a Castellaneta c’eravamo in molti e li abbiamo sentiti ma le promesse si sono rivelate come quelle dell’attuale governo, ovvero una serie di balle colossali, di inaccettabili imbrogli e di criminosi raggiri. Ahimè resistere, resistere, resistere…è quello che ci rimane.
Siete bravissimi, cari sbavagliati…. e tutti i freelance sono con voi ma siete troppo perbene, lasciatemelo dire, siete troppo onesti e pretendete il dialogo. Bisognerebbe cominciare a non lavorare più per quindici giorni – tutti – e si vedrebbe come va a finire….I giornali avrebbero i loro problemi, tutti, dai quotidiani ai settimanali ai mensili. Ma già ci sarebbero moltissimi – come sempre – più lesti, furbi e uguali degli altri…che lavorerebbero anche per chi incrocia le braccia…Tutti tengono famiglia e così resteremmo sempre al palo.
Del possibile sindacato freelance editori e anche sindacato hanno una paura blu ed è per questo che ignorano le proposte, segano i progetti etc…perchè ora la massa è composta non da assunti ma dai freelance…E’ la valanga che minaccia di travolgere tutto. Ecco il perché del comportamento del cosiddetto “sindacato ufficiale”.
Non mi pronuncio più qui perché il turpiloquio scritto potrebbe portarmi a brutte conseguenze.
Mi spiace per molti buoni amici che da anni si spendono nel e per il sindacato…Ma los cojones dove li hanno messi? O hanno i loro ovvi interessi e le loro poltroncine da salvare? A difendere i freelance ci penseranno…. domani… ovviamente, se ancora saranno al mondo e non saranno sterminati e abbattuti dall’indigenza.
Ogni giorno all’Ordine suggerisco sommessamente agli “aspiranti” di non fare questa professione…o di restare pubblicista per tenersi almeno una riserva lavorativa diversa, per ora (barman, babysitter o venditore di hamburger che sia).
ma purtroppo il mito di Topolino Giornalista con sahariana al maschile o sciarpetta attorno al collo stile Iraq al femminile, non cessa di mietere vittime
Laura Mulassano
Consigliere dell’ Ordine dei Giornalisti della Lombardia
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Grazie Laura, messaggi come il tuo ci danno la forza di continuare la battaglia per la difesa dei freelance, dell’informazione, e della democrazia sindacale. E’ triste constatare come sindacalisti di rilievo abbiano anteposto i loro interessi di bottega o di corrente a quelli dei colleghi, specie di quelli più deboli come i freelance. sb
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