Disdetta del contratto-Scontro titanico: le signore della FNSI se le danno di santa ragione

Massimo Alberizzi
Le signore della FNSI si sono scatenate.
Due membri della giunta che se la danno di santa ragione, per fortuna sul web.  Da una parte la calabro/milanese Daniela Stigliano, fino a ieri membro della maggioranza di cui ha difeso avallandole le scelte più scellerate come quella di negare a precari e freelance una rappresentanza autonoma all’interno della FNSI, dall’altra la ligure Alessandra Costante, ormai soprannominata “Inchemanisiamo”, che in congresso ha sostenuto che i sindacalisti regolarmente assunti e fruitori dei permessi sindacali retribuiti devono poter contare sul gettone di presenza. Uno scontro titanico.

Dato del contendere la disdetta del Contratto, annunciata dalla FIEG. I loro botta e risposta li trovate qui sotto. Stigliano accusa la FNSI di aver tenuta segreta la notizia per motivi politici e ha disegnato scenari apocalittici per i giornalisti. Costante risponde che la disdetta non è una novità e non significa che si resta senza contratto. Brava, ha ragione, perfettamente ragione. Ma quello che la collega ligure non dice è che la FNSI per anni ha sostenuto – per bocca del suo ex presidente, ex segretario generale e, per oltre 24 anni, membro di giunta fruitore di permessi sindacali perenni, e ora consigliere d’amministrazione della RAI, Franco Siddi – che senza contratto si finiva tutti al macero e che gli editori avrebbero potuto fare dei giornalisti tutto ciò che avrebbero voluto. Il tutto è servito solo per accelerare contratti sempre più iniqui.

Alessandra Costante
Soltanto noi di Senza Bavaglio (ma dov’era Daniela Stigliano a quel tempo? Fedele scudiera di Franco Siddi) sostenevamo che questa tesi era falsa e ingannava i giornalisti per indurli ad accettare contratti miseri che minavano i giornalisti e il giornalismo. Avevamo chiesto confronti con giudici e avvocati giuslavoristi, avevamo citato la Costituzione e l’impianto giuridico di questo Paese, ora fatto a pezzi ma in alcune sue parti (per fortuna) ancora valido. Ovviamente nessuno ci ha dato retta perché non conveniva e l’obbiettivo era di fare a pezzi il contratto di lavoro dei giornalisti, grazie agli ex amici della Stigliano e agli amici della Costante.

Diventò famosa, in quei giorni, una conversazione con Pietro Ichino, secondo cui non si poteva ipotizzare una vacanza di contratto. L’intervista l’avevo fatta io ma lo stesso giuslavorista la smentì: si preparava a passare dal lavoro accademico alla politica assumendone i connotati più imbarazzanti, come quello di smentire le dichiarazioni rese poche ore prima. Per ingiuriare e screditare Senza Bavaglio quella rettifica fu diffusa plein air e addirittura volantinata in un consesso ufficiale della FNSI.

Acqua passata e fa parte della storia. Ma la storia deve insegnarci che avanti così, non si può andare. Infatti a me preoccupa una frase, alla Siddi, inserita nella nota della Costante/Inchemanisiamo: La FNSI, c’è scritto, ha confermato di concordare “sulla necessità di concludere il confronto in atto per il rinnovo del contratto in modo da consentirne l’entrata in vigore dal 1 aprile 2016”. Il problema non sono i tempi, ma i modi, i contenuti. Avrei voluto leggere una frase del tipo: “La FNSI è decisa a riconquistare almeno una parte di quelle garanzie cancellate e di quei compensi decurtati dai precedenti contratti”. Niente di tutto ciò.

Daniela Stigliano
Un sindacato serio non si comporta così, non strizza gli occhi agli editori e non accetta che gli editori facciano i furbi incassando denari dello Stato e sbattendo fuori dalla porta una generazione di giornalisti. Un sindacato non si occupa solo dei propri burocrati che hanno costruito le loro carriere a spese dei colleghi.

Cosa si può pensare di un sindacato che non riesce a esprimere un presidente perché non ha il coraggio di accettare un dibattito nella sede deputata, e cioè il Consiglio Nazionale, e che decide nelle segrete stanze a chi assegnare incarichi e non in base alle competenze ma in base alle aspirazioni personali. Un sindacato così, care Stgliano e Costante, è destinato a morire perché non ha più nulla da dire ai suoi iscritti la cui emorragia, mi pare non vi interessa particolarmente.

Massimo A. Alberizzi
malberizzi@senzabavaglio.info

Questo il pezzo attribuito ad Alessandra Costante comparso sulla sua pagina Facebook
La FNSI ha nascosto la disdetta del contratto da parte della FIEG? Peccato che la notizia sia sul sito della Federazione nazionale della Stampa italiana da venerdì scorso, 30 ottobre, e che, nella stessa giornata, sia stata rilanciata anche nella newsletter interna. A dispetto della malafede di qualcuno che lavora soltanto per far saltare il tavolo e per trascinare la categoria nel caos, nel sommario e nell’articolo pubblicato sul sito www.fnsi.it è riportato il testo della lettera che il presidente della FIEG, Maurizio Costa, ha inviato al segretario della FNSI, Raffaele Lorusso. Proprio l’ingegner Costa, nel ricordare che, “ai sensi dell’articolo 52, secondo coma, del Contratto nazionale di lavoro giornalistico, il vigente Cnlg cesserà di avere efficacia a far data dal 1 aprile 2016, laddove entro tale data non venga siglato l’accordo di rinnovo”, conferma “la volontà di proseguire il confronto per il suo rinnovo al fine di evitare l’assenza di regole contrattuali condivise a partire dal 1 aprile 2016”.

Come già ribadito negli incontri preliminari all’avvio della trattativa, la FNSI ha confermato di concordare “sulla necessità di concludere il confronto in atto per il rinnovo del contratto in modo da consentirne l’entrata in vigore dal 1 aprile 2016”.

È bene precisare che la disdetta è una procedura prevista dal contratto che serve ad evitarne – come stabilito all’articolo 52 – l’automatico rinnovo di anno in anno. Questa facoltà, peraltro, è stata esercitata dalla FNSI in occasione di tutti i precedenti rinnovi, fatta eccezione per il contratto 2013-2016. Va altresì precisato che la disdetta del contratto non significa rescissione della contrattazione collettiva, la cui validità è confermata dall’intero ordinamento giuridico e dalla stessa Costituzione, tant’è vero che la stessa FIEG ne ha confermato la validità chiedendo di intensificare il confronto per il rinnovo per far sì che il nuovo articolato contrattuale entri in vigore dal 1 aprile 2016

Qui invece gli articoli di Daniela Stigliano si trovano sulla nostra pagina Facebook di Professionsti per l’Inpgi, questo non vuol dire – ovviamente – che ne condividiamo il contenuto:
https://www.facebook.com/groups/professionistiperlinpgi/?fref=ts

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