Inoltre, in un contesto di dura crisi economica, che mette a rischio la stessa sopravvivenza di numerose aziende editoriali, il Cdr mette in rilievo il fatto che il contratto siglato contiene non pochi punti qualificanti. In particolare, ci sembrano essenziali:
– Il mantenimento dell’istituto stesso del Contratto nazionale di lavoro giornalistico, che evita l’affermazione della legge del più forte in un mercato del lavoro – quale quello giornalistico – in rapida mutazione;
– il riconoscimento giuridico ed economico che a tutti i giornalisti, compresi quelli dei media elettronici, fanno capo gli stessi diritti e doveri normati da un unico contratto nazionale;
– la tutela dei colleghi più giovani, cui è stata prestata la massima attenzione possibile, in un’ottica di vero solidarismo;
– la difesa dell’articolo 34, con quel che ne consegue circa natura e compiti del Comitato di redazione e del ruolo del sindacato in genere;
– la rinegoziazione, tra due anni, della parte economica, che dovrà tener conto dei sacrifici (vedi scatti d’anzianità) che si è dovuto accettare in questa difficile fase negoziale.
Per tali motivi, il Cdr della Periodici San Paolo esprimerà, in occasione della Conferenza nazionale dei Comitati e Fiduciari di redazione del 3 aprile a Roma, il proprio parere positivo all’approvazione del contratto. Contemporaneamente, invita i responsabili della Fnsi, dell’Ordine dei giornalisti e delle Territoriali, a considerare il risultato raggiunto come un primo passo in direzione di un forte impegno di proposta, che ponga, innanzitutto all’opinione pubblica e al mondo politico, l’ineludibilità dei gravi problemi che stanno attraversando il mondo dell’editoria in Italia e la sorte di un’informazione libera e autonoma, elemento essenziale della democrazia nel nostro Paese.
Giovanni Ferrò
Alberto Laggia
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