Ciao Marilisa

Simona Fossati

Ciao dolce e cara amica del cuore, te ne sei andata così, senza dirmi niente, ma, ne sono certa, con il tuo sorriso solare e birichino. Ci hai lasciati tutti senza parole, perché non ci sono parole abbastanza per dire quello che proviamo, quello che lasci, quello che hai vissuto. Abbiamo vissuto insieme una vita di battaglie, di lotte sindacali, ma anche di amicizia profonda. Un trio indissolubile il nostro: noi due, spesso definite le “barricadere”,

e Luisa molto più saggia e tranquilla, ma tutte e tre da ormai quasi venti anni sempre insieme, in prima linea, per ottenere quei diritti e quelle tutele troppo a lungo disattese per i giornalisti freelance. Bastava uno sguardo per comprenderci. Anche senza nemmeno parlarci avevamo sempre lo stesso pensiero e la stessa opinione. Ricordi le risate che ci facevamo quando per metterci alla prova ci chiedevano la nostra opinione separatamente? Ma noi, immancabilmente davamo sempre una risposta uguale. Una perfetta simbiosi di idee e di sentimenti, sia sul piano sindacale sia su quello personale. Mi mancheranno le lunghe chiacchierate insieme a te, lo scambio di confidenze, i consigli di amica, le idee e il coraggio sindacale. Ultimamente ti eri talmente disgustata di molte cose che hai preferito dimetterti da delegato all’ultimo congresso della FNSI. Ma nonostante questo se solo ti chiedevo un aiuto, mi rispondevi prontamente con allegria “Sì capo”. Tu sei stata insieme a noi anche l’entusiasta fondatrice dell’USGF (Unione Sindacale Giornalisti Freelance) un progetto in cui hai sempre creduto. E noi cara Marilisa non ti deluderemo. Quando ci mancheranno le forze o ci sentiremo scoraggiati ci basterà rivedere il tuo sorriso, sentire le tue parole, per trovare il coraggio di andare avanti senza timori e combattere come tu avresti voluto. Oggi al tuo funerale io non ci sarò, non ce l’ho fatta a trovare un aereo che mi portasse in tempo in Italia a darti l’ultimo saluto. Ma, come ho promesso a Fulvio, ti porterò con lui là dove tante volte mi hai chiesto di venire, ma io non ho mai voluto. Ti dicevo sempre che l’ultimo Paese al mondo che avrei voluto visitare era Cuba ma tu insistevi perché dicevi che insieme a te avrei invece capito molte cose e soprattutto mi avresti fatto amare quel Paese come lo ami tu. Ora ci verrò, insieme a te, ma senza di te. Amavi scherzare sul fatto che io mi vesto sempre di nero e se qualche volta comparivo con qualcosa di colorato addosso ne eri entusiasta. Cara amica mia, oggi mi vestirò per te con i colori che tu amavi tanto. Raccoglierò meravigliosi fiori colorati e nell’ora in cui tutti gli amici di Senza Bavaglio e dell’USGF saranno vicini a te per darti l’ultimo saluto, io ti abbraccerò forte forte, spargendo quei fiori verso il cielo azzurro dell’Africa. Tua amica per sempre Simona.

Luisa Espanet

Quando qualcuno muore, si dice che era tanto buono. Marilisa non era buona, nel senso trito e superficiale del termine. Non era politically correct, non si sentiva obbligata a commuoversi e a compatire  per luogo comune. Era buona nel senso più profondo del termine, quando la bontà è legata all’intelligenza, alla capacità di capire. Da qui il suo altissimo concetto di morale e di giustizia. Su questo ha basato tutte le sue scelte di vita, per alcuni incaute, per molti, i più, coraggiose e ammirevoli.

