Caro Renzi, cosa c’entrano le facce di Franceschini e Poletti?

Chissà quanta gente si era ormai convinta di turarsi ancora una volta il naso e votare Pd e adesso ci starà ripensando. La causa di questo ripensamento potrebbe essere stata una pubblicità comparsa nella giornata di giovedì 22 maggio sui giornali, dove ci sono le facce di dirigenti di quel partito (presumo tutti i ministri) con la scritta: “L’Italia sta cambiando verso. Ora tocca all’Europa.”. Eh sì, perché tra quelle foto vi sono anche i volti di gente come Franceschini e Poletti. Come costoro possano far cambiare verso all’Italia, e ancora di più all’Europa, lo sa solo Renzi.

Franceschini è un esempio luminoso del trasformismo italiano. Era il più antiberlusconiano del Pd, ma poi fu folgorato sulla via delle larghe intese e divenne uno strenuo propugnatore, e poi difensore, dell’accordo con il “caimano”, e subito fu premiato con un posto da ministro. Da ex democristiano soffre anche di “trombonismo congenito”, perché quando fu eletto segretario del Pd per qualche settimana, giusto per tenere la sedia calda per il successore, si fece riprendere dalle telecamere mentre giurava fedeltà alla Costituzione, nientepopodimeno che sulla G.U. originale del ’47, pensate un pò, come se fosse stato eletto Presidente della Repubblica a vita. Poletti è stato presidente della Lega delle cooperative, cioè di una delle strutture protagoniste nella gestione degli appalti in Italia. Secondo Renzi lui dovrebbe far “cambiare verso” all’Europa!? Poveretto, l’Europa da tempo cerca di far cambiare verso all’Italia nella gestione degli appalti e noi invece vogliamo far cambiare verso all’Europa (???). Nel famoso report sulla corruzione redatto dall’Ue, ci viene chiesto come mai in Italia le cosiddette “grandi opere” costano un multiplo (non un semplice tot per cento in più) di quello che costano all’estero e nessuno finora ha dato una risposta, abbiamo fatto finta di non aver sentito. Poletti, se vuol fare una cosa utile all’Italia e all’Europa, spieghi come mai in Italia i costi dei lavori pubblici si moltiplicano.

Caro Renzi, poteva metterci anche le foto di D’Alema, Veltroni, o quelle di Penati, Greganti, e la formazione sarebbe stata più completa

E così a qualche giorno dal voto molta gente sarà ripiombata nel dubbio.

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