in utile e i giornali di Caltagirone che pur in perdita sono controllati da uno degli uomini più liquidi d’Italia.

Una stortura evidente, un regalo che ha avuto anche l’effetto esiziale di contribuire a scassare l’equilibrio dell’Inpgi, l’ente di previdenza, facendo venir meno contribuzioni pesanti e allargando la forbice tra attivi e pensionati, oggi insostenibile. E così da un lato il Governo dà una mano spesso impropria ad aziende che in utile non avrebbero dovuto ricorrere all’aiuto pubblico, e dall’altra contribuisce con i prepensionamenti al dissesto dell’ente di previdenza che ha uno sbilancio tra entrate e uscite previdenziali che si avvicina ai 200 milioni l’anno. Pura schizofrenia.

Fabio Pavesi

ECCO I CANDIDATI DELLA LISTA

SOS INPGI – GARANZIA PUBBLICA PER LE PENSIONI

VOTA IN BLOCCO TUTTI I NOSTRI CANDIDATI

Questa è la squadra dei nostri candidati, sostenuti in Lombardia da Senza Bavaglio, Unità Sindacale-Mil e Movimento liberi giornalisti e, a livello nazionale, da Informazione@futuro, Comitato “Diritto ex fissa” e un’alleanza formata da tutti coloro che pensano si possa e si debba voltare pagina per tutelare i giornalisti italiani e le loro pensioni attuali e future.

SCHEDA ANGOLO VERDE

Per il Comitato Amministratore della Gestione Separata Inpgi:

8 – FERRARI Tamara (Lombardia)

12 – NOVELLI Daniela (Lazio)

15 – TANCREDI Valeria (Emilia Romagna)

SCHEDA ANGOLO GIALLO

Per il Collegio Sindacale della Gestione Separata Inpgi:

5 – GALLIZZI Stefano  (Lombardia)

9 – PASTERIS Vittorio (Toscana)

SCHEDA CON ANGOLO MARRONE
INPGI 1 Giornalisti in attività di servizio – Lombardia
Max 8 preferenze

BERTANI Davide – Lombardia Notizie

BONI Valerio – Freelance ex Mondadori

BORZI Nicola Alessio – Freelance giornalista investigativo

11 FUMAGALLI Maria Ancilla – Ufficio stampa Comune di Brugherio

13 LIBELLI Marco – Il Sole 24 Ore

15 MONTANARI Andrea – Mf – Milano Finanza

16 PATARGA Alan Patrizio – TgCom24, NewsMediaset

20 STIGLIANO Daniela Aurelia detta Daniela  – Oggi, Rcs Mediagroup

INPGI 1 Giornalisti in attività di servizio – Lazio
Max 7 preferenze

1 – ALTIERI Francesca – Tg3

11 – FANTAUZZI Cistiano – AdnKronos

14 – MANTOVANI Alessandro – Il Fatto Quotidiano

15 – MAURIZIO Pier Angelo – Videonews Mediaset

19 – POLIDORI Elena G. – Quotidiano Nazionale

21 – RONDINELLI Giancarla – RaiUno

25 – TROMBIN Paolo – Tg5

INPGI 1 Giornalisti in attività di servizio – Campania
Dai una sola preferenza

4 – PIROZZI Alfonso – ANSA

INPGI 1 Giornalisti in attività di servizio – Sicilia
Max 2 preferenze

ALEPPO Orazio Maria – RAI
CICERO Alberto – La Sicilia

INPGI 1 Giornalisti in attività di servizio – Toscana
Max 2 preferenze

3 – MANZOTTI Michele – La Nazione
6 – ZAMBELLI Lucia – Regione Toscana

INPGI 1 Giornalisti in attività di servizio – Veneto
Dai una sola preferenza

2 -DE ROSSI Roberta – La Nuova Venezia

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SCHEDA CON ANGOLO ROSSO
Max 7 preferenze

INPGI 1 Pensionati – lista nazionale

ALBERIZZI Massimo  (Lombardia)

3 BARTOLONI  Romano (Lazio)

16 GALLIZZI Giuseppe (Lombardia)

20 MAURO Silvia (Lazio)

25 SBARDELLA Marina (Lazio)

26 SINIGAGLIA Donato (Veneto)

28 VILLOTTA Pietro (Friuli Venezia Giulia)

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SCHEDA CON ANGOLO BLU
Max 4 preferenze

INPGI 1 Collegio dei Sindaci – lista nazionale

ABRUZZO Francesco detto Franco (Lombardia)

 FRANZ Pierluigi (Lazio)

11 RONSISVALLE Luigi (Sicilia)

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 QUANDO, COME E DOVE SI VOTA

 Le elezioni per il rinnovo degli Organi Collegiali dell’Inpgi – Gestione principale e Gestione separata – si terranno nel mese di febbraio 2020. Si vota da casa via computer dalle ore 8.00 di lunedì 10 febbraio alle ore 22.00 di mercoledì 12 febbraio.Oppure si può votare presso il proprio seggio di appartenenza dalle 10:00 alle 20:00 di sabato 15 e domenica 16 febbraio 2020.

Questo il calendario:

  • Voto telematico– gli iscritti potranno votare per via telematica senza interruzione dalle ore 8:00 di lunedì 10 febbraio 2020 alle ore 22:00 di mercoledì 12 febbraio 2020 (ora italiana). I colleghi potranno votare utilizzando il proprio codice iscritto, la password personale e un codice PIN, generato in tempo reale al momento dell’accesso e recapitato via SMS sulla propria utenza telefonica mobile, tramite il sito web dell’Istituto (www.inpgi.it). Ogni iscritto potrà votare on line in pochi minuti, utilizzando un PC, uno smartphone, un tablet o ogni altro device collegato a internet, seguendo un semplice e veloce percorso guidato.
  • Voto al seggio– chi preferirà esprimere il proprio voto presso il seggio elettorale della Circoscrizione di appartenenza potrà recarsi personalmente presso i seggi elettorali istituiti presso gli Uffici di corrispondenza regionali, che resteranno aperti dalle 10:00 alle 20:00 delle giornate di sabato 15 e domenica 16 febbraio 2020.

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