Nicoletta Morabito
Cara, carissima Marilisa, ti ricorderò come ti vidi nel nostro ultimo incontro, nella tua casa di Borgotaro. Passavo da Parma per andare a Monterosso e decisi all’improvviso di telefonarti per farti una sorpresa. Abbiamo pranzato insieme al ristorante con Fulvio e mio marito e abbiamo passato qualche ora insieme con grande piacere reciproco. Ti ho trovato serena, ma sempre vulcanica, avevi superato le difficoltà del distacco da Milano e già avevi trovato a Borgotaro nuovi stimoli, nuove sfide tra le quali un orto da allestire con il sistema bio-dinamico e ne parlavi entusiasta con mio marito che ha il pollice verde. E poi il matrimonio a giugno da organizzare. Quanto tempo abbiamo condiviso, ma ora il tuo tempo è finito e non è giusto. Non è giusto, avevi ancora così tanto da dare e da prendere dalla vita. Stasera mi verserò un goccio di grappa, alzerò il bicchiere e berrò in tuo onore e ti ringrazierò per quello che mi hai dato e per quello che sei stata.

Alessandra Fanelli
Marilisa, non dimenticheremo rapidamente la nostra stella polare che si è spenta troppo presto. Sei e sarai sempre con noi e soprattutto sempre con me.

Pino Nicotri
Parlare di certe cose mi è difficile. A volte impossibile. La scomparsa della collega e amica Marilisa Verti mi ha colpito come una mazzata in piena faccia. Marilisa era anche una mia vicina di casa, abitava nello stesso palazzo di estrema periferia dell’Inpgi a Milano dove abito io. Mesi fa è dovuta andar via, tornando al paese natio Borgotaro, perché i magrissimi proventi da giornalista freelance non le permettevano neppure di pagare l’affitto. Ed è su questo che dovrebbe meditare il vertice della Fnsi, a partire dal verbosissimo suo segretario generale Franco Siddi, anziché limitarsi a stendere un necrologio che per quanto verboso non può certo far dimenticare come l’ultimo intervento scritto da Marilisa accusasse proprio la Fnsi di acrobazie varie per far finta di non essere assente dal dramma dei freelance. Prima di doversene andare da Milano Marilisa ha dovuto affrontare anche la lunga agonia di sua madre. Nonostante il pesante fardello di dolore e difficoltà degli ultimo due anni, la mia vicina di casa ha sempre conservato la sua usuale dignità, la sua capacità di sorridere e partecipare, la sua voglia di vivere, di essere eternamente una ragazza. Non ha mai pietito nulla né chiesto corsie preferenziali a nessuno. Nelle riunioni e nelle iniziative di Senza Bavaglio ha sempre dato, senza mai nulla chiedere per sé. Mi chiedo ora cosa si tenesse dentro Marilisa, andata via da Milano senza recriminazioni di sorta, cosciente che lo stato dell’editoria, del giornalismo e del sindacalismo spingeva anche lei fuori dalla professione così come altre migliaia di colleghi. Quando ha traslocato non ho fatto in tempo a salutarla perché ero fuori Milano. Non ho potuto salutarla neppure ora che è andata via per sempre. Me ne resta il rimpianto. E il dolore.

Massimo Alberizzi
Ciao Marilisa, mi piace ricordare quel giorno in moto quando ci spremevamo la testa per trovare un nome accattivante e concreto al nuovo gruppo che stavamo costituendo. Tu da dietro mi hai urlato: “Senza Bavaglio”. “Bellissimo, affare fatto”, ti ho risposto nel vento. E così è nato Senza Bavaglio. Hai dato subito filo da torcere con una rubrica “Giornalinik”, il vendicatore dei precari e dei freelance, in cui svelavi le malefatte di editori e direttori. Insomma eri un vulcano. Idea geniale sono stati i fantasmi dell’informazione. Hai coinvolto nel travestimento colleghe e colleghi dapprima riluttanti che hai entusiasmato con la tua forza trascinatrice. Ricordo un signore di una certa età, insomma un vecchietto, che hai aiutato a mettere su la palandrana. Ci sono stati momenti in cui avevi poco, pochissimo lavoro, ma non hai mai chiesto aiuto, non ti sei mai lamentata e non ti sei mai sottratta ai tuoi impegni per aiutare i colleghi. “Quelli, se possibile – dicevi – che sono ancora più sfigati di me”. Delusa sì, ma ancora combattiva. “Come faccio a venire alla manifestazione – mi avevi detto venerdì -. Qui da Borgotaro ci metto una vita a raggiungere Roma. Mi perdoni? Anzi, per farmi perdonare (e per garantirti che ci sono sempre) ti scrivo qualcosa”. L’ultimo tuo pezzo è andato in rete sabato mattina. Duro e irrispettoso, ma scritto con garbo. Non hai fatto un nome, eppure sapevi perfettamente a chi era diretto. Intransigente sui principi, ma disposta a negoziare, hai lottato non solo per affrancare i giornalisti precari e freelance e dare loro la dignità che si meritano, ma anche per proteggere il giornalismo, che ritenevi ormai troppo accondiscendente con i potenti e poco incline a difendere i diseredati. Semplice ma profonda riuscivi sempre a tirar fuori qualcosa di nuovo. E anche se la delusione intensa si stava impadronendo di te, non ci facevi mai mancare il tuo appoggio. Ti ringrazio per quello che ci hai dato: a noi la tua amicizia, a Senza Bavaglio la tua dedizione. Rimarrai sempre nel cuore di tutti noi. Noi che vogliamo piangere ma, ne sono convinto, tu ci prenderesti in giro: “E dai sorridete”. Ciao Bella!

