E comincio a pensare che gli editori ci abbiano allestito una trappola come quelle che si vedono nei film horror: il mostro c’è finchè tu credi che esista. Se gli dici “tu non esisti” il mostro evapora.
Penso che sia necessario avere al più presto una valutazione approfondita degli aspetti giuridici della questione perchè sono convinta che le leggi civili e del lavoro contengano varie solide sponde anche in caso di denuncia del contratto precedente. Ma soprattutto sono perfettamente d’accordo con Morabito: sono gli editori a dover temere la denuncia effettiva del contratto precedente. Non è conveniente per loro. Possiamo immaginare il marasma giuridico e giudiziario a cui si troverebbero davanti se effettivamente non ci fosse più alcun contratto per nessuno?
Possiamo, per una volta, tirar fuori – scusate la franchezza – le palle e andare a vedere il bluff degli editori? Potremmo scoprire che abbiamo ancora una dignità professionale (oltre che contrattuale). E ci farebbe un gran bene.
Quanto ai vertici del sindacato consiglio loro di trovarsi presto qualcos’altro da fare perchè o riusciamo a cacciarli a pomodori marci o il loro sindacato non esisterà più.
O tutti e due, con grande gusto.
Laura Mezzanotte
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