Capodanno a Repubblica: ventisei (26) promozioni, non un centesimo ai collaboratori

Speciale per Senza Bavaglio
Alessio Algeri
Roma, 9 gennaio 2020

L’anno appena iniziato è stato foriero di grandi novità in casa Repubblica. Non ci riferiamo al passaggio  azionario dal gruppo Gedi dei De Benedetti alla Exor di John Elkann, questa è roba del decennio scorso. Ci riferiamo, invece,  all’infornata di nuove promozioni annunciate dal direttore Carlo Verdelli.

Verdelli, con il cambio di proprietà della concentrazione editoriale – mai criticata dal sindacato dei giornalisti – sembrava essere in bilico. Le 26 promozioni annunciate, pare lo abbiano invece rafforzato e proiettato verso un futuro interessante. Di fatto, se l’editore gli ha dato mano libera per una nuova organizzazione della redazione, vuol dire che ripone grande fiducia nel direttore.

Ci risulta però – e vorremmo tanto essere smentiti! – che nemmeno un centesimo stanziato per le nuove nomine finirà per compensare degnamente il lavoro dei collaboratori che lavorano per il prestigioso giornale che fu di Eugenio Scalfari.

Nella lettera inviata al Comitato di Redazione, il direttore di Repubblica spiega che “molte delle nomine sono già operative nella nostra organizzazione del lavoro, a causa delle uscite dei colleghi nel corso dell’anno”. Il piano prevedeva 74 uscite incentivate.

Le ventisei nomine riguardano sei posizioni di alto livello: Amelia Zordan, caporedattore centrale a D, Fabio Galati, caporedattore alla Cronaca di Firenze, Francesco Saverio Intorcia, caporedattore allo Sport, Alessandra Vitali, caporedattore agli Spettacoli, Enrico Bellavia, caporedattore vicario alla Cronaca di Roma, e Gianluca Moresco, caporedattore vicario al Coordinamento desk homepage.

Nominati poi vicecaporedattori Marco Romani al Venerdì e Anna Veneruso, che dalla segreteria di direzione passerà in una posizione creata apposta per lei alle strette dipendenze del direttore Verdelli.

Un gallone di caposervizio è stato riservato a Francesca Caferri (Esteri), Laura Montanari (Firenze), Paolo Russo (Cronaca di Bari), Chiara Righetti (Cronaca nazionale) e uno di vicecaposervizio a Sara Bennewitz (Economia), a Mauro Favale (Cronaca di Roma), ad Antonio Ferrara (Cronaca di Napoli), a Emanuele Lauria (Cronaca di Palermo), a Oriana Liso (Cronaca di Milano), a Gianluca Modolo (Esteri), a Elisa Poli (Guide) e a Laura Serloni (Cronaca nazionale).

Altre nomine sono andate a Giuseppina Di Palma, redattrice senior, e a Gabriella De Matteis (Cronaca di Bari), Ottavia Giustetti (Cronaca di Torino), Marco Lignana (Cronaca di Genova), Simone Monari (Cronaca di Bologna), Sara Strippoli (Cronaca di Torino), diventati tutti redattori esperti.

A fronte di queste prestigiose nomine e promozioni, è d’obbligo far notare la mancata considerazione dei collaboratori. Come sempre accade, per questa tipologia di giornalisti – quella, per intenderci, che compie chilometri, che fa inchieste pericolose, che mantiene il posto ai redattori – niente di nuovo è stato nemmeno immaginato.

Alessio Algeri

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