Cinismo degli editori a EuroVox: giornalisti chiamati a rapporto e licenziati

EuroVox è una testata che dal marzo scorso pubblica un quotidiano online e una web TV. Impiega due giornalisti professionisti e una decina tra pubblicisti e praticanti. Mercoledì scorso l’editore ha comunicato ai suoi dipenenti che il giornale chiude e i giornalisti, colleghi al di là del fatto che abbiano già sostenuto l’esame di ideneità professionale, tutti a casa. Senza Bavaglio ritiene che sia importante sapere se la testata ha usufrurto di finanziamenti pubblici. Sarebbe scandalloso. Qui sotto il comunicato del CdR di EuroVox News.

Dal CDR di Eurovox news
Bologna, 13 luglio 2022

Dopo l’ennesimo salto carpiato sulla linea editoriale del giornale, stamattina la nostra giornata lavorativa si è aperta con la comunicazione che il direttore di EuroVox, Marco Marsili, aveva indetto una riunione straordinaria per oggi pomeriggio alle 14.

Durante la riunione, presente tutta la redazione, ci è stato comunicato che, a far data dalla fine di luglio, il giornale avrebbe cessato le pubblicazioni.

Questo annuncio è arrivato come un fulmine a ciel sereno, viste le continue rassicurazioni, da parte degli editori Sandra Goracci e Paolo Ruggeri, circa la copertura economica che avrebbe assicurato la pubblicazione di EuroVox fino a fine anno.

La decisione giunge in un periodo dell’anno, luglio, in cui è praticamente impossibile trovare un’alternativa lavorativa a dimostrare che le basi su cui gli editori fondano il loro lavoro: “capitalismo etico”, il “rispetto delle regole”, “aiuto”, “integrità”, “fiducia” e “allegria” sono solo parole senza senso quando devono essere applicate ai loro dipendenti.

La situazione in cui si è ritrovata, dall’oggi al domani, la redazione di EuroVox deve essere di monito per tutti i dipendenti delle società, 13 in diversi paesi nel mondo, che, in qualche modo, fanno capo a Ruggeri.Il sentimento della VERGOGNA non fa certo parte del sentire di Ruggeri & Co che sbandierano empatia quando, durante i corsi motivazionali organizzati dalla sua OSM – Open Source Management, società Italiana di consulenza con più di quindici sedi distribuite in Europa, Stati Uniti, Canada, Russia e Medio Oriente, arringa i titolari delle aziende.

Vergogna che dovrebbe impedirgli di lasciare senza sostentamento le famiglie della decina di dipendenti fra giornalisti, praticanti e personale di redazione che avevano dato la loro incondizionata fiducia all’impresa.

Una fiducia mantenuta anche dopo che la linea editoriale di EuroVox è cambiata totalmente nel giro di pochi giorni. La testata è nata come una voce critica, fuori dal coro; una fonte di informazione tanto alternativa, quanto autorevole, puntuale e fattuale.

Purtroppo, dopo una lunga serie di menzogne, rassicurazioni su finanziamenti e piani di sviluppo, e un’incredibile serie di “giravolte editoriali”, la proprietà di EuroVox ha deciso, adducendo le pressioni di non ben identificate “terze parti”, di dare spazio solo a notizie “aziendali”.

Un delle immagini usate da Eurovox per ilustrare un suo articolo

Una fiducia mantenuta nonostante siano state disattese anche le promesse di revisione dei compensi che sono da fame e nonostante le “scorciatoie” contabili e amministrative atte a eludere le casse previdenziali dei giornalisti.

A conclusione della riunione di redazione si comunica che:

–       È stato approvato un pacchetto di scioperi che inizia da subito e proseguirà finché la proprietà non accoglierà le nostre richieste di rivedere la decisione e proseguire le pubblicazioni fino a fine dicembre 2022.

–       In alternativa si chiede alla proprietà il saldo immediato di tutti gli stipendi da agosto a dicembre 2022 e l’adeguamento retroattivo di tutti i contratti secondo il contratto nazionale di lavoro dei giornalisti

Il CdR si EuroVox

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