I 13900 comunicatori che volevano entrare all’INPGI 1 restano fuori

Senza Bavaglio
Roma, 6 maggio 2019

Dopo settimane di confronto tecnico-politico, rimane fuori dal Decreto legge crescita n. 34 del 30 aprile 2019 il “pacchetto Casse previdenziali privatizzate”. La notizia è divenuta ufficiale con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale n. 100. Il Governo, tuttavia, pare disporrà un rientro con un proprio emendamento al Disegno di legge di conversione, che prevederebbe il trasferimento, da luglio 2019, all’INPGI 1 (Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani) dei 13.900 comunicatori professionali e di chi lavora per l’informazione nella Pubblica amministrazione, oggi iscritti all’INPS. “La norma per l’INPGI – ha spiegato il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon – serve non solo a evitare il commissariamento dell’Istituto, ma anche a dargli una prospettiva concreta”. 

Il provvedimento è stato firmato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, considerata “la straordinaria necessità ed urgenza di stabilire misure per la crescita economica; considerata, inoltre, la straordinaria necessità ed urgenza di prevedere misure per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi; viste le deliberazioni del Consiglio dei ministri, adottate nelle riunioni del 4 aprile e 23 aprile 2019; sulla proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, del Ministro dell’economia e delle finanze e del Ministro dello  sviluppo economico”.

È stato fatto notare che tra la prima riunione del Consiglio dei ministri a palazzo Chigi e l’entrata in vigore del decreto legge sono trascorsi 27 giorni, non pochi per varare norme “di straordinaria necessità ed urgenza”.

Senza Bavaglio

Condividi questo articolo