Sandra Tognarini
Avevamo litigato, a un certo punto. Ma c’è stato il tempo per la riconciliazione. Eri tanta, Marilisa. Tanta di tutto. E questo tutto mi toglie il respiro da stamani, quando ho letto il messaggio di Massimo. Non ti vedevo da una delle ultime cene fatte al vecchio Circolo della Stampa, quello “vero”, quello “nostro”, non l’attuale pallida imitazione. Via Skype e Facebook, in una delle nostre ultime chiacchierate, ho fatto in tempo a dirti che senza di te le cene mensili dei freelance non erano più “quelle”, mancavano le tue risate, le tue domande MOLTO dirette ai direttori, mancava la tua grappa finale, i tuoi baci con lo schiocco, il tuo rossetto fiammante. Mi hai risposto così: “Io faccio Heidi sui monti, senza caprette, ma facendo il pane! Frequento un corso per fare l’orto biodinamico. Vorrà dire che con la bella stagione verrete voi ad assaggiare le mie verdurine…. Noi contadine, siamo così… e settimana prossima vado a parlare con una vivaista per piantare fiori e altro. Tutto ciò mi diverte molto…”. Ci inondavi su Facebook, ogni giorno, di notizie su Cuba, sui “cinque”… Le nostre idee politiche erano diverse, o forse era diverso soltanto l’approccio. Condividevamo la passione per le civiltà pre-colombiane: mi ricordo il viaggio di ritorno da Cervinia a Milano, dopo il congresso di Senza Bavaglio, passato a chiacchierare dei Maya e del 21 dicembre 2012. Vorrei che piovesse a dirotto, che non facesse questo caldo infernale, che non splendesse questo sole così inutile adesso che tu non ci sei più.

Fabio Gibellino
L’idea di non vederti più, o di non averti visto per un’ultima volta, è stemperata dall’energia positiva del tuo carattere, che continuerà ad alimentare il ricordo di chi ti ha conosciuta. Grazie per tutto quello che hai fatto e detto in questi anni.

Carla Mondino
Sono senza parole, la vita è veramente imprevedibile. Ci eravamo sentite di recente riguardo a progetti legati al matrimonio ed era molto felice. Non riesco a realizzare che non ci sia più. Era una bellissima persona.

Adriana Tisselli
Marilisa, la scomparsa della tua travolgente allegria lascia una voragine.

Enrico Englaro
Sono tristissimo e’ una notizia terribile… abbiamo perso una grande amica…

Laura Verlicchi
Ho avuto poco tempo per conoscere Marilisa: ma si vedeva subito la persona ricca di sensibilità, di curiosità e di intelligenza che era. E che purtroppo abbiamo perso.

Marinella Croci
Sembra impossibile, come mi spiace!

