Processo stalinista a Carlo Verna (Ordine): pubblica accusa Alessandra Costate (FNSI)

Senza Bavaglio
4 ottobre 2019

Alessandra Costante, vicesegretaria della FNSI (e in pectore futura segretaria) ha lanciato un durissimo attacco al presidente dell’Ordine Nazionale, Carlo Verna, reo di non avere obbedito senza fiatare gli ordini impartiti dalla Federazione quando era schierata contro il governo precedente.

Il sindacato aveva vietato a chiunque di parlare con Vito Crimi, l’ex sottosegretario all’editoria, e intimato di non partecipare agli stati generali dell’editoria che Crimi aveva convocato per studiare i probemi e le deficienze del settore. Carlo Verna invece, intelligentemente, si era mostrato disponibe a parlare con Di Maio e Crimi.

Il presidente dell’Ordine Nazionale, Carlo Verna

Un reato di lesa maestà che, secondo un gruppo di colleghi, si può cancellare soltanto con un processo, che ricorda tanto quelli intentati da Beria e da Stalin, con contorno di un bel autodafé di Torquemada memoria. (Per fortuna, nel caso di Verna, incruento!)

La lettera che pubblichiamo, promotrice del testo la vicesegretaria della FNSI Alessandra Costante coordinatrice della corrente ex pigliatutto Controcorrente, è scritta in prima persona ma poi è firmata da un numero consistente di colleghi e colleghe. Alcuni di quei nomi ci hanno sorpreso: persone perbene lontano un miglio dai processi che questa nota vorrebbe intentare. Colpisce come le critiche – secondo noi sempre e comunque legittime – vengono considerate una delegittimazione. Ma che democrazia è mai questa? Come viene inteso il libero pernsiero? Va intrappolato e limitato solo alle cose che ci piacciono? Quando lo stalinismo si fonde con il fascismo arrivano i dictat e le censure.

La vice segretaria della FNSI, Alessandra Costante

Ma l’esortazione a bacchettare Verna è stata accolta con piacere dalla presidente dell’Ordine del Lazio, Paola Spadari, che ha convocato una riunione dei presidenti degli Ordini regionali: sul banco degli imputati (anche se non c’è scritto da nessuna parte) Carlo Verna.

Un po’ di mesi fa Verna aveva ricevuto una durissima lettera da Mattia Motta, il capo della CLAN (la Commissione del Lavoro Autonomo) un organismo che non avendo fatto nulla a favore dei freelance ha al suo attivo soltanto la rapida uscita dal sindacato di parecchi liberi professionisti che ne erano iscritti. Motta rimproverava a Verna la politica di dialogo con il governo.

Qui sotto la lettera di Alessandra Costante e altri. Naturalmente, chi vuole prendere le distanze lo faccia pure, mandando un messaggio a senzabavaglio@senzabavaglio.info. Il nome di chi ci scriverà, per evidenti motivi, sarà tenuto riservato e non sarà diffuso ma ci serve per capire se stiamo sbagliando noi o stanno sbagliando loro.

Senza Bavaglio
twitter @sbavaglio
www.senzabavaglio.info

Cara Roberta e cari tutti,

Non mi stupisco affatto del dibattito che ha suscitato tra i consiglieri dell’Ordine il post con cui spiegavo (dopo la vostra riunione di maggioranza), una volta per tutte, che non ci sono attacchi personali nei confronti di Carlo Verna, ma esclusivamente una distanza politica ormai siderale.

Semmai resto basita di fronte al vostro assordante silenzio di questi mesi, da quando il presidente dell’Ordine si era detto disponibile ad incontrare da solo Di Maio e Crimi mentre centinaia di colleghi, in tutte le regioni, manifestavamo per gli insulti ricevuti (ricordate, infimi sciacalli?). E ancora silenzio quando qualche settimana fa, mentre era in corso un delicato incontro con il sottosegretario al Lavoro Durigon sulla salvezza dell’INPGI, Verna è andato ad incontrare, sempre in perfetta solitudine, Crimi, colui che voleva commissariare l’INPGI e cancellare l’Ordine.

O ancora, storia di questi giorni, mentre sta cercando di delegittimare l’USIGRAI, arrivando agli insulti personali nei confronti di Vittorio Di Trapani, e di far saltare uno storico accordo firmato dal sindacato con la RAI, ergendosi a paladino di sedicenti ultimi che altro non sono che furbastri. Continuo: siete a conoscenza delle tre lettere-dico tre e l’ultima scritta mentre vi stracciavate le vesti sul mio post- con cui il presidente mette in discussione il ruolo, la funzione e le competenze del sindacato?

Lettere inviate sempre all’azienda RAI in un chiaro tentativo di delegittimazione.

Probabilmente non vi ha informato, così come pare non abbia informato neppure l’esecutivo dal quale, vi confesso, mi piacerebbe leggere una presa di posizione pubblica. O chiedo troppo?

C’è poi il capitolo insulti. Beh, di questo mi piacerebbe parlare con voi nella sede del sindacato Campano nei cui confronti alcuni componenti dell’Ordine campano si sono esercitati con epiteti di livello. E silenzio da parte vostra anche quando il presidente dell’ordine campano ha definito “corsi truffa” quelli organizzati con la FNSI e approvati dall’Ordine nazionale.

Comprendo lo spirito di squadra, ma troppi silenzi rischiano di diventare sospetti, se non complici.

Infine, spero che abbiate saputo che proprio in queste ore, dispiaciuta per i ripetuti insulti (testimoni il presidente e il segretario dell’Ordine nazionale) a proposito del riconoscimento a Carola Rakete, l’organizzatrice del festival Imbavagliati, Desiree Klain, ha scritto al presidente per rinunciare al patrocinio dell’Ordine nazionale.

Ecco, parliamo di tutto questo.

Ps. Questa lettera non sarà pubblicata sui social a differenza della vostra

Alessandra Costante, Daniela Scano, Massimo Zennaro, Guido Besana, Gianfranco Summo, Benoit Girod, Monica Andolfatto, Nicola Chiarini, Giose’ Marzano, Paolo Del Ben, Martina Zambon, Beppe Ceccato, Angelo Oliveto, Lorenzo Basso, Ezio Cerasi, Matteo Naccari, Massimo Zilio, Tiziana Bolognani, Bepi Martellotta, Mimmo Mazza, Vito Fatiguso, Patrizia Pennella, Walter Nerone, Serafino Paternoster, Simonetta Selioni, Luca Gentili, Fausto Spano, Cinzia Isola, Mattia Motta, Giuseppe Meloni, Saimen Piroddi, Silvia Fabbi, Roberto Rinaldi, Monica Casata, Patrizia Belli, Angelo Conte, Brigitta Willeit, Antonio Mossa, Antonella Loi, Alessandro Zorco, Marcello Zinola, Fabio Azzolini, Milena Arnaldi, Luca Di Francescantonio, Elisa Marincola, Alessandra Vaccari, Alessio Antonini, Maria Cava, Antonella Napoli, Marco Baruffi, Mimma Caligaris, Paolo Borrometi, Stefano Corradino, Lidia Galeazzo, Roberto Secci, Claudio Silvestri, Antonella Napoli, Roberta De Maddi, Laura Viggiano, Pier Paolo Petino, Antonio Prigiobbo, Maria Cava, Massimo Mastrolonardo, Antonella Monaco, Marzio Di Mezza, Cristina Liguori, Giovanni Rinaldi

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