Senza Bavaglio
Roma, 15 dicembre 2020
Un contributo “minimo garantito” alla Fnsi di 600mila euro. E’ quanto era previsto dal Cda di Casagit che avrebbe dovuto ratificarlo nella prossima seduta del 16 dicembre: un contributo diverso da quello versato direttamente alle associazioni regionali di stampa per il lavoro delle consulte (1 milione e 200mila euro circa), secondo una convenzione tra Casagit e Fnsi.
Una cifra che è sempre apparsa troppo alta alla minoranza, che da tempo chiede di poter utilizzare cifre maggiori per le prestazioni. Ma la stessa cifra dovrà essere rimodulata: questo grazie a una mozione presentata da 33 delegati (l’assemblea è formata da 80 giornalisti) e approvata con 39 voti contro 37 nonostante che la maggeranza dell’assemblea si riconosca nelle componenti che governano la Fnsi.
Il dibattito è stato molto acceso e gli interventi dei delegati pro-Fnsi non nascondevano toni di irritazione. Questo il testo della mozione: “L’Assemblea, ascoltata l’informativa sul contributo a Fnsi, rilevato come da anni tutti debbono affrontare e accettare sacrifici economici talvolta molto pesanti, fermo restando il contributo alle Associazioni Regionali di Stampa impegna la Presidenza della Casagit a procedere ad una ulteriore trattativa con la Fnsi al fine di concordare con la stessa un importo del contributo alla stessa coerente con la attuale situazione dei giornalisti e comunque contenuto nei due/terzi dell’importo attuale, fissando inoltre la scadenza temporale in dodici mesi, in modo da consentire l’eventuale adeguamento annuale”.
Senza Bavaglio
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