Alessandra Fava
Avevi i colori della vita. Il rosso del tuo cuore. Della tua della nostra militanza politica. Eri la migliore. Non ti arrendevi mai. Anche quando la vita non sorrideva. Trovavi sempre un escamotage per ripartire. Quando c’incontravamo era sempre un altro giorno. Come se fossimo state insieme ieri l’altro ieri. Bisognava solo riprendere la narrazione. Gli aggiornamenti delle cose pratiche. Ma il cuore e la testa erano quelli di prima. Lì non c’erano file da aggiornare. Si camminava compatte. C’era il sindacato, c’erano i freelance. Abbiamo combattuto un sacco di battaglie dai primi anni novanta a oggi. Mi sono travestita da fantasma a sanremo e tu vicino che volantinavi che gridavi. Non ti accontentavi mai. C’era sempre qualcosa di nuovo da fare. Qualcosa per scuotere le coscienze assopite. E poi la tua grande curiosità. Un sito su cui seguire gli esteri. Un altro sito sulle menzogne su Cuba. Riuscivi sempre a trovare un occhio trasversale e quello ti permetteva – forse era anche lo strabismo di Venere sul quale scherzavi – quello ti permetteva sempre di avere una lettura tua, originale della vita. Una vita vissuta. Con entusiasmo. Con tanti amici. con una grande voglia di dare. Di essere, di condividere. La tua casa a Milano a Loreto era un bazar. C’era sempre gente. Era una condivisione continua. Quella a sud anche. Ho cercato di imparare da te. Ci sono riuscita poco la tua umanità era straripante. Avevi un entusiasmo debordante. I tuoi amori erano per sempre. Fulvio un punto di riferimento. Un cruccio a volte. Una rivolta. Una grande passione. Una parte della tua vita. Finivamo a parlare anche di lui. È poi anche quando parlavamo del nostro lavoro, della delusione, dell’indipendenza del giornalismo che è sparita. Anche quando trovavamo le note più nere si riiniziava perché eri così non ti arrendevi mai. E allora un nuovo incontro con i freelance romani. Un’assemblea. una delle nostre cene. Vorrei prendere la cornetta. Parlarti ancora. Sentire la tua voce. Vorrei un rito di santeria per scoprire dove sei finita. Sicuramente stai facendo ridere gli angeli.

Alberto Roveri
Mi mancherà molto il suo sorriso felice e i racconti di Cuba. Non posso partecipare al funerale. Chiedo ai colleghi che saranno presenti di portare un fiore anche per me. Grazie.

Giuliana Valcavi
Solare, allegra, divertente, irriverente, acuta,…. chi ti ha conosciuto lo sa quanto fossi sorprendente. Anche nella scomparsa hai saputo sorprenderci. Però, stavolta non ci voleva. Ci mancherai.

Giosi Sacchini
Ti piaceva sorprendere. E ci sei riuscita anche adesso, nell’ultimo atto della tua vita. Ci hai lasciato così: un dolore intenso senza nemmeno il tempo di capire. Senza nemmeno il tempo di venirti a trovare in Val di Taro. Ci rivedremo altrove e ti ricorderò con un sorriso.

Maurizio Del Sordo
L’aggettivo più appropriato, anche se estraneo alla lingua italiana più pura, è “basito”. Proprio così chi ha conosciuto, più o meno da vicino, Marilisa rimane alla notizia della sua morte improvvisa. Sono vicino ai suoi con il pensiero e con la preghiera e ringrazio Dio, pur nel momento del dolore, per averle risparmiato la croce dell’infermità.

Danilo Lenzo
Una notizia dolorosissima che mi ha lasciato molto scosso. Un caro saluto a Marilisa ovunque si trovi adesso.

Francesca Gianquinto e Pierluigi Todisco
Impossibile credere a una notizia così tremenda e improvvisa. Siamo vicini al suo compagno Fulvio e a tutto il gruppo di Senza Bavaglio

Antonella Vicini
Non so cosa dire, di non banale. MI associo alle tue parole.

Giorgia Cardini
Una simpatia contagiosa, un sorriso sempre pronto ad aprire mondi di speranza, anche nei momenti più difficili, una voglia di combattere che tutti dovremmo avere sempre. Grazie Mari, per tutto quello che hai fatto e per quello che ci lasci: è per persone tenaci, caparbie e fantastiche come te che non potremo mai alzare le spalle e far finta di non vedere.

