Speciale per Senza Bavaglio
Massimo A. Alberizzi
Milano, 19 novembre 2010
Omar Bongo dittatore del Gabon in sella per 42 anni con elezioni “libere e democratiche” e scalzato dal potere solo da cause naturali (meno male che l’immortalità non esiste!) non si vergognava di consigliare: “I brogli non si fanno nell’urna, si fanno prima”.
Memore di questo ammonimento Senza Bavaglio ha chiesto alla Federazione Internazionale dei Giornalisti (IFJ, dall’acronimo inglese) di inviare osservatori internazionali alle imminenti elezioni per i delegati al congresso della FNSI.
Abbiamo deciso di prendere questa iniziativa dopo aver chiesto alla Federazione di varare accorgimenti utili per garantire la trasparenza del processo elettorale. Alle ultime elezioni, nel 2007, abbiamo segnalato una serie di irregolarità. Nessuno ci ha dato retta e nessuno ha voluto applicare i correttivi necessari.
Nel 2007 il Veneto aveva deciso di tenere le elezioni la prima settima disponibile nell’evidente tentativo (riuscito) di ridurre al minimo il tempo per la raccolta delle firme. Senza Bavaglio non riuscì a raccogliere le firme necessarie a presentare una lista propria. Ciononostante, intervenendo solo sulle preferenze, riuscì a eleggere un delegato. Abbiamo chiesto, per questo alla FNSI, di stabilire per le elezioni un’unica data per tutte le
regioni. Certo più giorni per quelle più grandi, meno giorni per quelle più piccole. Esiste solo una raccomandazione del presidente della FNSI Roberto Natale.
Nel 2007 le firme necessarie per la presentazione delle liste, si potevano raccogliere via fax in Lombardia e nel Lazio, mentre nelle altre regioni le firme erano solo raccolte in originale. Chi ha tempo di andare a raccogliere firme a Piacenza (più di cento chilometri da Bologna) o a Verona (quasi 200 chilometri da Venezia? Solo i sindacalisti di professione, quelli che godono di permasi sindacali e, magari, hanno anche viaggi e alloggi pagati dal sindacato.
Alla nostra richiesta di concedere la possibilità di raccogliere firme via fax in tutta Italia si sono opposte le piccole/medie regioni. Semplice, per loro è più importante la burocrazia della democrazia. O meglio pretendono di far rispettare le regole per impedire la partecipazione dei colleghi e schiacciare il dissenzo
Nel 2007 in Emilia Romagna si rifiutarono di consegnarci l’elenco degli iscritti all’associazione dei giornalisti dell’Emilia Romagna. Chiedemmo un parere all’ufficio del garante della privacy. Il parere lo trovate qui. Giudicate voi se ci dà ragione o meno. Noi riteniamo ci dia ragione. Ciononostante accampando le scuse più incredibili alcuni leader sindacali si rifiutano di consegnare gli elenchi.
In particolar modo si sono accaniti contro quel parere i vicesegretari della FNSI, Daniela Stigliano, di Quarto Potere, e Guido Besana, di Nuova Informazione, branca milanese di Autonomia e Solidarietà. La prima, in una riunione della commissione statuto della FNSI, ha sostenuto che occorreva evitare le multe del Garante. Il secondo durante un direttivo della Lombarda ha insistito sui può di quel parere. Leggete bene quel parere, per favore, e poi giudicate voi. Ammesso e non concesso che non ordini alle Associazioni Regionali di consegnare l’elenco degli iscritti, affronta il problema politico di permettere a tutti i gruppi di fare propaganda elettorale, di trovare i candidati e di individuare coloro che possono firmare le liste.
Un ovvio problema di trasparenza che i leader delle piccole regioni non vogliono affrontare perché temono la competizione elettorale e la democrazia sindacale.
Questi sono solo alcuni dei motivi per i quali abbiamo chiesto alla Federazione Internazionale dei Giornalisti e alla Federazione Europea dei Giornalisti (www.ifj.org) di inviare osservatori internazionali. Ricordo che chiunque può spedire segnalazioni di violazioni elettorali alle due organizzazioni (ifj@ifj.org e efj@ifj.org ). Si possono mandare comunicazioni anche in italiano.
Massimo A. Alberizzi
Consigliere Nazionale della FNSI
Senza Bavaglio
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