Ordine della Lombardia: un Consiglio serio non un banchetto

Finalmente le elezioni sono alle spalle e alcune considerazioni si possono fare. Il dato più evidente, semmai fosse ancora necessaria una dimostrazione, è che vi è una frattura evidente fra la vecchia, traballante istituzione ordinistica e la platea dei giornalisti.

Il che conferma una nostra banale affermazione: o l’Ordine si riforma da cima a fondo per difendere il buon giornalismo, archiviando le tentazioni di trasformarlo in un banchetto di favori e di scambi, o è meglio superarlo. Noi ci batteremo per questo.

Dal risultato del voto regionale si traggono alcune indicazioni positive.

A dispetto di tutto e di tutti, noi di Facciamo Ordine abbiamo superato lo scoglio del primo turno quando ci volevano fuori e abbiamo portato quattro colleghe e colleghi al ballottaggio, scombussolando le carte di coloro che pensavano fosse solo un affare di famiglia. Nel turno finale, uno di noi è riuscito a entrare in Consiglio. Sarà la nostra sentinella.

Noi siamo disposti a parlare e confrontarci con colleghe e colleghi eletti che condividono la necessità di una svolta radicale e che non si presteranno a nuovi e ulteriori banchetti.

Abbiamo sul tavolo sei punti essenziali:

1) l’Ordine deve in primo luogo difendere il lavoro e i diritti dei precari

2) l’Ordine deve garantire una formazione professionale di qualità e facilmente fruibile

3) l’Ordine deve vigilare sull’invadenza della pubblicità nelle redazioni.

4) l’Ordine deve denunciare al Consiglio di disciplina le violazioni della nostra carta dei doveri e deve fare in modo che il Consiglio di disciplina funzioni bene e velocemente

5) l’Ordine deve adoperarsi per trasformare l’Associazione Walter Tobagi in una fondazione culturale aperta alla città

6) l’Ordine deve allontanare la suggestione di eleggere un presidente che sia al di fuori dell’obbligo di avere completato nei primi due trienni i cicli di crediti professionali richiesti dalle norme sulla formazione (scorciatoie dell’ultima ora sarebbero poco credibili e non ammissibili agli occhi della grande platea che ha chiuso i due trienni conseguendo i crediti deontologici necessari).

Questo è il nostro programma sul quale ci confronteremo con le colleghe e i colleghi del consiglio.

Terremo aperto il nostro sito e il nostro gruppo per informare passo dopo passo su ciò che il consiglio regionale vorrà e saprà fare. Non ci devono essere segreti di sorta.

Facciamo Ordine

https://www.facciamo-ordine.it

 

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