Gian Paolo Locatelli
Oh che bruttissima notizia.

Rosanna Santonocito
No

Gianni Avvantaggiato
Mi associo, con profonda tristezza.

Mario Molinari
sono… senza parole. Senza

Cristiana Cimmino
Quello che ricorderò sono i tuoi occhi trasparenti, color del mare, il tuo modo di parlare dolce e acuto al tempo stesso, la tua dolcezza ma anche i tuoi forti principi. Quel che ricorderò, Marilisa, al di là delle battaglie sindacali è la tua meravigliosa umanità. Ti ricorderò nel vento che soffia, nella primavera che sboccia, durante un corteo per la libertà di stampa, dietro una bandiera di SB. Ci mancherai.

Cristina Cucciniello
Ho letto, purtroppo ho appreso la notizia qui via mail. leggevo spesso mari tramite facebook perchè condivideva link e pensieri molto interessanti e mi capitava di commentarli volentieri. perdiamo sempre le persone più interessanti, quelle capaci di dare qualcosa agli altri

Roberto Natale
Mi dispiace Moltissimo. Vi abbraccio forte anche se non serva a nulla. Roberto

Ugo Degl’Innocenti
Da Massimo Alberizzi ho ricevuto una email che mi ha lasciato basito: la collega e amica Marilisa Verti è scomparsa stamane, improvvisamente, a causa di un un aneurisma cerebrale. Mi è stata vicina con gli amici di Quarto Potere e Senza Bavaglio nei momenti difficili che hanno preceduto il mio ingiusto licenziamento, nei lunghi anni della disoccupazione e, una volta vinta la causa, nella battaglia per l’effettiva reintegrazione nel posto di lavoro. Di lei ricordo lo spirito battagliero: era sempre pronta a combattere per i più deboli della nostra professione. Grazie, Marilisa.

Silvia Ognibene
Mi dispiace davvero tanto.
Marilisa l’ho incrociata solo un paio di volte, ma sono bastate per avere vivissimo ora il ricordo della sua energia. 
Che cosa brutta.

Sanzia Milesi
Massimo non riesco a crederci, mi hai gelato il sangue. Non può esser vero. Mi mancherà tantissimo. Ci siamo sentite fino a poco tempo fa… è terribile.

Laura Mezzanotte
Marilisa era passione e voglia di vivere, un grande cuore e l’allegria spessa, venata di qualche amarezza, degli intelligenti. Mi sa che stavolta credo allo stereotipo che…sono sempre i migliori che se ne vanno per primi. Ciao amica, che il cielo sia con te.

Paola Mistri a Simona Fossati
Carissima, ho ricevuto ora la mail con la notizia della morte di Marilisa. Sono rimasta di sasso e mi dispiace dal profondo del cuore. L’ho conosciuta tramite te e l’ho sempre trovata accogliente e umana, oltre che preparata professionalmente.

Federico Formignani a Simona Fossati e Luisa Espanet
Cari Amici di Senza Bavaglio, mi ha molto rattristato la notizia dell’improvvisa scomparsa di Marilisa. Attiva, entusiasta, disponibile, polemica il giusto, amichevole sempre. Mi auguro trovi pace e serenità, magari ripercorrendo con lo spirito i molti itinerari esplorati in vita della sua amatissima Cuba.

Maria Giovanna Faiella
Non ci volevo credere quando l’ho saputo… Son venute giù le lacrime, proprio come quel giorno a casa mia quando, tra un caffè e una sigaretta, mi raccontavi del libro che stavi scrivendo sugli hospice e.. il dolore. Poi, però, tiravi fuori l’energia e la vitalità, cominciavi a parlare del tuo grande amore e i tuoi occhi s’illuminavano ancora una volta, contagiando anche chi incontravi solo per pochi attimi, come me. Ciao, collega passionaria

