Giancarlo Siani un giornalista precario senza tutele 26 anni fa ucciso dalla mafia

Speciale Per Senza Bavaglio
Elisabetta Palmisano*
Roma, 20 settembre 2021

Il 19 settembre scorso il giornalista Giancarlo Siani avrebbe compiuto 62 anni. La sua vita si è fermata a Napoli quel 23 settembre del 1985 per mano della camorra.

Morire a 26 anni, reo di aver fatto semplicemente il mestiere del cronista denunciando sul suo quotidiano “il Mattino” trattative tra Stato e camorra.
Chi era Giancarlo Siani, un giornalista d’assalto, una grande firma dell’epoca? No! Era solo un abusivo, si direbbe oggi nel 2021. Non era un redattore, non era un collaboratore fisso del Mattino. Era solo un collaboratore esterno al giornale, senza contratto e forse pagato a pezzo. Pino Nicotri, giornalista e scrittore, racconta che l’editore del Mattino di quegli anni per risarcire i genitori di Siani mise una clausola per il silenzio sulla situazione lavorativa.
Nicotri – ha raccontato – non riuscì mai a far pubblicare questa notizia, nonostante abbia lavorato per Repubblica, L’Espresso e il Mattino di Padova.
Il murales dedicato a Gianfranco Siani nella strada in cui il giornalista fu assassinato dalla camorra (courtesy Napoli Today)
Giancarlo Siani un precario mandato allo sbaraglio a trattare argomenti scottanti. Uno di noi Giancarlo, noi figli dell’incertezza che con il Covid non abbiamo lavorato perché non si potevano fare eventi e ancora aspettiamo il rinnovo del Co.Co.Co per sentirci leggermente – ma molto leggermente – più tranquilli.
Uno di noi che attende di vedere pubblicato il suo pezzo per la modica cifra di 7€ lordi e auto convincersi che qualche bolletta si potrà pagare.
Giancarlo, sono passati 36 anni da quel maledetto giorno che ti ha strappato alla vita, il giornalismo peró non è cambiato. I contratti non si firmano, i compensi sono ancora da fame e le notizie non si trovano più consumando le suole delle scarpe. Si trovano su un certo web dove molte volte si confonde la bugia con la realtà.
Auguri Giancarlo. Anzi, come si dice nella mia amata Sardegna, a kent’annos perchè persone come te non devono mai essere  dimenticate!
Elisabetta Palmisano*
elispalmis@gmail.com
#sbavaglio

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*Maria Elisabetta Palmisano è candidata nella lista per il consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti del Lazio

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