Carcere per i giornalisti, anche il tribunale di Bari si rivolge alla Corte Costituzionale

Speciale per Senza Bavaglio
Pierluigi Franz
Roma, 2 ottobre 2019

Dopo quello di Salerno, è il tribunale di Bari – sede di Modugno – a sospettare di illegittimità il carcere per i giornalisti ritenuti responsabili di diffamazione. Ne ha dato oggi notizia la Gazzetta Ufficiale serie speciale Corte Costituzionale n. 40, pubblicando l’ordinanza n. 149 (https://www.gazzettaufficiale.it/gazzetta/corte_costituzionale/caricaDettaglio?dataPubblicazioneGazzetta=2019-10-02&numeroGazzetta=40&elenco30giorni=true).
Il tribunale di Bari si è rivolto alla Corte Costituzionale per dire NO al carcere in caso di condanna di un giornalista per diffamazione aggravata a mezzo stampa, importante questione in tema di libertà di informazione e diritto di cronaca.
Il tribunale di Bari
Il 16 aprile scorso, il giudice Angelo Salerno del tribunale di Bari sede di Modugno, con una motivazione molto articolata e ben argomentata, dopo aver richiamato i casi Sallusti e Belpietro, ha sollevato d’ufficio la questione di legittimità costituzionale dell’art. 13  legge  8  febbraio  1948 n.  47,  in combinato disposto con l’art. 595, comma terzo, del codice penale, nella parte in cui sanziona il delitto di diffamazione aggravata, commessa a mezzo stampa e consistente nell’attribuzione di un fatto determinato, con la pena cumulativa della reclusione da uno a sei anni e della multa non inferiore a 256 euro, invece che in via  alternativa, per violazione degli  articoli  117, comma  primo, Cost. e 10, della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’Uomo e delle libertà fondamentali.
In precedenza, il 9 aprile scorso, il tribunale di Salerno, con ordinanza n. 140, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale serie speciale n. 38 del 18 settembre scorso (https://www.gazzettaufficiale.it/atto/corte_costituzionale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2019-09-18&atto.codiceRedazionale=19C00245), aveva accolto un’analoga eccezione sollevata dall’avvocato del Sindacato unitario giornalisti della Campania, Giancarlo Visone, nel processo a carico di un ex collaboratore e del direttore del quotidiano ‘Roma’.
Spetterà ora al Presidente dell’Alta Corte Giorgio Lattanzi fissare la data dell’udienza pubblica in cui, prima di emettere il  verdetto finale, sarà discussa la delicata questione sollevata dalle ordinanze  140 e 149. Il verdetto della Consulta è atteso entro la primavera.
Pierluigi Franz
Presidente del Sindacato Cronisti Romani

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