Luca Franchini e Roberta Mediatore
La notizia della morte di Marilisa ci ha colpito nel profondo, provocandoci un dolore pungente ed una commozione sincera e quanto mai sentita. L’abbiamo conosciuta al congresso di Trento di Senzabavaglio. Il suo sorriso, il suo senso dell’amicizia ci hanno piacevolmente impressionati da subito. Siamo rimasti affascinati da una persona solare e allo stesso tempo combattiva, che riusciva bene a nascondere sotto un filo di fard, la mestizia di una vita che in qualche caso si era mostrata ingenerosa. L’abbiamo rivista in altre occasioni, forse troppo poche, a dire il vero, per apprezzarne appieno la figura. Ma nel cuore conserviamo, con indelebile affetto la cena di Milano del settembre 2009 e il convegno dell’Usgf a Roma nello stesso anno. Due momenti in cui abbiamo meglio potuto saggiare l’agguerrita fierezza con cui Marilisa portava avanti le battaglie a difesa dei giornalisti precari e dei freelance. Porteremo sempre con noi il ricordo di Marilisa, dei suoi occhi che incutevano fiducia e del suo modo di fare italiano, di quell’Italia bella e signorile che negli ultimi tempi sta lasciando il passo ad un Paese cinico ed indifferente. Ciao Marilisa da Luca e Roberta (i due napoletani, un po’ terroni come te, come amabilmente ci epitetasti).

David Gianetti
una grande perdita per gli amici e compagni freelance

Ernesto Di Gennaro
Mio dio che notizia terribile!

Cristina Cucciniello
Che cosa terribile, leggevo tutti i giorni i link che pubblicava su facebook e ci scambiavamo commenti veramente volentieri. E’ proprio vero che se ne vanno i migliori.

Costanza Troini
che brutta notizia…… come mi dispiace! era una grande

Emanuela Ulivi
Non ricordo di averla conosciuta personalmente, ciononostante mi dispiace molto.

Francesca Capelli
Simona, ho saputo la notizia terribile. Mi sento come una a cui è passato sopra un tir. Domani non riesco a venire a Borgo val di Taro, sono con voi con il cuore

Rita Benigno
Non ci posso credere, no! E’ troppo difficile, straziante…

Sandro Pintus
Non ricordo di averla conosciuta ma da quello che so è stata una “combattente” che ha fatto tanto per tutti noi. Le mie condoglianze alla famiglia, agli amici e alle persone che le sono state vicine.

Rosi Brandi
Talvolta, di fronte alla notizia della morte di una persona cara, il dolore si fa lieve snocciolando piccoli struggenti ricordi: come una sera d’estate a casa di Marilisa e Fulvio. Una di quelle cene che regalano inaspettatamente ore di piacevole leggerezza e alla fine, mentre raggiungi l’auto per tornare a casa, ti ritrovi a pensare: le belle persone non sono estinte, non siamo soli. Sono sotto choc per l’improvvisa morte di Marilisa Verti e appena ho letto la notizia su una mail mi e’ venuta in mente quella serata. Oltre al grande rimorso che la promessa cena pugliese, per ricambiare, non e’ stata più organizzata. Il tempo passa e ora non ce n’e’ più. Conoscevo Marilisa da sempre ma avevo avviato una simpatica amicizia durante l’esperienza nel Collegio dei Probiviri dell’ALG: mi ha colpito per la sua positività, nonostante tante delusioni aveva dentro il sole. La battaglia sindacale perde una guerriera che non amava giri di parole ne’ arrampicarsi sulle passerelle per fare carriera: la forza di Marilisa Verti era la semplicità. E la generosità. Doti rare in questi tempi cupi. Non la dimenticherò. Un abbraccio a Fulvio, al quale assieme a Pierpaolo sono vicina in questo momento di grande dolore.

Lucia Zambelli
Anche io avevo incrociato marilisa poche volte (le poche occasioni in cui ho partecipato alle iniziative di senza bavaglio). Ma già dalla prima volta avevo riportato di lei l’impressione di una persona molto bella. schietta, generosa, appassionata, entusiasta. Leggere della sua morte mi ha lasciato di sasso. Anche per me è una grossa perdita.

