Giornalisti minacciati: M.G. Mazzola, quando il sindacato difende solo gli amici

Francesca AltieriFrancesca Altieri
Roma, 22 gennaio 2020

Allora mettiamola così. Una giornalista durante un servizio per strada in una città, in un quartiere dominato da boss mafiosi, viene aggredita e malmenata. Tutto documentato da filmati, testimoni, referti medici. All’inizio qualche agenzia e alcuni giornali locali mettono in dubbio la ricostruzione dell’aggressione. Veicolano invece quella dell’aggressore.

L’Azienda Editoriale per la quale lavora, mette subito a disposizione della collega un avvocato e si costituisce parte civile. Il Sindacato Nazionale invece “nicchia”. Forse perché la collega è apertamente critica contro la maggioranza che regge la Federazione?… Ma i fatti sono fatti.

Chi ha aggredito la collega viene rinviato giudizio. Ci sono le prove video, audio, ci sono i testimoni, ci sono le minacce di morte. Nel frattempo c’è il Congresso della “grande” Federazione sindacale. La collega al microfono vorrebbe portare la sua testimonianza. Ma a metà discorso viene brutalmente interrotta e praticamente cacciata dal palco.

Maria Grazia Mazzola

Aveva, spiega il Presidente di quella assemblea, esaurito il tempo a sua disposizione (!). Sconcerto e stupore…Una collega malmenata, minacciata di morte trattata così dai rappresentanti del Sindacato al quale è iscritta! Dove e quando si è mai vista una cosa del genere!…

Intanto la sua vicenda evolve, decine di associazioni per la legalità la sostengono. Si forma spontaneamente una sorta di “scorta” civile. La “grande” Federazione nazionale comincia a capire che le “conviene” fare qualcosa e si muove. E alla fine si costituisce parte civile, assieme ad un’altra decina di associazioni e sindacati territoriali, nel processo contro chi ha malmenato e minacciato la collega.

Addirittura nomina un avvocato di parte. “Vittoria”. La giustizia vincerà, mi dico, ci diciamo… Il giorno dopo sul sito della “grande” Federazione sindacale esce un comunicato. Lo leggo, lo leggiamo. La collega, recita la nota, “sarebbe stata” aggredita. “Sarebbe” stata minacciata… “SAREBBE”? Il condizionale? Ma che roba è? Ti costituisci parte civile, mandi un avvocato e poi.. scrivi sul tuo Sito Istituzionale “SAREBBE” mettendo in dubbio quello che i fatti, le riprese, i testimoni, i referti, danno per certi? Grazie mille “grande” Federazione sindacale. Di tutele così ne facciamo volentieri a meno.

Francesca Altieri

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