Senza Bavaglio
Roma, 14 luglio 2019
La vicenda di Ivan Zazzaroni sta facendo molto discutere in queste ore. Sabato mattina esce sul Corriere dello Sport la notizia in prima pagina che Siniša Mihajlović allenatore di calcio ed ex calciatore serbo, in precedenza jugoslavo, di ruolo centrocampista o difensore, tecnico del Bologna ha la lucemia. Passa qualche ora e nel pomeriggio durante la conferenza stampa è lo stesso Mihajlović in lacrime ad annunciare la sua malattia
“Ho chiesto riservatezza a tutti voi – racconta durante l’incontro con i giornalisti -. Volevo essere il primo a dare la notizia. Non tutti mi hanno rispettato per vendere 100-200 copie di giornale hanno rovinato un’amicizia di 20 anni. Mi dispiace molto per questo. Ho fatto diversi esami e abbiamo scoperto delle anomalie: vi dico tutto per essere chiaro, voi rispettate la mia privacy.“
Il riferimento è a Ivan Zazzaroni direttore del Corriere dello Sport dal maggio 2018. Inizia la gogna mediatica sui social: ‘Devi dimetterti’, ‘sei un infame’, ‘uno sciacallo’, ‘non si lucra sulla salute delle persone’.
Zazzaroni replica con un articoletto sempre in prima pagina sul CorSport di oggi in cui spiega: “Ho fatto il giornalista e non l’amico”.
In realtà a noi pare che Ivan Zazzaroni non ha fatto nemmeno il giornalsita in quanto ha violato l’articolo 6 del Codice Deontologico facilmente consultabile sul sito dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti. Sul TESTO UNICO DEI DOVERI DEL GIORNALISTA Gen 22, 2019 si legge all’articolo 6: “Doveri nei confronti dei soggetti deboli – Il giornalista 1. rispetta i diritti e la dignità delle persone malate”.
Quindi da parte di Zazzaroni c’è stata una evidente violazione dei doveri deontologici del giornalista. Di questa vicenda si dovrebbe occupare l’Ordine dei giornalisti. In prima istanza l’Ordine regionale cui Zazzaroni è iscritto.(non risulta né in Lombardia, né nel Lazio) ma sappiamo che il Segretario dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti è dipendente del Corriere dello Sport da oltre 30 anni, nonchè subalterno di Ivan Zazzaroni. Potrà mai un impiegato mettersi contro il proprio direttore? Probabilmente no.
Allora entra in causa anche l’operato del Segretario che non adempirebbe alle regole imposte dal testo unico e commetterebbe un reato. Questo è il motivo per cui sarebbe stato opportuno che chi appartiene all’Odg regionale o nazionale, non abbia altri incarichi per non creare conflitti di interessi.
Questo incresciosa situazione inoltre non farà che aumentare consensi nei confronti del Sottosegretario all’Editoria Vito Crimi che già da tempo sta pensando all’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti. Come biasimarlo se l’Ordine continua ad essere una lobby in cui “cane non mangia cane” non si andrà molto lontano.
Non ci resta che attendere le prossime ‘mosse’ di questa vicenda che avrebbe dovuto avere come unico e solo scopo la solidarietà e vicinanza a Siniša Mihajlović e alla sua famiglia in questo triste e difficile momento della vita. Cosa che ora fa Senza Bavaglio: auguri Siniša.
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