IL CONTRATTO GIORNALISTI
IMPUGNATO IN TRIBUNALE
Per la prima volta nella storia del giornalismo in Italia, il contratto nazionale di lavoro firmato nel giugno 2014 è stato impugnato in tribunale da un gruppo di giornalisti e di delegati al XXVII congresso nazionale della Fnsi (Federazione Nazionale della Stampa Italiana). I motivi del ricorso alla giustizia per sospendere nell’immediato e poi annullare gli effetti del contratto che “danneggia gravemente la categoria”, affermano i promotori dell’iniziativa, sono le “gravi violazioni dello statuto della Federazione, avvenute nel corso delle trattative con gli editori”.
A questo proposito i promotori fanno notare che” l’intervento del neopresidente degli editori Maurizio Costa è stato apprezzato e ritenuto condivisibile per le sue aperture. Costa è stato nominato presidente della Fieg il primo luglio scorso: il contratto è stato firmato il 24 giugno. Con tutta evidenza se avessimo atteso qualche settimana avremmo avuto un contratto migliore di quello che hanno frettolosamente firmato. Siamo convinti che quando un sindacato non fa il suo mestiere, sì è obbligati a rivolgersi alla giustizia ordinaria”.
Durante il congresso della FNSI in corso a Chianciano, una copia dell’impugnativa è stata consegnata al segretario nazionale uscente della Fnsi, Franco Siddi, e simbolicamente a Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, che in quel momento era ospite dei lavori.
“Siamo convinti dell’importanza di avere un contratto nazionale, ma se questo contiene delle bombe ad orologeria che minano la professione giornalistica – essenziale per la democrazia – questo rappresenta un problema che non coinvolge solo il mondo dell’informazione, ma l’intero Paese”.
#OpenFNSI
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