ESCLUSIVA/Ecco le carte del concorsone Rai tenute nascoste dal Consiglio d’Amministrazione

Speciale per Senza Bavaglio
Alessio Algeri
Roma, 26 luglio 2019

Dove è finito il nuovo concorso Rai per giornalisti? Dopo l’interesse suscitato dai lanci di agenzia del 12 giugno, usciti in coincidenza con la riunione del CdA Rai che aveva tra l’altro affrontato anche la questione di una nuova selezione riservata ai giornalisti, il tema pareva scomparso dai radar dell’informazione.

Ma non si era trattato di una svista (né, d’altra parte, la notizia era stata smentita dalla Rai). A mettere nero su bianco la decisione dell’azienda è un documento del CdA, che delibera di “procedere all’avvio di una selezione di personale giornalistico per circa 90 risorse, su base territoriale, nei termini e con le modalità di cui alla documentazione trasmessa dall’Amministratore Delegato”.

Di quella delibera, approvata su proposta dell’Ad Fabrizio Salini nella riunione del 12 giugno scorso e protocollata col numero SCA/LC/3680, Senza Bavaglio ha una copia. Pubbliandola riteniamo di fornire un servizio utile ai molti che si domandavano se la scelta della Rai di indire un nuovo concorso avesse avuto un seguito. Tra i tanti, oltre ai potenziali, nuovi concorsisti, ci sono di certo i giornalisti risultati idonei alla selezione 2015 e i precari Rai, che da fronti diversi incalzano l’azienda per ottenere che siano riconosciuti i rispettivi diritti all’assunzione e alla stabilizzazione.

Per chi non sapesse chi sono gli idonei e perché rivendicano il diritto all’assunzione, ricordiamo brevemente la vicenda. La Rai nel 2015 ha svolto un concorso meritocratico e trasparente, aperto a tutti, con prove orali e scritte di giornalismo televisivo, radiofonico, web e social, oltre a test e colloqui in lingua straniera e psicoattitudinali.

Da questa selezione, cui hanno partecipato quasi 3 mila colleghi, è stata ricavata una graduatoria di 392 idonei. Nel bando di concorso la Rai scriveva di volere solo i primi 100, poi ha allargato le assunzioni fino al numero 200 (201 con gli ex aequo), ma non è andata oltre, sostenendo che la graduatoria fosse scaduta.

Tuttavia le cose, fanno notare gli idonei 2015, non stanno così, perché la legge di Bilancio 2018 (comma 1096) ha di fatto prorogato la graduatoria, come ha riconosciuto anche il Tar del Lazio con sentenza n. 9347/2019.

La legge citata infatti dà la possibilità alla Rai di derogare alla spending review procedendo all’assunzione di personale giornalistico in primis dalle graduatorie 2013 e 2015. La Rai ha rispettato questa norma assumendo gli ultimi idonei della 2013 a febbraio 2019, ma ha deciso di non procedere oltre con la pur più recente graduatoria 2015: un vero paradosso, oltre che una violazione della legge.

Senza Bavaglio
twitter @sbavaglio

Condividi questo articolo