Contratto negli uffici stampa, la FNSI alza bandiera bianca, ma noi non ci arrendiamo

Speciale per Senza Bavaglio
Ugo Degl’Innocenti
Roma, 11 dicembre 2018

Il faro della contrattazione collettiva dei giornalisti è da oltre un secolo – e deve continuare a esserlo – il Contratto nazionale di lavoro giornalistico Fieg-Fnsi. Nelle redazioni dei giornali, nell’online, nelle emittenti radiotelevisive, come negli uffici stampa pubblici e privati, il sindacato unico e ancora unitario dei giornalisti italiani deve continuare a rivendicare gli istituti giuridici e il trattamento economico del contratto Fieg-Fnsi, che è frutto di un affinamento che dura da oltre un secolo (quello che è considerato il primo contratto giornalistico è stato sottoscritto nel 1911).

Se poi con qualche giusto adattamento, anziché Fieg- Fnsi diventa Aran-Fnsi, tanto di guadagnato, ma non stiamo a fare i sofisti; il succo quello è. Questa è l’idea per cui mi batto da almeno tre lustri con Senza Bavaglio. E questa è la convinzione con la quale mi candido nel Lazio al prossimo congresso della Federazione nazionale della stampa italiana, nelle liste di Informazione@futuro, guidate dal segretario uscente dell’Associazione stampa romana, Lazzaro Pappagallo (nelle quali appunto sono presenti alcuni candidati di Senza Bavaglio).

Ugo Degl’Innocenti durante un’assemblea di Informazione@futuro con il segretario di Stampa romana, Lazzaro Pappagallo.

E’ proprio con la segreteria dell’Associazione stampa romana che abbiamo potuto svolgere un’efficace azione di sensibilizzazione nel Consiglio regionale del Lazio, dove lavoro da undici anni, per fare approvare una norma nella legislazione regionale che sancisce l’applicazione del contratto giornalistico negli uffici stampa della Regione. Tale norma, approvata dall’Aula l’anno scorso, è stata poi impugnata dal governo Gentiloni e si attende una pronuncia della Corte costituzionale.

Purtroppo, mentre noi continuavamo a chiedere, anche seguendo la via giudiziaria, l’applicazione del contratto giornalistico nella Regione Lazio, la Federazione nazionale della stampa italiana, guidata dal segretario Raffaele Lorusso coadiuvato dalla vicesegretaria con delega agli uffici stampa pubblici, Alessandra Costante, si rendeva responsabile di un clamoroso cedimento strutturale delle ragioni della propria esistenza: i nuovi contratti della pubblica amministrazione venivano rinnovati dagli altri sindacati e dall’Aran con l’introduzione di nuove previsioni per i giornalisti degli uffici stampa, senza la firma del sindacato dei giornalisti. Anziché protestare, il duo Lorusso e Costante si lasciava andare in plaudenti comunicati all’indirizzo della ministra della funzione pubblica, Marianna Madia.

I giornalisti Senza Bavaglio dopo una recente riunione a Roma. Da sinistra: Simona Fossati, Simone Massetti, Massimo Alberizzi, Maria Grazia Mazzola, Silvana Aversa, Solen De Luca, Luca Colantoni, Cristiana Cimmino, Vanna Palumbo, Ugo Degl’Innocenti.

Il disastro è ora sotto gli occhi di tutti. Se prima potevano esserci margini d’equivoco, adesso per i direttori del personale della pubblica amministrazione non ci sono più dubbi: ai giornalisti non si può più applicare il Cnlg Fieg-Fnsi, bensì solo i contratti siglati da Cgil, Cisl, Uil e compagnia bella e dall’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran). Così, dove è applicato, i direttori del personale adesso vogliono togliere il contratto giornalistico.

Il caso più eclatante: il concorso per l’assunzione a tempo determinato di undici redattori nell’agenzia di stampa della giunta regionale della Lombardia, “Lombardia Notizie”. Ai vincitori è stato applicato il contratto delle funzioni locali, anziché il Cnlg promesso dal bando.

Il problema non ha trovato risposte soddisfacenti nella Commissione uffici stampa della Fnsi, alla quale invero ho partecipato un paio di volte come non gradito ospite, così i comitati di redazione degli uffici stampa regionali hanno dato vita a un coordinamento nazionale che alla fine ha chiesto e ottenuto che la Fnsi finalmente impugnasse almeno il contratto delle funzioni locali, nella parte che riguarda i giornalisti. C’è stata una prima udienza a novembre.

Senza Bavaglio al lavoro in via delle Carrozze a Roma.

Intanto, c’è da registrare l’emendamento alla finanziaria presentato dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome teso a salvaguardare le posizioni pregresse per coloro che lavorano negli uffici stampa di regioni ed enti locali attraverso un ruolo speciale ad esaurimento. Un’iniziativa invero di scarso respiro, tesa solo a salvare i contratti dei colleghi che hanno il Cnlg, non certo a sancire la centralità del contratto nazionale giornalistico quale unico riferimento normativo per disciplinare il lavoro degli operatori dell’informazione negli uffici pubblici. Qualche chiarimento in proposito potrebbe arrivare dalla Corte costituzionale: il ricorso del governo contro la legge regionale del Lazio sarà discusso l’8 gennaio 2019 in udienza pubblica. Relatore è il giudice costituzionale Giulio Prosperetti.

Staremo a vedere come andranno le cose. Ora c’è l’appuntamento elettorale per il rinnovo delle cariche del nostro sindacato. Se eletto delegato, andrò al congresso della Fnsi a denunciare anche in quella sede l’inadeguatezza della segreteria uscente, nella partita degli uffici stampa della pubblica amministrazione.

Con il gruppo Senza Bavaglio, al quale mi pregio di appartenere, abbiamo sempre e immediatamente stigmatizzato quanto stava accadendo, a cominciare dal fantozziano protocollo d’intesa dell’estate del 2017, con il quale la Fnsi cominciava a calarsi le braghe, sottoscrivendo con l’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci) quella che appare una vera abiura per un sindacato che vuole dirsi dei giornalisti: “i comuni possono valutare, in linea di principio e tendenziale, l’eventuale regime del contratto giornalistico, fermo restando che le parti riconoscono che allo stato attuale il rapporto di lavoro dei giornalisti assunti in dotazione organica è regolato dal Contratto collettivo del comparto Regioni Autonomie locali/Funzioni locali”.

Naturalmente, la vera disfatta è stata il sopra ricordato rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione.  Di qui la necessità di dare forza ai candidati di Informazione@futuro, per tentare di cambiare un sindacato governato da quella sempiterna oligarchia che ha il solo obiettivo di autoperpetuarsi negli organismi di categoria.

La dirigenza della Fnsi alza fin troppo spesso bandiera bianca di fronte a eventi sempre meno favorevoli. Noi, invece, vogliamo rivolgere a noi stessi l’incitamento di Winston Churchill: “We shall never surrender!”.

Ugo Degl’Innocenti

Delegato Asr uscente

e candidato di Senza Bavaglio nelle liste di Informazione@futuro al XXVIII congresso della Fnsi

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