Il lato B / La mia amica-fantasma: Marilisa era così…

Marilisa Verti era così. Non c’è più. Se n’è andata domenica notte, d’improvviso, sabato era alla manifestazione dei precari a Roma, sotto il suo lenzuolone da fantasma. Anni fa, l’idea di rappresentare in questo modo i tanti giornalisti che lavorano senza contratto, quindi sono invisibili, l’aveva avuta proprio lei. Un travestimento scherzoso, ma efficace: anzichè nascondersi, li si vedeva di più. Con in testa il lenzuolo, gli spettri del giornalismo precario parlavano ai convegni sulla professione, andando all’arrembaggio dei tavoli paludati, e finivano anche in televisione, dove li riconoscevano tutti…
Marilisa era una giornalista brava, appassionata, generosa, libera. Per questo, e lo scrivo senza ipocriti “forse”,  di riconoscimenti tangibili ne aveva visti sempre pochi dal mestiere e da quelli che lo praticano nelle redazioni  lustrandosi le stellette. Di premi intangibili , invece, ne ha avuti  tantissimi, fantastiliardi di stima e di affetto dai colleghi e dagli amici: gente di tutti i tipi, di tutte le età e di tutti i  Paesi . Una volta si era fidanzata con un principe berbero, un uomo blu del deserto. Ed era anche mia amica. Da quando? Non lo so, da sempre. Abbiamo lavorato  insieme, anche su JobTalk . Cuba era un suo pallino, allora le avevo chiesto di raccontare com’è il lavoro là : il post che aveva scritto è uno dei più letti e commentati di JobTalk. Ogni tanto qualcuno lo clicca ancora. Marilisa non è un fantasma adesso. Proprio non le riesce. Buon viaggio a te,  ovunque tu stia andando.

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