Sulla sentenza che condanna i giornalisti a pagare un’enormità di spese giudiziarie interviene anche il deputato Luca d’Alessandro con questa nota diffusa dall’ANSA:
Tribunale condanna chi tenta impugnare contratto nazionale
(ANSA) – ROMA, 29 NOV – “In giorni in cui i giornalisti vengono aggrediti senza motivo – ultimo caso due giorni fa a Pisa – o minacciati di querela – quando non querelati – per aver svolto il loro lavoro, mancava una sentenza a rendere ancor piu’ complicata la vita alla categoria.
Sentenza che condanna al pagamento delle spese – oltre 13 mila euro ciascuno, per un totale di 40 mila – i cronisti colpevoli di aver osato impugnare il contratto nazionale del 2014. Un contratto certo non migliorativo delle condizioni e delle prospettive lavorative di migliaia di giornalisti. Il Tribunale ha respinto la richiesta non nel merito, ma solo per mancanza di titolo dei ricorrenti”.
E’ quanto afferma il deputato del Gruppo Scelta Civica-Ala Luca D’Alessandro. “Ma se il non accoglimento della richiesta – spiega D’Alessandro – poteva essere uno degli esiti preventivabili, lo stesso non puo’ dirsi della condanna a risarcire le spese del giudizio e quelle accessorie. Una decisione che ha il sapore del messaggio per certi versi intimidatorio: non fate causa vertenti sul contratto, perche’ alla fine non otterrete niente se non la condanna a pagare. Come se la rivendicazione di un diritto fosse una querela temeraria, quella – altra beffa – di cui spesso sono di fatto vittime i giornalisti”.
(ANSA)
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