Barbara Ferrero
Ciao Massimo, scrivo solo a te per dirti che non posso crederci, in un momento già per me molto difficile arriva questa notizia così triste… Tanti ricordi mi si affollano alla mente, che risalgono a ben prima di Senza Bavaglio, prima delle cene, ai primissimi incontri sui freelance. Non riesco ad aggiungere altro,se non un pensiero commosso ai suoi cari.

Elisabetta Lampe
Cari amici di Senza Bavaglio, vi sono vicina con tutto il cuore per l’improvvisa scomparsa di Marilisa, di cui non riesco a capacitarmi. Lascia un grande vuoto, umano, professionale e sindacale. Con chi potrò chiacchierare ora di Cuba, una passione che ci accomunava? Mi faceva molto piacere incontrare Marilisa, perché era tosta, solare e sempre pronta a regalarti un sorriso. Resta un’amara considerazione, quella che il destino, un po’ sadicamente, preferisce portarsi via con troppa fretta le persone migliori. Un abbraccio.

Elisabetta Pajè
Cara amica combattente, la porta si è chiusa e dietro di lei il tuo immancabile sorriso.
Mi piaceva guardarti, così piena di energia. Mi piaceva sentirti ridere, di quel ridere forte e contagioso. Mi piaceva sentirti parlare e mi piaceva leggerti. 
Ti accendevi come una miccia, ma dopo le fiamme tornava il tuo ridere. Perché eri così, sapevi dare il giusto peso alla vita. Quella vita che ti ha tradita, che non è mai stata generosa con te. Ma te ne sei sempre fregata, perché tu la vita la cavalcavi, e chissenefrega se il cavallo non andava dove volevi, qualcosa di buono sulla strada lo avresti trovato ugualmente.
Non ricordo quando e come ci siamo conosciute, ma ho la sensazione che tu ci sia sempre stata e la certezza che ci sarai sempre. Eri il mio comandante. Non sono mai stata molto attiva in SB, ma ero pronta a seguirti ogni volta che lo chiedevi.
E ora che faccio? Ora è il tempo di lasciarti andare e so di non esserne capace. Tu invece eri riuscita anche nella sofferenza del distacco a capire. Mi avevi detto che prima o poi anch’io ci sarei arrivata… ci proverò.
Cara amica combattente, domani nella battaglia pensa (anche) a me.

Isa Grassano
Vedere la morte come la fine della vita
è come vedere l’orizzonte come la fine dell’oceano.
(David Searles)
 Grazie Marilisa per le tue battaglie anche in difesa di noi freelance. Da lassù, ora, continua a proteggere tutti.
E che tu possa volare serena nei cieli
Un abbraccio alla famiglia e agli amici di Senza Bavaglio

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Laura Mulassano
Presidente del gruppo NEOS giornalisti di viaggio associati, partecipa con grande tristezza – personalmente e a nome della NEOS – al lutto di Fulvio e di tutta la famiglia di Senza Bavaglio. Marilisa era una amica forte e solare, entusiasta come tutti dovremmo essere, che mai si piegava alla depressione e che interpretava lo spirito vivace e mai rinunciatario dei cubani e di quella terra che tanto amava. Senza Bavaglio, la grande folla dei freelance e tutto il giornalismo perdono una leale combattente, forte sostenitrice dei nostri diritti.

Milvia Spadi
Mi dispiace molto, non la conoscevo, ci siamo parlate al telefono una volta a proposito di Cuba, mi ero ripromessa di chiamarla e incontrarla, mi associo al dispiacere e alle condoglianze.

Ferdinando Farba (a Luisa Espanet)

Scusa il disturbo ma ho appreso di Marilisa Verti e sono rimasto scioccato della notizia. Anche se sono diversi anni che non la incontravo, me la ricordo esuberante ed entusiasta ed è pazzesco che una persona debba lasciarci in questo modo con ancora tante energie da spendere! Ma purtroppo e così e oggi ci siamo e domani non si sa. Scrivo a te in quanto non conosco i suoi familiari a cui fare le condoglianze: le faccio a te dal momento che sono certo eravate vere amiche oltre che colleghe.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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